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Marchi Re Carlo

Ecco i marchi (benedetti da re Carlo III) che volano in Borsa

Dalla sartoria agli orologi di lusso, ma anche armi e prodotti più popolari. I marchi britannici con lo stemma della Royal Family, concesso da re Carlo III, festeggiano in borsa. L’onorificenza Royal Warrant of Appointment, nata come una tradizione, è infatti diventata col tempo un moderno accordo commerciale. Fatti, nomi e numeri

 

I titoli dei marchi inglesi che hanno ricevuto il favore di re Carlo III volano in borsa. Si tratta di brand di lusso, ma non solo, che sono stati insigniti della Royal Warrant of Appointment, un’onorificenza che il sovrano può concedere a un ente o a un’attività commerciale come segno di riconoscimento per la fornitura di beni e servizi alla Casa Reale.

Re Carlo III, fresco di incoronazione, finora nella sua vita ne ha concesse 181, di cui la stragrande maggioranza a imprese piccole, locali e a conduzione familiare, mentre un numero molto inferiore è andato a marchi leader del Regno Unito di proprietà di società pubbliche.

UNA TRADIZIONE LUNGA SECOLI…

Il mandato reale, ricevuto tramite la Royal Warrant of Appointment, è simbolo di approvazione e affidabilità ed è parte di una tradizione che risale al Medioevo. Basti pensare che il sarto londinese Henry Poole è famoso per possedere mandati reali non solo della famiglia reale britannica, ma anche dell’imperatore Napoleone III, così come di quello dell’Etiopia Haile Selassie, dei monarchi Amedeo I di Spagna e Boris di Bulgaria.

…MA CON UNA SCADENZA

Tuttavia, l’onorificenza non è per sempre. Ha infatti una durata di cinque anni, alla fine dei quali il titolo viene rivisto ed eventualmente rinnovato.

Nel caso della dipartita di Elisabetta II, i marchi prescelti dalla regina hanno meno di due anni di tempo per eliminare la dicitura “Per incarico di Sua Maestà la Regina Elisabetta II”.

CARLO III, RE DEL LUSSO E DEL LOW COST

Tra i beniamini del sovrano figurano brand di lusso come la casa automobilistica Aston Martin, l’orologiaio Watches of Switzerland (Mappin & Webb), Hermès (John Lobb, calzature fatte a mano esclusivamente su misura), il conglomerato statunitense Newell brands (The Parker Pen Company), ma anche il più modesto marchio di tè Twinings.

L’INDICE CHE BATTE IL FTSE 100

Ricevere la Royal Warrant of Appointment significa ovviamente diventare anche più interessanti agli occhi degli investitori e, dunque, guadagnare ancora più valore.

La piattaforma di social trading e investimento eToro ha inventato l’eToro Royal Index, un paniere di 10 marchi storici del Regno Unito, quotati in borsa o facenti parte di grandi aziende quotate, che hanno ricevuto un Royal Warrant of Appointment da parte di re Carlo III.

Osservando l’andamento del paniere, emerge che l’eToro Royal Index ha riportato una performance superiore a quella del FTSE 100 del 62% negli ultimi tre anni e del 24% negli ultimi cinque.

marchi re carlo
Fonte: eToro

“La forte performance dei prezzi di questo indice dimostra che heritage e lusso trascendono gli alti e bassi dell’economia”, ha detto Ben Laidler, Global Markets Strategist di eToro.

“L’indice, che spazia dai fucili agli orologi, dalle scarpe agli impermeabili di iconici brand britannici, è stato in grado di sovraperformare il FTSE 100 pressoché costantemente. I marchi inclusi nell’indice – ha aggiunto – hanno tutti una storia unica e questo ha conferito loro un’interessante combinazione di resistenza della domanda e potere di determinazione dei prezzi”.

Nonostante su due anni la tendenza si sia invertita, con gli high-flyers Watches of Switzerland, Hermes e Frasers che hanno avuto un calo di performance, l’indice ha anche battuto il FTSE 100 del 10% da un anno all’altro.

CHI SALE E CHI SCENDE IN BORSA

Il brand dell’indice con la migliore performance in cinque anni si è rivelato Hermès, con una crescita del 281% del prezzo delle azioni.

Male, invece, le azioni Aston Martin, che nello stesso lasso di tempo hanno perso il 95% del loro valore.

Tra i due estremi figurano poi Burberry con un +104% negli ultimi tre anni e un +50% negli ultimi cinque, il rivenditore di sartoria e abbigliamento maschile su misura Gieves & Hawkes (rispettivamente 250% e 101%) e il produttore di armi Purdey (+190% e +64%).

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Fonte: eToro

UN TITOLO CHE FA BENE ALL’ECONOMIA INGLESE (E ANCHE ALLA MONARCHIA)

Nel 2017, secondo The Conversation, è stato stimato che la monarchia ha fornito un incremento annuale di 193,3 milioni di sterline all’economia del Regno Unito, di cui fanno parte anche i mandati reali. Per le aziende più piccole, il titolo può fornire un aumento delle vendite del 5% all’anno.

Tuttavia, anche la monarchia ha il suo ritorno. Lo stemma della famiglia reale, infatti, attraverso i prodotti designati entra nelle case dei cittadini, soprattutto per quelli alla portata di tutti, mantenendo un legame con le persone e rendendo quella che era nata come una tradizione un moderno accordo commerciale.

QUALI ALTRE MONARCHIE CONCEDONO IL MANDATO REALE

Infine, con la scomparsa di molte monarchie, la concessione di mandati reali è diventata più rara e quindi più preziosa. Al di fuori del Regno Unito, i mandati reali sono ora concessi dalle monarchie di Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Thailandia.

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