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Distretti Industriali Intesa Sanpaolo

Ecco come Intesa Sanpaolo surfa fra assicurazioni e fondi sanitari

Tutte le ultime mosse di Intesa Sanpaolo su assicurazioni e wealth management

Intesa Sanpaolo continua a diversificare le sue attività e si rafforza nel wealth management, in particolare sul fronte della salute. Del resto, anche prima dello scoppio della pandemia, risultava in aumento la domanda nel settore, spesso legata alle attività economiche delle aziende. E Ca’ de Sass ha deciso di non farsi trovare impreparata.

I CONTI DELLA DIVISIONE INSURANCE

Negli ultimi dati forniti dal gruppo, solo pochi giorni fa, si fanno i conti in tasca anche alla Divisione Insurance che sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi per i clienti del gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life e Intesa Sanpaolo RBM Salute) e Fideuram Vita.

Ebbene, la Divisione Insurance nel terzo trimestre dell’anno registra proventi operativi netti per 286 milioni e costi operativi per 61 milioni. Il risultato della gestione operativa è di 224 milioni e il cost/income ratio sale al 21,5%. L’ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette è pari a 7 milioni, il risultato corrente lordo è pari a 217 milioni e il risultato netto è di 146 milioni.

Guardando ai primi nove mesi del 2020 la Divisione Insurance registra proventi operativi netti per 956 milioni (+5,2% su anno), che corrispondono a circa il 7% dei proventi operativi netti consolidati di Intesa Sanpaolo. In crescita i costi operativi, a 170 milioni, e il risultato della gestione operativa, a 786 milioni. Il cost/income ratio aumenta leggermente e arriva al 17,8% mentre l’ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette è pari a 16 milioni a fronte di 1 milione dei primi nove mesi dello scorso anno. E se cresce il risultato corrente lordo, a 770 milioni, diminuisce quello netto, a 473 milioni.

L’ACCORDO CON FCA E CNH INDUSTRIAL

Solo di pochi giorni fa è l’accordo, della durata di quattro anni con facoltà di rinnovo differenziato per i due fondi, che ha portato la divisione assicurativa di Intesa Sanpaolo, attraverso Intesa Sanpaolo Rbm Salute, ad aggiudicarsi la gestione dei fondi sanitari integrativi contrattuali dei gruppi Fca e Cnh Industrial, Fasif e Fisdaf, che assistono circa 170mila persone.

Per il primo, che si rivolge ai dipendenti di Fca e Cnh Industrial e delle altre società aderenti al fondo, Ca’ de Sass garantisce assistenza anche ai familiari e a chi intenda proseguire volontariamente con copertura integrale. Per il secondo, che si rivolge ai dirigenti in servizio e in quiescenza di Fca e Cnh Industrial inclusi i nuclei famigliari, verrà gestita la copertura integrativa contrattuale e sarà ampliata la portata su gran parte delle prestazioni previste fino a concorrenza della spesa sostenuta presso le strutture sanitarie convenzionate con il network messo a disposizione da Intesa Sanpaolo Rbm Salute.

LA SINERGIA CON RBM SALUTE

Risale quasi a un anno fa, a dicembre 2019, la sinergia con Rbm Salute. I consigli di amministrazione di Intesa Sanpaolo e di Intesa Sanpaolo Vita hanno approvato l’ingresso con una quota di controllo nel capitale di Rbm Assicurazione Salute, posseduta dal Gruppo Rbh della famiglia Favaretto, fondata nel 2007 e al terzo posto nel mercato assicurativo salute con il 17,7% della quota complessiva. Ottenute le autorizzazioni dell’Ivass e dell’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato, Intesa Sanpaolo Vita a luglio ha poi acquistato direttamente per cassa il 50% +1 azione, al prezzo di 325 milioni di euro, ma è previsto che salga al 100% del capitale in modo progressivo dal 2026 (70%) al 2029 (100%). Il prezzo di acquisto sarà determinato secondo una formula mista – patrimoniale e reddituale – in base al raggiungimento di obiettivi di crescita prestabiliti.

LE ATTIVITÀ IN CINA

Nello stesso periodo il gruppo guidato da Carlo Messina aveva annunciato l’avvio di attività di wealth management in Cina attraverso una propria società, YI TSAI (“Talento Italiano”), appartenente al perimetro della Divisione International Subsidiary Banks. Grazie alla Fund Distribution License avuta dalle autorità locali, Intesa Sanpaolo è stata la prima banca straniera a svolgere attività del genere nel Paese asiatico. Per TSAI, costituita nel 2016, c’è stata prima una fase pilota svolta nell’area della Città di Qingdao, Pilot Zone per lo sviluppo delle attività di Wealth Management in Cina. A marzo 2019 Intesa Sanpaolo aveva firmato un Memorandum of Understanding con la Municipalità di Qingdao per lo sviluppo proprio della Pilot Zone, alla presenza del presidente cinese Xi Jinping e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione della visita di stato in Italia di Xi.

L’INGRESSO IN REYL

In seguito l’espansione nel wealth management è proseguita con l’ingresso in Reyl, gruppo bancario con sede in Svizzera molto attivo nel settore, per costituire un soggetto che riesca ad ampliare gli orizzonti geografici e di business. In questo caso Ca’ de Sass si è avvalsa di Fideuram che, grazie all’accordo di partnership strategica, acquisirà una partecipazione del 69% in Reyl e a quest’ultimo conferirà la propria controllata bancaria svizzera Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval. Una volta finalizzata l’operazione, prevista entro la prima metà del prossimo anno e dopo le consuete approvazioni regolamentari, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval sarà incorporata in Reyl, dando così origine a un gruppo bancario privato internazionale di importanti dimensioni, con sede a Ginevra, circa 400 collaboratori, masse amministrate superiori a 16,71 miliardi di euro (18 miliardi di franchi svizzeri) e un patrimonio netto regolamentare di circa 232, 06 milioni di euro (250 milioni di franchi svizzeri). L’ipotesi è che il nuovo soggetto operi non solo in Svizzera, dove Fideuram-Isb Pb ha posto la sua sede delle attività internazionali di private banking, ma anche nell’Unione Europea, in America Latina, in Medio e in Estremo Oriente.

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