Stupore, pianti, critiche. Dopo 20 anni alla testa di Fincantieri, è fisiologico che la stampa dedichi onori e plausi a Giuseppe Bono, silurato dal governo Draghi nella tornata di nomine di ieri.
E gli afflati verso Bono si rintracciano in giornalisti di destra, passando per testate di sinistra, fino a quotidiani molto grillini.
Si è distinto da giorni a difesa della riconferma di Bono – e criticando il governo per i rumors che circolavano su una sostituzione dell’ex deus ex machina di Fincantieri – il blog Sassate.it fondato e animato da un noto giornalista politico di destra, Guido Paglia, già in ruoli di primo piano al quotidiano Il Giornale e poi manager Rai. Le sassate anti Draghi e Giavazzi di Paglia per il dossier Bono-Fincantieri sono state ampiamente rilanciate – guarda caso – da Dagospia.
Strepitii anti governativi per il siluramento di Bono anche in casa del Fatto Quotidiano, che oggi strilla in prima pagina: in Fincantieri arrivano gli “incompetenti”, visto che il nuovo amministratore delegato di Fincantieri è “a digiuno di navi”, secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio, sempre ben gradito alla galassia pentastellata.
Non meno attente verso l’opera di Bono anche testate progressiste come L’Espresso e La Stampa, che tra ieri e oggi hanno pubblicato un’affettuosa intervista a Bono: “Ho sempre obbedito allo Stato, non ai partiti. E una volta ho salvato entrambi. Come nel caso del ponte di Genova”, ricostruito anche da Fincantieri, ha rimarcato Bono. Dichiarazioni non propriamente tipiche di un sobrio commis d’etat, diciamo.
Indicativo a questo proposito quanto ha scritto in un recente libro per il Mulino il manager e consigliere di amministrazione di Sace, Federico Merola: “La crocieristica, messa in grave crisi dalla pandemia da Covid-19, è stata a lungo uno dei settori più attivi e più impattanti sul rischio concentrato trasferito al Mef. Da sola ha impegnato a fine 2020 circa il 34% dell’intero portafoglio Sace (25,7 miliardi di deliberato con 5 miliardi di finanziamenti Cdp)”.
Ma ora si aspettano di leggere le ire anti Draghi, anti Giavazzi e anti Scannapieco che saranno vergate sul quotidiano Il Tempo – come al solito – da Luigi Bisignani, altro notissimo vedovo di Bono.