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Piaggio

Leonardo-Finmeccanica, Piaggio Aero e Di Maio, che cosa sta succedendo

Ecco le ultime novità sul dossier Piaggio Aero, sulla posizione di Leonardo-Finmeccanica e sul ruolo del governo

L’avvocato Vincenzo Nicastro è stato nominato ieri sera commissario straordinario di Piaggio Aero, azienda aeronautica ligure controllata dagli emiratini di Mubadala che il 22 novembre ha chiesto la dichiarazione d’insolvenza.

Secondo i dati pubblicati dal ministero dello Sviluppo economico, al 30 settembre Piaggio Aero aveva 618 milioni di euro di debiti e un attivo di 494 milioni (QUI UN APPROFONDIMENTO SUI VERI CONTI DI PIAGGIO). Messa in crisi dai costi per lo sviluppo di un drone militare, il P.1HH  “velivolo che non va bene come dimostra dimostra il fatto che abbia avuto un solo cliente, che ha interrotto il contratto (gli Emirati Arabi Uniti, fino al commissariamento azionista unico di Piaggio, attraverso Mubadala)” ha scritto oggi Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore – Piaggio Aero ha accumulato 438 milioni di perdite nette nei tre bilanci dal 2014 al 2016, mentre il rendiconto 2017 non risulta ancora depositato come ha verificato Start Magazine.

Piaggio puntava sul rilancio con un nuovo drone militare, il P.2HH, concepito per le esigenze degli Emirati Arabi, che da anni vorrebbero poter disporre di un drone armato. Abu Dhabi tentò di farsi vendere una macchina dall’ex Finmeccanica già nel 2008. L’operazione droni sfumò per il veto di un paese occidentale a vendere il drone armato ad Abu Dhabi, ha scritto Dragoni.

Per il progetto di drone militare P.2HH il governo Gentiloni, su spinta in particolare dell’ex ministro della Difesa, Roberta Pinotti (Pd), a fine febbraio ha mandato in Parlamento la richiesta di parere sulla spesa di 766 milioni per comprare 20 droni e 10 stazioni di terra per l’Aeronautica militare. Ma il parere favorevole della maggioranza di governo formata da M5S e Lega non c’è mai stato. Un chiaro segnale negativo, specie da parte dei Pentastellati capitanati da Luigi Di Maio, sui progetti del precedente esecutivo.

Ci sono state pressioni del governo Conte perché l’ex Finmeccanica intervenisse a salvare Piaggio Aero, ha scritto oggi il Sole. C’erano già ipotesi di lavoro per un intervento da parte di Leonardo, anche se timide secondo alcuni addetti ai lavori, come ricostruito da Start Magazine.

Poi, dopo la richiesta di amministrazione straordinaria da parte di Piaggio, l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, il 28 novembre ha fatto una cauta apertura, come raccontato nei giorni scorsi da Start Magazine: “Dobbiamo vedere come evolverà la situazione e poi faremo le valutazioni del caso”. Se Leonardo entrasse ora, potrebbe rilevare solo un ramo d’azienda (l’interesse maggiore è sui motori) e non caricarsi tutti debiti.

Ha scritto anche Il Sole: “Diversi esperti di industria della difesa ritengono che il P.2HH non serva. In Europa già da anni è avviato uno studio di definizione di un drone che voli a media altitudine e a lungo raggio, l’Euro Male 2025, al quale collaborano Germania, Francia, Spagna e Italia, con Leonardo. Il gruppo di Profumo a fine 2017 ha accettato di «riscadenzare» oltre 12 mesi crediti commerciali verso Piaggio per 115 milioni”.

“In realtà il ricorso alla legge Marzano che concede due anni per la ristrutturazione – ha sottolineato nei giorni scorsi Alessandro Da Rold del quotidiano La Verità – potrebbe essere un’opportunità per Leonardo, che in questo modo potrebbe evitare di sobbarcarsi quei 438 milioni di perdite registrate tra il 2014 e il 2016”. A seguire il dossier per conto del vicepremier Luigi Di Maio, ha aggiunto il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, è Carmine America, consulente per l’internazionalizzazione al ministero dello Sviluppo economico.

America, come si legge sul sito del Premio Italia Giovane, è un “giovane romano professionista in ambito intelligence economica nel settore Difesa e Aerospazio. Dopo aver maturato gli studi in giurisprudenza ha frequentato il Master in Sicurezza Economica, Geopolitica e Intelligence, istituito dalla Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale. Analista e collaboratore istituzionale, tra gli scritti realizzati di recente si può ricordare “LeggIntelligence” per il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Nell’intervista al sito Premio Italia Giovane datata 2015, America disse tra l’altro sui rapporti Italia-Usa: “Una parte dei meriti di questa vicinanza culturale va certamente riconosciuta a quelle istituzioni italiane, come il Centro Studi Americani – diretto da Paolo Messa (ora neo direttore Relazioni Istituzionali Italia di Leonardo, ndr) e presieduto dal Prefetto Gianni De Gennaro (presidente di Leonardo-Finmecanica, ndr) – la cui attività è finalizzata a promuovere lo studio della società, della politica e della cultura americana”.

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I PIÙ RECENTI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SU AEROSPAZIO E DIFESA:

Su Start Magazine, a proposito del futuro di Piaggio, da segnalare l’analisi di Mario Arpino, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, che ha illustrato la sua “idea molto libera”. Ecco una sintesi; qui l’analisi integrale:

Leonardo (ex Finmeccanica), come sta facendo con Vitrociset, acquisterebbe Piaggio, senza iniziali spacchettamenti. Con la sua capacità di inserimento globale potrebbe rilanciare nel mondo (anche in Africa) il P-180, executive economico di successo, e integrare poi con quelle che già possiede le competenze acquisite da Finale Ligure nello studio dei velivolo a pilotaggio remoto. La revisione dei motori dell’MB-339 dell’A.M. è comunque destinata ad esaurirsi con la vita residua del velivolo. I vantaggi dell’operazione sarebbero più d’uno. Leonardo crescerebbe di dimensioni e know-how, potendosi così meglio confrontare con i partner europei. Piaggio di fatto si salverebbe entrando a far parte di un futuro gruppo Leonardo, già partecipato dallo Stato, che razionalizzerebbe le principali attività aeronautiche nazionali. Il governo avrebbe l’opportunità (ampiamente giustificabile) di spostare un’aliquota di risorse di bilancio su attività produttive e di sviluppo, facendo contenta la Commissione senza perdere la faccia con gli elettori. L’eventuale ritiro dal capitale degli Eau non sarebbe più un danno grave. Unico dispiacere: il P2-HH decadrebbe come progetto nazionale, ma l’esperienza acquisita confluirebbe, attraverso Leonardo, verso l’Euromale. La Difesa, ancora ben attrezzata con Predator e Reaper, potrà attendere senza patemi il nuovo prodotto europeo.

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