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Cdp

Ecco i vertici di Fincantieri, Italgas e Snam

Tutti i dettagli sulle nomine decise ai vertici di Fincantieri, Italgas e Snam

 

Nessun ribaltone di rilievo ai vertici di alcune delle maggiori aziende controllate o partecipate dal Tesoro e dalla Cdp.

Dai cda di Cassa e di Cdp Reti (il veicolo che ha in pancia le quote di Snam, Italgas e Terna) convocati ieri, è arrivata arriva infatti la conferma di Giuseppe Bono e Giampiero Massolo nei ruoli di ad e presidente di Fincantieri, mentre in Snam e Italgas c’è stato anche il via libera a un altro triennio per Marco Alverà e Paolo Gallo, affiancati, rispettivamente, da Luca Dal Fabbro (apprezzato  da M5S) e Alberto Dell’Acqua (indicato dalla Lega) che andranno a sostituire i presidenti uscenti Carlo Malacarne e Lorenzo Bini Smaghi.

LE CONFERME IN SNAM, ITALGAS E FINCANTIERI

Nomine nel segno della continuità, dunque, per la gestione di Fincantieri, Italgas e Snam, con un riconoscimento dell’azionista pubblico alla gestione degli amministratori delegati Giuseppe Bono, Paolo Gallo e Marco Alverà, che sono stati confermati per un nuovo mandato.

IL RUOLO DI CDP

Le liste di candidati approvate dall’azionista Cassa Depositi e Prestiti in vista del rinnovo dei cda delle tre partecipate (ha il 77,50% di Fincantieri tramite Fintecna; e tramite Cdp Reti il 26,04% il 30,37% di Snam) confermano quindi il quadro che era trapelato nei giorni scorsi sull’accordo politico su questa tornata di nomine nel Governo M5s-Lega.

IL CASO FINCANTIERI

Per Fincantieri, in particolare, prosegue l’era record di Giuseppe Bono, il 75enne manager è al timone del gruppo cantieristico dal 2002, anche se in casa M5S si chiedeva di affiancarlo con un direttore generale di peso quanto meno se non con un nuovo presidente (qui l’approfondimento di Start).

IL CDA DI FINCANTIERI

In casa Fincantieri il disco verde giunge anche per Massolo, diplomatico, già al Dis, che nelle ultime settimane si è fatto apprezzare da Lega e M5S per un intervento non critico verso i sovranisti-populisti. Tra i consiglieri risultano poi confermati l’ad della stessa Cdp, Fabrizio Palermo (che è stato anche vice dg e cfo del gruppo triestino), e Massimiliano Cesare, l’avvocato napoletano designato nei giorni scorsi presidente di F2i dalla stessa Cassa per un altro mandato.

Resta ora da sciogliere il nodo della riassicurazione per Fincantieri che è di fatto bloccata dal Tesoro (qui l’approfondimento di Start Magazine sul delicato dossier).

I NOMI E LE DONNE

Nel comunicato diffuso ieri dalla Cassa (controllata dal Tesoro) figurano poi tre donne: Federica Seganti, docente di Finanza del Mib Trieste School of Management e consigliere di Hera, al primo posto della lista e dunque cooptata nel nuovo board (in base allo statuto dalla lista che ottiene la maggioranza vengono tratti i due terzi dei nove consiglieri previsti in cda), come pure Federica Santini, presidente di Trenord e direttore Strategie, innovazione e sistemi di Italferr (gruppo Fs), in sesta posizione, mentre alla settima figura Barbara Alemanni, consigliere di Borsa Italiana e docente della Sda Bocconi School of Management.

IL CDA DI SNAM

In Snam, restano, oltre all’ad Alverà, anche Alessandro Tonetti, vice dg di Cdp, e Yunpeng He, il consigliere espresso da State Grid Corporation of China che detiene il 35% di Cdp Reti (ed esprime un suo rappresentante anche nei cda di Italgas e Terna, peraltro lo stesso manager cinese). Alla presidenza, come detto, arriverà Luca Dal Fabbro, la cui candidatura era già circolata anche per il Gse (Gestore dei servizi energetici) e che siede nel board di Terna. Nella lista di Cdp Reti, dalla quale, stabilisce lo statuto di Snam, se otterrà la maggioranza in assemblea, «saranno tratti nell’ordine progressivo con cui sono elencati i sette decimi degli amministratori da eleggere (sei su nove, ndr)», figurano poi anche l’avvocato Francesca Pace, il presidente dell’Aeroporto Friuli Venezia Giulia e amministratore unico di Partners4Energy, Antonio Marano della Lega, la responsabile della Cooperazione internazionale allo sviluppo della stessa Cdp, Antonella Baldino, e, sempre da Cdp, ma dalla direzione legale, l’avvocato Francesca Fonzi.

IL CDA DI ITALGAS

In Italgas, infine, la quadratura del cerchio passa attraverso la riconferma del ceo Gallo e dei consiglieri Maurizio Dainelli e Paola Annamaria Petrone, oltre al rappresentante del colosso cinese State Grid, Yunpeng He, come per Snam. I nuovi innesti sono rappresentati da Veronica Vecchi, in arrivo dalla Sda Bocconi School of Management come il neo presidente Dell’Acqua – il nome di quest’ultimo, gradito alla Lega di Salvini, era già emerso anche per la guida della Consob – e dall’ex ambasciatore Giandomenico Magliano. Nelle ultime due posizioni della lista dei nove candidati di Cdp Reti (dalla quale saranno pescati i primi sette se otterrà la maggioranza in assise), ci sono poi i nomi di Patrizia Michela Giangualano, membro del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, e di Nicolò Dubini, consigliere di Parmalat, Banco Desio e Sorgenia.

LE PAROLE DI SALVINI E BUFFAGNI

Il vicepremier Matteo Salvini aveva chiuso il confronto sulla governance di Fincantieri con poche parole il 4 marzo: “Per me sono riconfermati entrambi, sia Bono che Massolo”. E sempre ieri, prima che in serata venissero pubblicate le liste di candidati approvate dal Cda di Cdp, dal fronte 5Stelle era arrivato un segnale chiaro dal sottosegretario M5S, Stefano Buffagni, vicino a Luigi Di Maio, che negli scorsi giorni – hanno notato gli osservatori – ha ricevuto critiche per il suo attivismo su Fincantieri (dove M5S puntava a preparare progressivamente un futuro post Bono magari affiancandogli altri giovani manager) da parte di un osservatore e non solo come Luigi Bisignani: “Quello che abbiamo fatto e faremo anche sulle società quotate – ha detto l’esponente pentastellato – sarà guardare i risultati: l’amministratore delegato e’ stato bravo, ha portato dividendi, ha fatto gli interessi del paese, e’ credibile sul mercato? Se si’ lo riconfermiamo. E infatti li riconfermiamo tutti”.

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