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Non solo Reyl, tutte le mosse di Intesa Sanpaolo nel wealth management

Come si muove Intesa Sanpaolo fra Italia, Svizzera e Cina nel settore del wealth management. L'articolo di Emanuela Rossi dopo l'operazione Reyl

 

Intesa Sanpaolo continua a espandersi anche nel wealth management. La novità di questi giorni è l’ingresso in Reyl, gruppo bancario con sede in Svizzera molto attivo nel settore, per costituire un soggetto che punta ad ampliare gli orizzonti geografici, e di business. Solo pochi mesi fa, Ca’ de Sass aveva quasi in contemporanea dato il via ad altre due importanti operazioni: l’acquisto del 50%+1 azione di Rbm Salute (per arrivare al 100% entro il 2029) e l’avvio di attività di wealth management in Cina attraverso una propria società.

L’ACQUISTO DEL 69% DI REYL TRAMITE FIDEURAM

L’ultima mossa per rafforzarsi nel settore in casa del primo gruppo bancario italiano, dicevamo, è quella targata Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, la divisione private banking di Intesa Sanpaolo, e Reyl, gruppo bancario indipendente e diversificato con sede a Ginevra. Grazie all’accordo di partnership strategica che è stato siglato, Fideuram acquisirà una partecipazione del 69% in Reyl e a quest’ultimo conferirà la propria controllata bancaria svizzera Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval. Una volta finalizzata l’operazione, prevista entro la prima metà del prossimo anno e dopo le consuete approvazioni regolamentari, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval sarà incorporata in Reyl, dando così origine a un gruppo bancario privato internazionale di importanti dimensioni, con sede a Ginevra, circa 400 collaboratori, masse amministrate superiori a 16,71 miliardi di euro (18 miliardi di franchi svizzeri) e un patrimonio netto regolamentare di circa 232, 06 milioni di euro (250 milioni di franchi svizzeri).

L’ipotesi è che il nuovo soggetto operi non solo in Svizzera, dove Fideuram-Isb Pb ha posto la sua sede delle attività internazionali di private banking, ma anche nell’Unione Europea, in America Latina, in Medio e in Estremo Oriente.

COME CAMBIERA’ REYL

I soci di Reyl, Francois Reyl, Pasha Bakhtiar, Nicolas Duchene, Thomas Fontaine, Christian Fringhian e Lorenzo Rocco di Torrepadula, manterranno partecipazioni significative nella banca e continueranno a lavorare per il suo sviluppo e la strategia a lungo termine, ha scritto il Corriere della Sera: “Oltre che in Svizzera la banca sarà presente anche nell’Unione europea, in America Latina, in Medio Oriente e in Estremo Oriente”.

L’INGRESSO IN RBM SALUTE

Solo pochi mesi fa, a dicembre 2019, Ca’ de Sass aveva dato vita a un’altra interessante sinergia. I consigli di amministrazione di Intesa Sanpaolo e di Intesa Sanpaolo Vita avevano approvato l’ingresso con una quota di controllo nel capitale di Rbm Assicurazione Salute, posseduta dal Gruppo Rbh della famiglia Favaretto, fondata nel 2007 e al terzo posto nel mercato assicurativo salute con il 17,7% della quota complessiva. Ottenute le autorizzazioni dell’Ivass e dell’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato, Intesa Sanpaolo Vita a luglio ha acquistato direttamente per cassa il 50% +1 azione, al prezzo di 325 milioni di euro, ma è previsto che salga al 100% del capitale in modo progressivo dal 2026 (70%) al 2029 (100%). Il prezzo di acquisto sarà determinato secondo una formula mista – patrimoniale e reddituale – in base al raggiungimento di obiettivi di crescita prestabiliti.

Un’operazione, e il gruppo guidato da Carlo Messina lo ha rivendicato a chiare lettere, con cui Intesa Sanpaolo punta a diventare leader del settore wealth management. Proprio a luglio il gruppo ha spiegato di star rafforzando “significativamente il proprio posizionamento nel business Salute, cresciuto in Italia del 9,3% nel periodo 2015-2019 e con ulteriori prospettive di espansione per i prossimi anni”. La nuova compagnia, che prenderà il nome di Intesa Sanpaolo Rbm Salute, vedrà la conferma di Marco Vecchietti nel ruolo di amministratore delegato e di direttore generale.

Al momento, nella classifica dei gruppi assicurativi, Intesa Sanpaolo Vita è il secondo operatore in Italia, con 690 milioni di euro di premi e una quota di mercato del 21,5%.

LE ATTIVITÀ IN CINA

Solo pochi giorni prima il gruppo aveva annunciato l’avvio di attività di wealth management in Cina attraverso una propria società, YI TSAI (“Talento Italiano”), appartenente al perimetro della Divisione International Subsidiary Banks. Grazie alla Fund Distribution License avuta dalle autorità locali, Intesa Sanpaolo è stata la prima banca straniera a svolgere attività del genere nel Paese asiatico. Per TSAI, costituita nel 2016, c’è stata prima una fase pilota svolta nell’area della Città di Qingdao, Pilot Zone per lo sviluppo delle attività di Wealth Management in Cina. A marzo 2019 Intesa Sanpaolo aveva firmato un Memorandum of Understanding con la Municipalità di Qingdao per lo sviluppo proprio della Pilot Zone, alla presenza del presidente cinese Xi Jinping e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in occasione della visita di stato in Italia di Xi.

YI TSAI, in accordo con la licenza ottenuta, distribuisce Public Funds e Privately Distributed Funds, selezionati nell’offerta di Penghua (società partecipata da Eurizon Capital) e di  alcune società di Asset Management in Cina. L’attività di distribuzione è affidata alla rete di Financial Advisor di YI TSAI, organizzata e governata sulla base delle best practice di Intesa Sanpaolo. “E’ motivo di soddisfazione affermarci come la prima Banca straniera a poter sviluppare attività di wealth management in Cina grazie all’ottenimento della Fund Distribution License – aveva detto Messina lo scorso dicembre -. Dopo l’avvio dell’operatività nell’area pilota di Qingdao, ci concentreremo sull’espansione in altre province della Repubblica Popolare con filiali dedicate e allo sviluppo di un’offerta sempre più attrattiva per il mercato cinese, avvalendoci di partner di primario livello. Con questa iniziativa vogliamo offrire alla clientela ad alto profilo, servizi di consulenza finanziaria a 360 gradi finalizzati alla gestione e alla pianificazione del risparmio in ottica di lungo periodo, forti delle nostre competenze e della nostra credibilità riconosciuta dalle principali istituzioni finanziarie internazionali. Con YI TSAI – aveva concluso l’ad – riteniamo di aver compiuto un passo significativo per lo sviluppo internazionale di Intesa Sanpaolo nel campo del wealth management”.

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