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Saudita

Eni, A2a, De Nora e non solo: tutti gli accordi Italia-Arabia Saudita

Il Forum italo-saudita sugli investimenti ha prodotto venti accordi tra aziende e potrebbe aprire la porta a un investimento del fondo sovrano di Riad nel nuovo fondo strategico creato dal governo Meloni. Tutti i dettagli.

Il Forum italo-saudita sugli investimenti, la cui prima edizione si è tenuta ieri a Milano, ha visto la partecipazione di circa milleduecento imprese – centocinquanta quelle con sede in Arabia Saudita – e ha portato alla firma di venti accordi bilaterali. Tra le grandi società italiane presenti all’evento c’erano Cassa depositi e prestiti, Eni, Enel, Snam, Leonardo, Pirelli, Intesa Sanpaolo, UniCredit, ITA Airways, Maire, Ansaldo Energia e Saipem.

IL MEMORANDUM D’INTESA ITALIA-ARABIA SAUDITA

Al forum è stato anche siglato un protocollo d’intesa tra il ministero delle Imprese italiano e il ministero degli Investimenti saudita che, si legge nel comunicato, “è volto a sostenere il dialogo tra le istituzioni e le imprese interessate alla promozione degli investimenti tra i due Paesi e a incoraggiare la cooperazione negli investimenti diretti, sostenendo gli investitori in tutte le fasi dei progetti qualora siano stati indicati come aventi importanza economica strategica per uno dei due Paesi”.

IL FONDO SOVRANO SAUDITA INVESTIRÀ NEL FONDO SOVRANO ITALIANO?

Il ministro Adolfo Urso ha parlato di “svolta storica nella cooperazione economica” tra Roma e Riad. Cooperazione che potrebbe riguardare anche il Fondo strategico nazionale del made in Italy, un fondo sovrano dedicato al sostegno delle filiere strategiche italiane con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro: è stato istituito lo scorso maggio con il decreto legge “Made in Italy” e dovrebbe venire approvato dal Parlamento entro ottobre. Il Public Investment Fund, il fondo sovrano saudita, potrebbe infatti investire nel Fondo strategico italiano, come ricordato da Urso.

GLI ACCORDI CON ACWA POWER

Tra gli accordi raggiunti durante il Forum, i principali sono quelli che riguardano ACWA Power, società saudita che si occupa di energia e di trattamento delle acque: gestisce centrali a gas, parchi solari ed eolici, siti di elettrolisi dell’idrogeno e impianti di desalinizzazione. L’azienda è presente in una dozzina di paesi in Medioriente, Africa e Asia; il suo maggiore azionista è il Public Investment Fund, con una quota del 44 per cento circa, mentre l’amministratore delegato è un italiano, Marco Arcelli.

ACWA Power ha firmato sei intese con altrettante soggetti italiani – Eni, A2A, De Nora, Rina, Italmatch Chemicals e Confindustria – relative all’idrogeno verde e alla dissalazione dell’acqua. Arcelli ha dichiarato che ACWA Power vuole essere “un veicolo per creare opportunità di sviluppo per le imprese italiane ed europee in Arabia Saudita e di guidare il progresso sostenibile in Italia e in Europa fornendo idrogeno verde e competenze tecniche”.

Più nello specifico, ACWA Power discuterà con Eni di cooperazione sui cosiddetti “carburanti sostenibili per l’aviazione”, ovvero biocarburanti ed e-fuel. Con A2A, invece, di forniture di idrogeno verde, mentre con Rina dell’utilizzo dell’idrogeno per l’alimentazione delle navi. I colloqui con De Nora riguarderanno la condivisione di tecnologie per i progetti di desalinizzazione e di produzione dell’idrogeno; quelli con Italmatch Chemicals, infine, sui prodotti per il trattamento delle acque.

Il focus sull’idrogeno verde – prodotto cioè a partire dall’elettricità generata da fonti rinnovabili – si spiega sia con l’importanza di questo combustibile a emissioni zero per la decarbonizzazione dell’industria pesanti e dei mezzi di trasporto inadatti alle batterie, sia con l’elevato potenziale solare dell’Arabia Saudita. Il paese sta cercando di riconvertire il suo know-how energetico alla transizione ecologica e di ridurre il peso del petrolio nella propria economia.

ACQUA, CHIMICA, SPORT E NON SOLO

La società saudita statale National Water Company, legata anch’essa al Public Investment Fund, ha firmato tre accordi sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti con Plastitalia, Valvosanitaria Bugatti e SAB.

Per quanto riguarda la chimica, Bin-Shihon Group (azienda saudita che realizza pneumatici e lubrificanti) ha stretto un accordo con Eni sui lubrificanti sostenibili.

Nelle attrezzature sportive, l’italiana Technogym collaborerà con la saudita Leejam, la più grande catena di palestre in Medioriente.

Nelle costruzioni, Rizzani De Eccher ha stretto un accordo con il gruppo Samman e Cipriani con il gruppo Al-Kholi.

Nella consulenza ingegneristica, c’è un’intesa tra Studio Martini Ingegneria e Alrabiah Consulting Engineers.

Nella manifattura, l’italiana Valvosider coopererà con Industrial Systems Group, e Continuus-Properzi con Bahra Electric (specializzata nella produzione di cavi).

Nella sanità, infine, il gruppo sanitario italiano Rekeep si è accordato con InterHealth Hospital.

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