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Gubitosi alla Luiss, cosa cambierà fra Sole 24 ore e Nextalia sulla formazione?

Sarà Luigi Gubitosi e non Carlo Bonomi il prossimo presidente della Luiss. I nuovi vertici dell'ateneo confindustriale, il progetto fallito del presidente uscente della confederazione degli industriali, gli scenari nel campo della formazione per il gruppo Sole 24 Ore e il ruolo di Nextalia (in cui c'è anche Intesa Sanpaolo)

I progetti del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sulla Luiss franano: al vertice dell’ateneo confindustriale non andrà l’attuale numero uno uscente della confederazione degli industriali – come da prassi – ma il top manager di lungo corso Luigi Gubitosi.

Ecco fatti, nomi e approfondimenti (anche sul dossier Nextalia).

BONOMI KAPUTT, AVANTI GUBITOSI ALLA LUISS: ECCO I NUOVI VERTICI DELLA UNIVERSITA’ DI CONFINDUSTRIA

L’assemblea ALuiss, ente promotore dell’Università Luiss Guido Carli, composto da Confindustria e Confindustria Servizi, ha nominato i suoi nuovi componenti del consiglio di amministrazione. Il nuovo consiglio ha quindi provveduto ad eleggere il suo presidente e vicepresidente esecutivo, rispettivamente nelle persone di Vito Grassi e Barbare Beltrame Giacomello, attuali vicepresidenti nazionali di Confindustria, che entreranno a far parte del consiglio di amministrazione dell’Università Luiss. Successivamente, lo stesso Consiglio di ALuiss ha designato – al posto di Vincenzo Boccia – il nuovo presidente dell’Università Luiss Guido Carli nella persona di Luigi Gubitosi, già vicepresidente nazionale di Confindustria e ai vertici in passato di Wind, Rai e Telecom Italia (nella foto, Luigi Gubitosi con la direttrice di Confindustria, Francesca Mariotti), e i seguenti consiglieri: Giuliano Amato (ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Corte costituzionale), Luigi Carbone (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato), Monica Maggioni (ex direttore del tg di Sky e del Tg1), Paolo Magri (Ispi), Antonino Mattarella (Managing Director at Bank of America Merrill Lynch e nipote del presidente della Repubblica) e Andrea Zoppini (noto giurista e autore di un libro con Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo).

ADDIO AI PIANI DI BONOMI SULLA LUISS

La nomina di Gubitosi è una sconfitta per i piani già annunciati per la Luiss da Bonomi, ma accantonati per la questione della laurea del presidente di Confindustria: la legge infatti prevede che debba essere laureato per poter essere nominato presidente dell’ateneo. E con tutta probabilità a questo punto saranno accantonate alcune decisioni controverse che erano state prese da Bonomi nel settore della formazione del gruppo Sole 24 Ore.

IL CASO CONFINDUSTRIA-NEXTALIA

Negli scorsi giorni in un articolo critico MF Milano Finanza verso il gruppo Multiversity (che ha la proprietà di tre università telematiche) ha rimarcato che su input dell’attuale vertice di Confindustria (che di Nextalia è azionista), Digit’Ed si è vista congelare quest’estate l’acquisto del 51% della Luiss Executive dalla Luiss Business School. In più, dopo aver acquistato la 24 Ore Business School, come scritto qua su Start, la scorsa estate la vecchia scuola di formazione professionale del Sole 24 Ore del fondo Palamon è in guerra nelle aule di tribunale proprio con la casa editrice della testata economica.

IL DOSSIER FORMAZIONE

Questo perché la società, come raccontato da Startmag, ha deciso di fare una “inversione a U” per tornare nel settore edtech e, rimasta senza il suo vecchio nome, è scesa nuovamente nell’agone come Sole 24 Ore Formazione, di proprietà per l’85% di Multiversity (è costato 5 milioni) mentre il 15% è rimasto al gruppo editoriale guidato dalla ceo Mirja Cartia d’Asero. Secondo la controparte il nuovo nome scelto a Viale dell’Astronomia violerebbe alcune clausole del contratto di vendita fra Palamon e Il Sole, con il risultato di generare confusione sul mercato fra i consumatori.

LA SPADA DI DAMOCLE PER IL GRUPPO MULTIVERSITY

Insomma mentre il Sole 24 Ore si affanna nel tentativo di provare a recuperare il tempo perso con l’uscita dal settore e la alienazione della sua scuola, nel settore restano Nextalia, società con azionariato tutto italiano costituita su iniziativa del banker Francesco Canzonieri (ex Mediobanca) con Intesa Sanpaolo, Unipol, Confindustria, Coldiretti e Micheli Associati) e la Multiversity guidata da Vaccarono (ex Google Italia) controllata dal fondo britannico Cvc, a rischio regolatorio come si evince dal bilancio.

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