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Leonardo, ecco come Elkann con Iveco Defence si allea per i carri dell’Esercito

Iveco industrial vehicles (Idv), la divisione dei veicoli militari del gruppo controllato da Exor, ha firmato un accordo preliminare con Leonardo per partecipare come subfornitore alla commessa per i nuovi carri dell'esercito italiano per la neocostituita joint-venture tra la società ex Finmeccanica e Rheinmetall. Tutti i dettagli

Iveco Defence Vehicles (Idv), la divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor presieduto da John Elkann (nella foto), sarà fornitore di Leonardo nella produzione dei cingolati dell’Esercito.

Ieri Idv ha reso noto la sigla di un accordo preliminare con il colosso dell’aerospazio e difesa per la fornitura di componenti funzionali per futuri contratti nell’ambito della joint venture tra Leonardo e Rheinmetall.

Per la società dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli si tratterà di una quota compresa tra il 12 e il 15% delle attività totali della joint venture per la produzione di veicoli cingolati da combattimento terrestri per l’esercito italiano che prevede una ripartizione del lavoro al 50% tra Leonardo e Rheinmetall con il 60% svolto in Italia.

Proprio la scorsa settimana, l’ad di Leonardo Roberto Cingolani aveva spiegato che è semplice coinvolgere Iveco Defence Veichles come “subfornitore” della commessa delle Forze armate italiane per la jv tra Leonardo e Rheinmetall e allocare a Iveco “circa il 10% delle attività”, rispondendo a una domanda di un analista in occasione della presentazione dei conti dei primi nove mesi dell’anno.

Una firma attesa, dopo le numerose indiscrezioni dei mesi scorsi, ma che il mercato valuta positivamente visti i termini annunciati, segnala Radiocor. Leonardo prosegue infatti la serie positiva in Borsa (tra la trimestrale e le prospettive di aumento per le spese di difesa sul mercato) con un rialzo dell’1,75% a 26,23 euro dopo il +4,3% della vigilia, fa ancora meglio Iveco Group che mette a segno un +2,3% a 10,08 euro, comunque lontana dal record dell’aprile scorso sopra quota 14 euro.

Tutti i dettagli.

LA PARTNERSHIP TRA LEONARDO E IVECO DEFENSE VEHICLES PER LE MEGACOMMESSE DELL’ESERCITO

Dunque Idv una quota di lavoro “compresa tra il 12 e il 15% delle attività totali della joint venture” Leonardo Rheinmetall Military Vehicles ufficializzata a metà ottobre dopo il memorandum di intesa siglato lo scorso luglio con l’obiettivo di fornire i mezzi militari terrestri alle Forze armate italiane nell’ambito della commessa per carri armati e mezzi per la fanteria.

Il valore delle commesse in ballo ammonta a circa 23,2 miliardi di euro da spalmare in oltre 15 anni. In base agli accordi, il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall sarà la base per il Mbt, nuovo carro armato da combattimento principale che sostituirà l’Ariete mentre la nuova piattaforma Lynx risponderà alle esigenze del programma Armored Infantry Combat System (Aics). Entrambi i mezzi saranno italianizzati, con il 60% delle attività sviluppate in Italia.

“Il contributo di IDV verterà soprattutto sulla componente motore e cambio/trasmissione (ci risulta che IDV fornirà motore e cambio/trasmissione per l’A2CS/AICS) ma potrebbe riguardare anche elementi relativi alla protezione (e pure componenti per il nuovo I-Mbt)” rileva Rid.

LE RICADUTE PER IDV

La collaborazione farà leva sull’esperienza di Idv, che spazia dai sistemi avanzati di propulsione e trasmissione per veicoli militari a tecnologie di protezione altamente specializzate, indica la nota della società con sede a Bolzano. Questo garantirà anche che una parte significativa delle forniture principali per la joint venture provenga dall’Italia, avvalendosi della forza lavoro altamente qualificata che Idv ha nel nostro Paese.

“L’accordo permetterà al marchio di continuare a contribuire allo sviluppo di veicoli per la difesa e la protezione civile, come dimostrato da un portafoglio ordini che nel 2023 ha superato i 4 miliardi di euro” indica ancora la nota. Idv, spiega la società, “ha le caratteristiche per contribuire alla joint venture se si considerano le competenze uniche che ha sviluppato nei suoi siti in Italia”.

D’altronde Leonardo conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI DI INTERMONTE

‘La notizia dà seguito a quanto riportato dalla stampa a fine ottobre – dicono gli analisti di Intermonte ripresi da Radiocor – tuttavia notiamo che il valore assegnato a Idv e’ superiore rispetto a quanto precedentemente emerso. Il contributo annuo è maggiore di 0,2 mld euro (12-15% del 50% del totale, contro quanto calcolato in precedenza pari a circa 0,13 mld, derivante dal 15-17% del 50% spettante a Leonardo)”, dice Intermonte. Considerando il backlog di circa 4,5 miliardi di euro della divisione a fronte di ricavi di circa 1,1-1,2 mld euro, Intermonte immagina il contributo del contratto come “prevalentemente addizionale con un upside di circa 0,6 euro per azione”. A fronte di questi sviluppi, però, sono anche da valutare gli effetti sull’appeal M&A della divisione, con Leonardo come la principale interessata dal momento che vanta anche una storica collaborazione attraverso Oto Melara. Tuttavia, il nodo è il prezzo.

Gli analisti hanno una valutazione Sotp per Idv di 1 miliardo (3,7 euro per azione). Intermonte ha un outperform su Iveco Group con target price a 14,20.

LE PAROLE DI CINGOLANI

Per il coinvolgimento di Idv “tutte le strade sono aperte”, aveva indicato la scorsa settimana il numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani, accennando allo spazio per una fornitura e senza escludere che in futuro, di intesa con il partner tedesco, si possa anche valutare una acquisizione: l’ipotesi era circolata nei mesi scorsi.

“Un’altra possibilità è considerare un M&A: ma bisogna vedere esattamente i numeri, aprire una dataroom. Noi conosciamo le aspettative di Iveco Defence per l’ebitda di quest’anno e bisogna vedere i multipli” ha convenuto Cingolani, giovedì scorso, rispondendo ad una domanda degli analisti finanziari, aggiungendo però che al momento per questa opzione “non vediamo la necessità”.

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