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Il mercato delle università telematiche

Novità e scenari per alta formazione e università telematiche. La lettera di Francis Walsingham   Caro direttore, mi hanno segnalato questa mattina un tuo post su X (non sono sull’ex Twitter perché sono tendenzialmente asocial anche per una questione di età) che però andrebbe integrato: non è stato soltanto il Corriere della sera ad omettere…

 

Caro direttore,

mi hanno segnalato questa mattina un tuo post su X (non sono sull’ex Twitter perché sono tendenzialmente asocial anche per una questione di età) che però andrebbe integrato: non è stato soltanto il Corriere della sera ad omettere nel lungo e denso articolo sulla prima riunione dell’advisory board del gruppo Multiversity (ovviamente si attendono da ora in poi un profluvio di articoli sulle riunioni di tutti gli advisory board di grandi e medie società, per par condicio, diciamo) a non far cenno della questione – poco consona per le personalità e per l’ente pubblico coinvolti – della presenza del presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, tra i consulenti di Multiversity; presenza poi clamorosamente scomparsa come abbiamo sottolineato su Start Magazine dall’elenco dei membri dell’advisory board del gruppo che ha la proprietà delle tre maggiori università telematiche attive in Italia. Una questione non del tutto chiarita, peraltro.

Anche il Sole 24 Ore oggi si è occupato della notizia riproponendo il lungo elenco dei membri del “nuovo” advisory board, senza far notare che rispetto al pezzo pubblicato il 27 settembre sempre dal quotidiano confindustriale diretto da Fabio Tamburini c’era un nome mancante, appunto quello di Carrozza.

Ma non è questo il motivo della mia lettera. C’è altro.

Milano Finanza e Start Magazine stanno rimarcando da settimane una concorrenza de facto nel campo dell’alta formazione fra Multiversity e la galassia Digit’Ed-Nextalia-Intesa Sanpaolo. Ti dico francamente: mi pare una raffigurazione molto giornalistica.

C’è infatti una differenza notevole fra le due realtà: la seconda non possiede atenei telematici, che invece ha Multiversity.

E tieni conto, come rivelato giorni fa dal Sole 24 ore, che il fondo britannico Cvc che ha il controllo di Multiversity vuole vendere una quota proprio del gruppo Multiversity.

Magari questi due fatti potrebbero arrivare a una convergenza o una tregua, anche grazie alla nomina del top manager Luigi Gubitosi al vertice della Luiss.

Forse può essere uno spunto di lavoro per la tua redazione.

Vedi tu.

Cordiali saluti

Francis Walsingham

+++

Secondo me non hai letto, fino alla fine, questo articolo. E neppure questo. (M.A.)

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