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Conti Generali

Assicurazioni Generali, cosa dice (e cosa non dice) Crt sull’appoggio a Caltagirone

Polemiche nella fondazione Crt (azionista di Generali) dopo la scelta dei vertici di appoggiare la lista Caltagirone. Il carteggio tra cacciatori di teste pro lista cda di Generali e la fondazione presieduta da Quaglia

 

Giovanni Quaglia, presidente della fondazione Crt, ha accompagnato la scelta di sostenere la lista Caltagirone per ribaltare l’attuale vertice di Generali con interviste uscite oggi  in cui rivendica con orgoglio la scelta.

“Il dado è tratto”, ha detto Quaglia in un’intervista a La Stampa. All’assemblea di Generali del 29 aprile la Fondazione, azionista con una quota dell’1,7%, voterà per la discontinuità, ha comunicato il numero uno della fondazione torinese.

“Il Cda ha approfondito e si è espresso a favore delle linee del piano strategico presentato da Luciano Cirinà e Claudio Costamagna. È la fine di un percorso di analisti, riflessione e confronta”, ha aggiunto il presidente della Crt.

Che cosa vi ha convinti?, chiede La Stampa. Risposta:’ “Intanto, la visione strategica di lungo periodo che si prefigge obiettivi di crescita organica molto ambiziosi e sostenibili. Il piano ‘Awakening the lion‘ disegna una crescita sistematica, attraverso la ricerca di opportunità legata a una serie di fattori importanti”.

Quali?” “Le importanti operazioni di finanza straordinaria attraverso fusioni e acquisizioni con l’obiettivo di far crescere dimensionalmente il gruppo guardando ad altri giocatori a livello europeo e globale. La volontà di razionalizzazione dei costi per creare efficienza e il piano di digitalizzazione previsto per il gruppo. Tutti che elementi abbiamo accolto favorevolmente”.

Inoltre, “c’è un secondo aspetto che consente la governance” e un “terzo elemento” cioè “l’impegno previsto per l’Italia e i territori”, ha concluso Quaglia.

Un frastuono mediatico insolito quello di Quaglia, di solito schivo e refrattario alla ribalta mediatica, che però cela alcuni aspetti.

Primo aspetto: la delibera del cda della Cassa di risparmio di Torino è avvenuta a maggioranza (5 voti su 7) e non all’unanimità. Il motivo? Non sarebbe stata apprezzata da tutti – secondo le indiscrezioni – la scelta di audire Claudio Costamagna e Luciano Cirinà (candidati al vertice del Leone da Caltagirone) senza invece il controcanto di Philippe Donnet, attuale numero uno di Generali.

Inoltre la delibera del cda era stata preceduta da raccomandazioni “neutraliste” della Commissione I della stessa fondazione orientata a favore dell’astensione e non di Caltagirone.

Secondo aspetto: ieri membri della Commissione I hanno chiesto al vertice Crt se risponda al vero che Russell Reynolds, il cacciatore di teste incaricato dal cda di Generali, abbia sondato Crt per avere profili da inserire nella lista del consiglio.

La risposta? Il vertice della fondazione ha spiegato che a novembre 2021 Russell Reynolds aveva chiesto indicazioni sul profilo ideale di consigliere e non invece sollecitato cv.

Mistero chiarito? Niente affatto, secondo la ricostruzione di Start Magazine: nella serata di ieri è stata svelata una mail di Russell Reynolds che nel “gennaio scorso” chiedeva espressamente ai vertici della fondazione curricula da inserire nella lista del consiglio Generali (“candidature che possano essere valutate ed inserite nella Long List”)

Ma, non avendo ricevuto risposta, Nicola Gavazzi di Russell Reynolds il 21 gennaio ha così scritto ai vertici di Crt: “Non avendo ricevuto nessuna risposta deduco che non siete interessati a farci possibili proposte”.

Alcuni consiglieri di amministrazione e di indirizzo, venuti a conoscenza del carteggio, si sono molto risentiti: né il presidente Quaglia né il segretario generale Lapucci hanno mai informato gli organi della Crt di questa lettera, hanno rimarcato.

I vertici della fondazione avevano già deciso di sostenere Caltagirone visto che ha non sottoporre alternative ai consiglieri della fondazione in vista dell’assemblea di Assicurazioni Generali?

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