DIS-LURP PER BELLONI
"C’è chi costruisce la propria carriera iscrivendosi nella categoria delle “riserve” della Repubblica. Elisabetta Belloni ha scelto un altro ruolo. Gioca da titolare. E, con la laboriosità delle formiche, conquista primati che non declina al singolare". (Formiche)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 8, 2021
VENTRILOQUI QUIRINALIZI
"Siamo a un punto in cui bisogna dire la verità: se anche Mattarella avesse mutato idea, e non l'ha fatto, la sua ipotetica disponibilità rientrerebbe nella sfera dell'indicibile". (Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
APPERO’ QUESTE APP DI TRACCIAMENTO…
A luglio 2021, le app di tracciamento anti Covid erano state scaricate da meno di un italiano su cinque, dal 19 per cento degli spagnoli, da un tedesco su tre, e da molti meno croati – due su cento – o polacchi – il quattro per cento. (Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
TRACCIATORI DESAPARECIDOS
I numeri del «contact tracing». Rallenta la caccia al virus, in un anno le Regioni hanno tagliato 3.500 tracciatorI. Rispetto a gennaio scorso, il personale addetto a scovare i contatti dei positivi ridotto del 25%, ma in otto Regioni è stato dimezzato. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
NUMERI INTENSIVI
Secondo un'indagine della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) su un campione di ospedali in 2 settimane – dal 30/11 al 7/12 – i no vax ricoverati nelle terapie intensive sono aumentati del 32%. Di contro, i vaccinati si sono ridotti del 33 per cento.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
LE ULTIME (SIBILLINE) DI PFIZER
Con test di laboratorio Pfizer ha provato che la terza dose garantisce una protezione da Omicron simile a quella delle due dosi contro il virus originale. L’azienda produttrice renderà comunque disponibile un vaccino contro la nuova variante nel marzo 2022. (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
DEMOCRATICI ANTI BIDEN
Il Senato Usa ha approvato un emendamento che ribalta la misura voluta da Biden per richiedere alle aziende con più di 100 dipendenti di imporre vaccini anti-Covid o di sottoporre a test settimanali la forza lavoro. Due Democratici hanno votato con il blocco repubblicano. (Nyt)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
IL SEMAFORO DI SCHOLZ
"Il nuovo governo Scholz dovrà guidare l’Europa a prendere decisioni su questioni militari, tecnologiche e culturali definendo in tal modo un proprio modello rispetto sia a quello “avversario” della Cina che a quello “alleato” degli Stati Uniti". (Angelo Bolaffi, germanista)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
MAPPAMONDO BANCARIO
Se in Nord America il Roe medio del settore bancario è sceso dal 12% nel 2019 all’8% nel 2020, in Europa il dato è dimezzato ed è sceso dal 6% al 3 per cento. In Cina e in America Latina il Roe, seppur in discesa, si attesta al 10% (era al 12,8% nel 2019) e al 9% (14,7%). (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
IL CAFFE’ TIRA SU (I PREZZI)
"Caffè raddoppiato di prezzo. Pesano clima e logistica. La varietà arabica è rincarata del 90% da inizio anno, quotazioni al record dal 2011". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
SCALFARISMI
«Nel ‘92, dopo la strage di Capaci, il direttore di Repubblica Scalfari disse a Occhetto di votare per Spadolini. Occhetto rispose: mi ha convinto definitivamente che dobbiamo votare Scalfaro». (Cesare Salvi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
GIAVAZZISMI
"Psc, una ciambella di salvataggio dal fondo Patrimonio targato Cdp". (Il Messaggero)
Ma Giavazzi lo sa?…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
Che cosa farà Cdp con Fincantieri per il gruppo Psc?
PENATISMI
Il prezzo medio delle 4 maggiori europee – Eni, Shell, BP, Total – in rapporto agli utili attesi nel 2022 è di 7,4 volte, metà di quello dell’indice di mercato (15,4); rapporto analogo a quello delle 3 maggiori americane – Exxon, Chevron, Conoco. (Alessandro Penati, Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
I NUMERI DEL SOLE 24 ORE
Irpef, il 36,6% dei tagli va ai redditi più bassi, il 3,4% ai più alti. I 23,6 milioni di contribuenti fino a 20mila euro pagano il 10,5% dell’imposta e riceveranno lo sconto da 2,56 miliardi su 7. Il milione sopra i 75mila euro paga il 26,6% e riceverà 240 milioni. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2021
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ESTRATTO DA UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SUGLI EFFETTI DELLE RIDUZIONI IRPEF:
Il 36,6% dei 7 miliardi che il progetto di governo e maggioranza dedica alla riduzione dell’Irpef andrà a tagliare l’imposta di chi dichiara fino a 20mila euro di reddito lordo all’anno. Un altro 12,7%, cioè poco meno di 900 milioni, è destinato allo scalino appena superiore, che ospita i redditi fra 20mila e 26mila euro. Salendo la piramide dei redditi, poi, il peso finanziario degli sconti si riduce, fino alla fascia 40-50mila euro dove si concentra un altro 15,4% dei tagli. Poi ricomincia la rapida discesa con i fondi destinati ai redditi sopra quella cifra.
Il dibattito sulla distribuzione degli effetti del taglio Irpef in arrivo con la manovra si è infiammato negli ultimi giorni, soprattutto dopo la proclamazione dello sciopero generale da parte di Cgil e Uil. Sono volate parole grosse sul “regalo ai ricchi” nella legge di bilancio, contrastate con altrettanta veemenza dai difensori della riforma. I numeri, però, parlano il linguaggio più efficace per capire che cosa succede davvero.
La geografia degli sconti fiscali messi in programma dal nuovo meccanismo delle quattro aliquote e delle detrazioni rinforzate, disegnata dai dati elaborati dal Mef al tavolo con la maggioranza, mostra con chiarezza gli obiettivi dell’intervento. L’indicatore essenziale per capirli, però, non è il valore assoluto delle riduzioni d’imposta: bisogna guardare al peso degli sconti in rapporto alla distribuzione dell’Irpef attuale.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SUI TRACCIATORI:
Si scopre così che dal report dell’Iss pubblicato l’8 gennaio (11 mesi fa) con dati aggiornati al 5 gennaio le Regioni risultavano molto più attrezzate di quanto lo siano oggi, in base ai dati dell’ultimo report del 3 dicembre (dati al 1 dicembre). I numeri dicono infatti che le Regioni quasi un anno fa contavano in media su circa 3 tracciatori ogni 10mila abitanti, anche se con differenze eclatanti, e oggi arrivano con difficoltà a 2. Facendo due conti in base a queste tabelle e agli abitanti si scopre che praticamente tutte le Regioni hanno tagliato i tracciatori (con l’eccezione di Lazio, Sicilia e Trento) e ben otto in un anno hanno addirittura dimezzato il loro personale. Si tratta di Emilia, Liguria, Lombardia, Bolzano, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. La cosa è ancora più grave se si aggiunge il fatto che a ottobre 2020, in piena seconda ondata, la Protezione civile lanciò un bando per assumere rapidamente 2mila nuovi tracciatori. Dopo oltre un anno la domanda è scontata: dove sono finiti?
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI FORMICHE SU ELISABETTA BELLONI (DIS):
C’è chi costruisce la propria carriera iscrivendosi nella categoria delle “riserve” della Repubblica. Elisabetta Belloni ha scelto un altro ruolo. Gioca da titolare. E, con la laboriosità delle formiche, conquista primati che non declina al singolare. Ecco perché abbiamo scelto la Direttrice generale del Dis come “Formica dell’anno”
Un numero primo, ma senza solitudine. Il destino di Elisabetta Belloni è quello di arrivare per prima aprendo una stagione nuova con benefici non solitari.
Quando il presidente del Consiglio Mario Draghi l’ha chiamata a dirigere il comparto dell’intelligence, la sintonia umana ha giocato un ruolo secondario. Non che mancasse: con il primo ministro condivide un passato fra i banchi del liceo romano Massimiliano Massimo, scuola gesuita che negli ultimi decenni ha svolto il ruolo centrale di palestra dell’élite del Paese.
L’arrivo a Piazza Dante ha segnato piuttosto il coronamento di una carriera alla Farnesina all’insegna di due stelle polari: continuità e discrezione. Non è un dettaglio. Il cliché italiano di un potere che appare tale solo se esibito trova infatti una netta smentita nella figura di Belloni. In lei l’idea potere si manifesta attraverso le categorie della discrezione e della laboriosità, rigorosamente declinate insieme.