Nel 2022 Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha riportato una perdita di 11 miliardi di dollari, rispetto all’utile di 19 miliardi che aveva registrato l’anno precedente. Dal 2021 al 2022 il valore degli asset gestiti dal fondo è passato da 676 miliardi a 778.
IL LEGAME CON L’S&P 500
Il buon risultato economico del Public Investment Fund (o PIF) nel 2021, con un rendimento del 25 per cento, era grossomodo allineato all’andamento dell’S&P 500, il più importante indice azionario degli Stati Uniti che raccoglie le cinquecento società a maggiore capitalizzazione. Nel 2022, però, l’indice ha perso quasi il 20 per cento e anche il PIF deve averne risentito. Nel 2023, finora, l’S&P 500 è in crescita del 15 per cento circa.
IL PIF PUNTA SULLO SPORT (E SUI VIDEOGIOCHI)
Nel 2016 il PIF è passato dall’essere una holding focalizzata sul mercato saudita a un fondo sovrano proiettato all’estero, e da allora si è lanciato – come scrive Bloomberg – in una “corsa agli investimenti” che risponde anche allo scopo di migliorare l’immagine internazionale di Riad e di favorirne la diversificazione dell’economia al di là del petrolio. L’anno scorso, ad esempio, il fondo ha costituito una controllata dedicata agli investimenti nel settore sportivo, la Sports Investment Company, e di recente è entrato nel PGA Tour, un’organizzazione statunitense di golf professionistico.
Il fondo gestisce un portafoglio di azioni statunitensi da 36,5 miliardi che contiene quote di Activision, Blizzard (videogiochi) e Uber Technologies (trasporto automobilistico privato), sempre in un’ottica di diversificazione.
SU COSA PIF HA INVESTITO IN ITALIA
In Italia il PIF ha recentemente acquistato il 33 per cento di Azimut-Benetti, azienda di cantieristica navale, in un’operazione da circa 420 milioni di euro.
Nel 2023, invece, le autorità saudite hanno trasferito al PIF una quota ulteriore del 4 per cento di Saudi Aramco, la compagnia petrolifera statale, valutata quasi 80 miliardi di dollari.
MAGGIORE TRASPARENZA
Bloomberg ha scritto che dal 2022, ovvero da quando ha iniziato ad attingere ai mercati internazionali del debito, il PIF è diventato molto più trasparente degli altri fondi sovrani della regione del Golfo, che di solito non rivelano alcuna informazione sugli investimenti o sui ritorni pur gestendo cifre enormi, nell’ordine delle migliaia di miliardi di dollari.
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L’ITALIA VUOLE IMITARE L’ARABIA SAUDITA?
Lo scorso aprile la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha proposto l’istituzione di un fondo sovrano nazionale, finanziato con soldi pubblici e privati, per sostenere le imprese italiane. “Pensiamo che un fondo sovrano per sostenere le imprese sia la strada giusta”, aveva detto a Repubblica. “Un fondo sovrano nazionale, aperto al contributo di privati, può essere lo strumento adatto a rilanciare gli investimenti, convogliando l’enorme risparmio italiano verso fini produttivi, per lo sviluppo industriale e tecnologico della nazione”.