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Pdd Holdings

La spietata guerra dei prezzi tra le cinesi PDD Holdings (Temu), Alibaba e JD

La cinese PDD Holdings, proprietaria di Pinduoduo e Temu, era riuscita a mandare in crisi i due giganti Alibaba e JD offrendo prodotti a prezzi ancora più bassi. Ma ora che anche i suoi risultati trimestrali deludono, sorge il dubbio che in Cina anche i consumi a basso prezzo stiano iniziando a soffrire. Fatti, numeri e commenti.

 

In Cina non sono solo i grandi marchi e le multinazionali straniere a soffrire per le vendite. Anche i giganti local dell’e-commerce, con i loro prezzi bassissimi, sono in difficoltà. Se fino a poco fa infatti PDD Holdings, che gestisce le piattaforme di sconti Pinduoduo per il mercato interno cinese e Temu a livello internazionale, era riuscita con super offerte a strappare clienti ai competitor Alibaba e JD.com, ora si trova nella loro stessa situazione. E appare dunque possibile che la crisi economica cinese sia ancora più profonda.

AZIONI A PICCO

Le azioni delle maggiori società di e-commerce cinesi – Alibaba, JD.com e PDD Holdings, considerate un barometro del sentiment dei consumatori del Paese – sono crollate all’inizio della settimana per le preoccupazioni legate alla pressione sui loro margini dopo che PDD si è impegnato a investire di più per offrire sconti.

Tutte e tre le aziende vendono prodotti di bellezza, articoli per la casa, elettronica e cibo a centinaia di milioni di persone ogni mese ma dal 2021, quando sono continuate le restrizioni per il Covid-19 e i consumi hanno faticato a riprendere, a cui si è aggiunta la più recente crisi immobiliare, le tre società hanno visto le loro fortune prendere strade diverse.

Come osserva Reuters, mentre i prezzi delle azioni di Alibaba e JD.com sono scesi di quasi il 70% dal 2021, PDD è andata meglio finché il titolo non è crollato dopo i risultati trimestrali.

ASCESA E DECLINO (ANCHE DI) PDD HOLDINGS

Dal 2021 a oggi PDD Holdings era riuscita a ottenere i migliori risultati in termini di crescita dei ricavi e di aumento della capitalizzazione di mercato, che dalla metà del 2023 è aumentata costantemente, fino a quando non ha presentato i risultati trimestrali. I suoi prezzi ancora più stracciati rispetto a quelli di Alibaba e JD.com gli avevano inoltre fatto conquistare una quota di mercato del 26% nel mercato cinese dell’e-commerce.

Tuttavia, la scorsa settimana, riferisce Reuters, “PDD ha mancato a sorpresa le stime degli analisti sul fatturato trimestrale (anche dopo aver registrato una crescita del fatturato dell’86% e aver battuto le stime sugli utili), tanto da far sorgere il dubbio che anche i consumi a basso prezzo in Cina stiano iniziando a soffrire”.

Lunedì scorso infatti i risultati trimestrali e i commenti poco incoraggianti dei dirigenti sulla concorrenza interna e sulle prospettive globali dell’azienda hanno fatto crollare le sue azioni di oltre il 28%: “il più grande calo azionario di un giorno per PDD da quando si è quotata negli Stati Uniti nel 2018 ha spazzato via quasi 55 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato”, scriveva l’agenzia di stampa.

LE PREVISIONI DEGLI ESPERTI

“Il quadro della domanda interna probabilmente non cambierà molto nei prossimi mesi”, ha dichiarato Vinci Zhang, analista di M Science. “Nonostante il governo cinese abbia dichiarato di essere impegnato a stimolare la spesa dei consumatori… non sta affrontando il problema centrale, ovvero la debolezza del reddito delle famiglie”.

Secondo Jacob Cooke, amministratore delegato della società di consulenza per l’e-commerce WPIC Marketing + Technologies, la forza di Pinduoduo continua a concentrarsi sui prodotti senza marchio. Ma i prezzi bassi da soli potrebbe non essere sufficiente a fidelizzare i clienti in un ambiente in cui tutti offrono prezzi stracciati. Ecco perché, secondo l’esperto, JD.com, Douyin e Alibaba, dopo aver tanto criticato gli sconti aggressivi di PDD ora “stanno puntando maggiormente sui loro vantaggi competitivi unici, ovvero il fatto che queste piattaforme sono più forti nei prodotti di marca di valore superiore, nel servizio clienti e nel commercio basato sui contenuti”.

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