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Incoronazione Re Carlo

Quanto costa (agli inglesi) l’incoronazione di re Carlo III?

Quella di Elisabetta II, nel 1953, si svolse quando nel Regno Unito il razionamento postbellico era ancora in vigore e costò l’equivalente moderno di 56 milioni di euro. Oggi, l’incoronazione di re Carlo III si tiene in un momento in cui l’inflazione del Paese ha raggiunto il livello più elevato degli ultimi 40 anni, eppure i britannici vedono nella monarchia un ritorno economico. Fatti, numeri e curiosità

 

Il grande giorno è arrivato. Sabato 6 maggio alle ore 12 italiane inizierà ufficialmente una nuova era per la monarchia britannica. All’età di 74 anni, Carlo, primogenito della defunta regina Elisabetta II, verrà incoronato re insieme a Camilla, che dopo la cerimonia non sarà più “regina consorte” ma solo “regina”.

Intanto, da giorni Londra è in fermento per un weekend di festeggiamenti che smuoveranno un bel po’ l’economia.

Ma quanto costa agli inglesi l’incoronazione di re Carlo III?

UNA FESTA (AGRODOLCE) DEGNA DI UN RE

Anche se la Gran Bretagna è alle prese con un’inflazione che si aggira da mesi intorno al 10%, per il Time non lo si direbbe a giudicare dai piani per l’incoronazione di re Carlo III.

“Sarà una festa degna di un re, con un prezzo altrettanto all’altezza”, commenta il quotidiano, stimando che il lungo weekend costerà ai contribuenti britannici almeno 100 milioni di sterline (circa 114 milioni di euro). Ma né Downing Street né Buckingham Palace hanno dato conferma.

Il prezzo più alto è attribuito almeno in parte alla sicurezza, con più di 11.000 agenti di polizia a pattugliare le strade di Londra e le forze di sicurezza che si sono preparate per mesi.

LE PRECEDENTI EDIZIONI

Rispetto all’incoronazione della defunta sovrana Elisabetta II, la Golden Orb Operation (letteralmente Operazione Globo d’oro, dal simbolo del potere regale), così è denominata la cerimonia, sarà più ridotta, con una durata più breve e un minor numero di partecipanti.

Secondo il New York Times, quella del 1953 fu l’incoronazione più costosa mai organizzata dalla monarchia all’epoca, con un costo di 1,57 milioni di sterline, l’equivalente moderno di 56 milioni di euro.

I TAGLI DI RE CARLO III

Il re, però, ha fatto dell’alleggerimento dei costi della monarchia una delle sue battaglie – a partire dai tagli in famiglia. Con l’uscita del principe Harry, della duchessa di Sussex Meghan Markle, e del principe Andrea, la cerchia dei reali in attività è stata ridotta a 11 membri.

Novità che, tuttavia, stonano con i recenti scioperi che hanno interessato migliaia di lavoratori scesi in piazza per chiedere salari più alti che vadano incontro all’aumento dei costi della vita.

COSA NE PENSANO I BRITANNICI

Secondo un sondaggio di YouGov, più della metà dei britannici ritiene che l’incoronazione non dovrebbe essere finanziata dal governo, mentre solo il 32% è favorevole.

E stando a una recente inchiesta del Guardian, secondo cui il patrimonio personale di re Carlo III ammonterebbe a circa 1,8 miliardi di sterline – anche se il quadro completo delle finanze della monarchia, per il Time, rimane in gran parte opaco – molti cittadini ritengono che dovrebbe essere la famiglia reale a farsi carico delle spese.

Bob Morris, ricercatore onorario presso la Constitution Unit dell’University College di Londra, ha però spiegato al Time che l’onere ricade sui contribuenti perché si tratta di “un evento di Stato”, come i funerali ma non i matrimoni.

NONOSTANTE TUTTO LA MONARCHIA È ANCORA SALVA

Ma polemiche a parte, stando a un altro sondaggio di YouGov, più della metà dei britannici (54%) ritiene che la famiglia reale rappresenti “un buon rapporto qualità-prezzo”, nonostante costi 80 milioni di sterline all’anno.

Come scrive, infatti, Simone Filippetti sul Sole24Ore riportando i dati del centro studi Uk in a Changing Europe, “agli inglesi la millenaria monarchia, iniziata ufficialmente nel 1066, costa 2,40 sterline all’anno per contribuente (esclusi neonati, bambini e indigenti)”. Meno di un biglietto della metropolitana londinese.

“Briciole”, sottolinea il corrispondente del Sole 24 ore da Londra, “che inoltre portano un beneficio enorme al paese: circa venti volte tanto gli 80 milioni iniziali. Un’analisi del 2017, risalente a sei anni fa ormai, stimava in 1,7 miliardi tutto l’indotto che la monarchia genera per il Pil britannico”.

Nel 2018, per esempio, il matrimonio di William e Kate fece guadagnare al Regno Unito più di 1,5 miliardi di euro. Ora, secondo alcune stime citate da Cnbc, nei giorni festivi le vendite al dettaglio aumentano di circa il 15% al giorno e UK Hospitality, un’associazione di categoria dell’industria dell’ospitalità, ha dichiarato che l’incoronazione potrebbe portare 350 milioni di sterline al settore, che unita ai due giorni successivi e all’Eurovision Song Contest a Liverpool il 13 maggio, potrebbe generare una spinta complessiva di 1 miliardo di sterline.

Intanto, però, sempre secondo Cnbc, la festività dell’8 maggio, indetta in occasione dell’evento, costerà all’economia britannica 1,36 miliardi di sterline in termini di perdita di produttività.

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