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Leonardo Rheinmetall

Ecco le vere mire della joint-venture tra Leonardo e Rheinmetall

Nasce la joint venture fra Leonardo e Rheinmetall con l'obiettivo di dar vita a un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa.Tutti i dettagli

È nata Leonardo Rheinmetall Military Vehicles: la joint-venture paritetica tra il gruppo dell’aerospazio e difesa italiano e il colosso tedesco della difesa per i nuovi carri armati e veicoli da combattimento per l’Esercito tricolore.

Oggi c’è stata infatti la finalizzazione dell’accordo dopo che entrambe le società avevano già firmato un corrispondente Memorandum of Understanding (MoU) all’inizio di luglio 2024 lanciando così l’alleanza per le piattaforme terrestri.

La Joint venture è paritetica, basata a Roma, ma con sede operativa a La Spezia, indica la nota congiunta.

Primo obiettivo è dotare le Forze Armate italiane di veicoli da combattimento. Il nostro paese ha la necessità di ricostituire infatti la flotta cingolata, composta sia da una leggera (Infantry Fighting Vehicle Ifv) per sostituire il Dardo, e una pesante, il Main Battle Tank (Mbt).

Il valore delle commesse in ballo ammonta a oltre 20 miliardi da spalmare in oltre 10/15 anni.

In base agli accordi, il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall sarà la base per il Mbt, nuovo carro armato da combattimento principale che sostituirà l’Ariete mentre la nuova piattaforma Lynx risponderà alle esigenze del programma Armored Infantry Combat System (Aics). Entrambi i mezzi saranno italianizzati, con il 60% delle attività sviluppate in Italia.

“Si tratta di un passo significativo verso la creazione di un sistema della difesa europeo basato su piattaforme specializzate condivise. Rheinmetall e Leonardo puntano a sviluppare tecnologie all’avanguardia in grado di competere a livello internazionale” ha commentato Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, da sempre sostenitore di una maggiore integrazione nell’industria della difesa europea.

Tutti i dettagli.

LA COMPAGINE SOCIETARIA

Dunque, come specifica la nota, Rheinmetall AG e Leonardo S.p.A. saranno azionisti paritari (50% ciascuno) della nuova società Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV).

RIGUARDO LA GOVERNANCE

Il gruppo ex Finmeccanica e il colosso teutonico non hanno comunicato invece il vertice della nuova società. Per quanto riguarda la governance “abbiamo una rosa di candidati” e “nel momento in cui sarà costituita avremo il nome dell’a.d.

e il nome del presidente che nello schema previsto avranno un buon bilanciamento di poteri” aveva anticipato la scorsa settimana Lorenzo Mariani, condirettore generale di Leonardo, parlando dell’alleanza con il gruppo tedesco nei mezzi militari terrestri.

L’OBIETTIVO DELLA JOINT-VENTURE

Tornando all’annuncio odierno, obiettivo primario della joint venture è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione del nuovo Main Battle Tank italiano (Mbt) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System (Acis) nell’ambito del programma per i sistemi terrestri dell’Esercito Italiano. “È previsto anche lo sviluppo e la produzione di altri veicoli di questa famiglia, come veicoli da recupero, da ingegneria e da posaponti” specifica la nota.

“La jv dovrà gestire i futuri contratti (non ancora firmati) con la Difesa italiana, avrà personale ma non stabilimenti di produzione. La produzione sarà fatta nelle fabbriche dei due gruppi” specifica oggi Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore.

IL PANTHER TEDESCO ALLA BASE DEL SUCCESSORE DELL’ARIETE ITALIANO

Dunque, il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall costituirà la base per il nuovo carro armato che sostituirà l’Ariete nell’esercito italiano.

Mentre il veicolo da combattimento di fanteria Lynx sempre del conglomerato tedesco costituirà la base tecnologica per il programma italiano dell’Aics. Quest’ultimo prevede l’acquisizione futura di oltre 1.000 sistemi di combattimento corazzati in 16 varianti. Oltre al classico veicolo da combattimento di fanteria, ci saranno versioni antiaeree (Skyranger), da ricognizione e anticarro. Tutti i modelli avranno un design modulare.

LA SUDDIVISIONE DEL LAVORO

Inoltre, per la joint venture è stata concordata una ripartizione del lavoro 50:50, con il 60% delle attività da svolgere in Italia, incluso integrazione, test di omologazione, attività di consegna e supporto logistico.

“Una parte del lavoro andrà anche alla Rheinmetall Italia, controllata del gruppo tedesco guidata dall’ad Alessandro Ercolani” segnala ancora il quotidiano confindutriale.

Nell’ambito dei programmi Mbt e Aics, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione delle armi saranno sviluppati e prodotti da Leonardo secondo i requisiti del cliente italiano, precisa la nota.

SI GUARDA ANCHE AI MERCATI INTERNAZIONALI…

Infine, sia Leonardo sia Rheinemtall si aspettano che i loro prodotti congiunti offrano ampie opportunità di vendita sui mercati internazionali.

“Stiamo creando un nuovo peso massimo nella produzione europea di carri” ha dichiarato Armin Papperger, ceo di Rheinmetall sottolineando che “Ci rivolgiamo, in prima istanza, al mercato italiano, ma ci rivolgeremo anche ad altri paesi partner che in futuro avranno bisogno di modernizzare i loro sistemi di combattimento. Rheinmetall possiede le tecnologie perfette per le esigenze dell’Italia”.

E AL CARRO DI COMBATTIMENTO DEL FUTURO

Senza dimenticare che la nuova joint-venture definirà anche la “roadmap per la partecipazione nel futuro Main Ground Combat System (Mgcs) europeo.” Ovvero il programma franco-tedesco per il carro armato europeo del futuro a cui l’Italia ambisce ad aderire.

D’altronde sempre Mariani aveva spiegato che “Abbiamo trovato un ottimo ‘fit’ con Rheinmetall sia in termini di competenze sia di vision, non solo per i programmi di oggi ma anche per il futuro traghettando i programmi di oggi verso il main ground combat system che sarà quello che veramente potrebbe unire l’Europa in unico carro armato e sistema del futuro”.

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