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Leonardo Drs

Ecco come e perché Leonardo farà cassa con Drs

Leonardo ha annunciato che venderà sul mercato una quota di minoranza del 6,3% nella sua controllata statunitense Drs. La mossa arriva a un anno di distanza esatto dalla fusione della società israeliana Rada con Leonardo Drs, che si è trovata così automaticamente quotata alle Borse di New York e di Tel Aviv.

Leonardo si sbarazza di un’altra quota (minoritaria) dell’americana di Drs, attiva nell’elettronica per la Difesa.

Il 15 novembre il gruppo dell’aerospazio e difesa italiano ha annunciato un’offerta secondaria al pubblico negli Stati Uniti, tramite Leonardo US Holding, di una quota minoritaria pari a 16,5 milioni di azioni ordinarie di Leonardo Drs, circa il 6,3%.

La mossa arriva a un anno di distanza dalla fusione della società israeliana Rada con Leonardo Drs, che si è trovata automaticamente quotata alle Borse di New York e di Tel Aviv. All’epoca Leonardo ha collocato il 20% della controllata sul listino Usa.

Ora, con la nuova vendita di una quota di Drs, Leonardo “intende utilizzare i proventi dell’operazione per aumentare la propria flessibilità finanziaria per investimenti e acquisizioni che creino valore, mantenendo allo stesso tempo una solida struttura finanziaria a valle dell’operazione”. La società di Piazza Monte Grappa evidenzia infatti nella nota che “Drs non riceverà alcun incasso dall’offerta”.

Il gruppo “approfitta così del forte rialzo del titolo: Leonardo Drs ha toccato i massimi storici sul mercato con un rialzo del 62% da inizio 2023” ricorda oggi il Sole 24 Ore. Proprio qualche mese fa Leonardo ha riorganizzato le controllate americane riunendole sotto un un’unica società, la Leonardo Us Holding. Con questa mossa la società guidata da Roberto Cingolani ha recuperato 1,3 miliardi di euro.

Ieri sera, Leonardo ha reso noto il prezzo dell’offerta, 17,75 dollari ad azione, e un incremento di numero di azioni offerte (circa il 6,9%). Si tratta di uno sconto del 14% circa sui valori segnati al Nasdaq il giorno precedente l’annuncio dell’operazione: “un prezzo piuttosto basso secondo Banca Akros” segnala Radiocor. Tanto che la notizia ha fatto precipitare il titolo di Drs a Wall Street a 18,46 dollari

Tutti i dettagli.

LA NUOVA OPERAZIONE SUL MERCATO AMERICANO

Leonardo ha annunciato l’avvio di un’offerta secondaria al pubblico negli Stati Uniti da parte di Leonardo US Holding, società controllata da Leonardo, di una quota minoritaria pari a 18 milioni azioni ordinarie di Leonardo Drs, che rappresentano circa il 6,9% delle azioni ordinarie emesse e in circolazione di Drs.

Morgan Stanley, BofA Securities e J.P. Morgan agiscono in qualità di joint book-running manager per l’offerta proposta.

L’azionista venditore intende concedere alle banche sottoscrittrici, spiega la nota, un’opzione di 30 giorni per l’acquisto di ulteriori 2,7 milioni di azioni ordinarie di Drs.

LA QUOTA IN LEONARDO DRS IN MANO ALLA CONTROLLATA

A seguito del completamento dell’offerta, si prevede che Leonardo Us Holding deterrà circa il 73,3% delle azioni ordinarie emesse e in circolazione di Drs (circa il 72,3% se l’opzione di acquisto di ulteriori azioni da parte delle banche sottoscrittrici sarà interamente esercitata).

I PROVENTI PER LEONARDO

Per Leonardo l’incasso complessivo è 319 milioni di dollari a cui potrebbero aggiungersi altri 48 milioni di dollari se le banche collocatrici decidessero di esercitare entro 30 giorni l’opzione per acquistare altri 2,7 milioni di titoli.

IL DELISTING DA TEL AVIV

Questa non è l’unica manovra della casa madre italiana Leonardo riguardo la controllata americana.

Come si legge nella relazione di Leonardo sui risultati dei primi nove mesi del gruppo, “in data 27 settembre 2023, Leonardo Drs, Inc. ha annunciato che ha avviato un processo per ritirare volontariamente le sue azioni ordinarie dalla Borsa di Tel Aviv (il “Tase”). Ai sensi della legge israeliana, si prevede che tale operazione abbia effetto tre mesi dopo la richiesta della Società”.

“Nel periodo transitorio — prosegue la relazione — le azioni ordinarie di Leonardo Drs continueranno ad essere negoziate sul Tase. Tale operazione non influenzerà la quotazione di Leonardo Drs sul Nasdaq con il simbolo “Drs” e tutte le azioni ordinarie ora negoziate sul Tase potranno essere trasferite sul Nasdaq. Inoltre, tale operazione non comporta nessun impatto sull’impegno di Leonardo e Leonardo Drs nei confronti del mercato israeliano o delle operazioni nel Paese”.

“In questo momento riteniamo che sia nell’interesse della nostra società e dei suoi azionisti concentrare la nostra attività di mercato su un’unica borsa valori”, aveva dichiarato Bill Lynn, presidente e ceo di Leonardo Drs.

TUTTE LE MANOVRE DI LEONARDO NEGLI USA

Sempre nella relazione citata, la società ex Finmeccanica informa che nel periodo “è continuato il processo di concentrazione delle attività detenute da Leonardo negli Usa in un unico soggetto giuridico, avviato nel corso del 2022. Nel corso del periodo si sono perfezionate le seguenti operazioni: Leonardo US Corporation ha costituito la Leonardo US Subholding, interamente detenuta;  Leonardo US Corporation ha conferito a Leonardo US Subholding la propria partecipazione in Leonardo US Aircraft; Leonardo International ha conferito a Leonardo US Holding la propria partecipazione in Selex ES, Llc. La stessa partecipazione è stata, successivamente, trasferita da Leonardo US Holding a Leonardo US Corporation, e da questa a Leonardo US Subholding”.

Come detto all’inizio, con questo riassetto il gruppo ha recuperato una perdita da svalutazioni precedenti per quasi 1,3 miliardi di euro, imputate a Leonardo Us Holding.

CINGOLANI GUARDA A NUOVE ACQUISIZIONI

Infine, tornando alla vendita della quota minoritaria in Drs, Leonardo “intende utilizzare i proventi dell’operazione per aumentare la propria flessibilità finanziaria per investimenti e acquisizioni che creino valore, mantenendo allo stesso tempo una solida struttura finanziaria”.

Proprio nella conference call per la presentazione dei risultati della società nei primi 9 mesi dell’anno, l’ad Cingolani aveva anticipato che “Certo noi avremo bisogno di soldi o per le acquisizioni o per l’acquisto di partecipazioni ma stiamo considerando la vendita di alcuni asset che abbiamo. Ci stiamo lavorando e non posso dire di più”.

Ecco dunque la prima mossa del vertice di Leonardo in questa direzione. D’altronde l’ultima operazione di m&a risale al 3 gennaio 2022 quando è stata finalizzata l’acquisizione da Square Lux Holding II S.à r.l., della partecipazione del 25,1% di Hensoldt AG, società leader in Germania nel campo dei sensori per applicazioni in ambito difesa e sicurezza per 600 milioni di euro.

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