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Che cosa si mormora al Tesoro su Fincantieri. Fatti, rumors e approfondimenti

Fatti, nomi e indiscrezioni su Fincantieri

 

Vertici confermati, dunque, a Fincantieri?

Le cronache dei quotidiani oggi raccontano che il presidente Giampiero Massolo e l’amministratore delegato Giuseppe Bono saranno confermati dal governo alla testa del gruppo controllato dalla finanziaria statale Fintecna (Cdp).

Il tentativo del Movimento 5 Stelle di preparare il terreno per una futura guida da affiancare a quella del 75enne Bono è stato dunque sventato dallo stesso Bono con il sostegno esplicito della Lega di Matteo Salvini?

Su questo dossier, secondo le indiscrezioni governative, anche il ministero dell’Economia era favorevole ad affiancare nuovi e giovani manager a Bono per preparare una successione nel gruppo della cantieristica.

Ma evidentemente il peso di Bono, anche come sistema di relazioni personali dirette con i principali committenti, ha avuto la meglio rispetto a un seppur parziale cambiamento (anche perché il nome proposto dai Pentastellati, Paolo Simioni dell’Atac, non aveva riscosso particolari consensi).

Anche se nelle ultime ore si rincorrono rumors – riportati dalle agenzie di stampa – su Bono che torna in bilico.

Un’intesa di massima tra Lega e Cinquestelle sarebbe stata trovata, ma i pentastellati starebbero sollecitando maggiori garanzie in seno al cda.

“Sul tavolo ci sarebbe anche la richiesta di un dg con competenze gestionali forti da affiancare a Bono. Ma l’ad ha fatto capire più volte di non gradire una riconferma non piena del suo incarico”, ha scritto il Sole 24 Ore.

Comunque al Tesoro il dossier Fincantieri è in cima anche per altri motivi.

Come svelato nei giorni scorsi da Start Magazine, il ministero dell’Economia retto da Giovanni Tria non ha ancora firmato l’attesa convenzione tra Mef e Sace per la riassicurazione dei rischi concentrati, aggiornando quella del 2014.

Negli ultimi anni il livello di attività della Sace è cresciuto solo nel settore della cantieristica (con Fincantieri), e nell’oil&gas: la riassicurazione del Mef è arrivata a circa il 40% dell’intero stock di impegni Sace dovuti a garanzie su finanziamenti all’export, si nota da tempo in ambienti del Tesoro.

In maniera analoga a quanto accade con le Export Credit Agency ai sensi Ocse, nei settori di maggior rilievo per la crescita economica dei Paesi di riferimento parte della riassicurazione di fatto ricade sul ministero dell’Economia.

E nella prospettiva, non improbabile secondo alcuni addetti ai lavori, che la riassicurazione arrivi presto al 60%, il Tesoro sta valutando se e come modificare il rapporto con la Cdp.

Non solo: secondo indiscrezioni ministeriali, dalla direzione generale del Tesoro sono giunti segnali chiari per non escludere una possibile ricapitalizzazione di Sace.

Nel frattempo, come detto, c’è di fatto uno stallo sulla riassicurazione di Sace che preoccupa i colossi nazionali, in primis Fincantieri.

Tra i sindacati di Fincantieri si è sparsa la voce che il Tesoro di fatto ha sospeso il suo ok a un’operazione di riassicurazione su due navi di Fincantieri.

Da qui, anche, le fibrillazioni fra Tria e Bono.

ECCO GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SUL CASO FINCANTIERI DI BONO

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