DAGOSPIA SUPERSTAR SU LA7
Roberto D’Agostino, fondatore e direttore di Dagospia, nuovo principe dei commentatori politici a Piazzapulita di Corrado Formigli su La7. pic.twitter.com/mevvF8onfh
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
FRATELLI D’ITALIA E DELLA RAI
Fonte: Il Fatto quotidiano pic.twitter.com/SNuNJkE7m2
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
"L’ad Rai, Roberto Sergio, vuole punire il militante Paolo Corsini, direttore dell’approfondimento Rai. Corsini ospite ad Atreju, ha straparlato come fosse un deputato di Fratelli d’Italia. Ha più volte ribadito di essere militante, ripetuto il “nostro” partito". (Il Foglio)
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TUTTI I GIORNALISTI CHE SFILANO AD ATREJU
LE CAPRIOLE DI BOLLORE’ FRA VIVENDI E TIM
Vivendi si dividerà in 3 per sfruttare il potenziale di tutte le attività. Addio quindi al conglomerato, fiore all'occhiello del gruppo secondo Bolloré. Insomma il finanziere realizza a Parigi il delayering, stile Labriola in Tim, che però Bolloré contesta a Roma. Bizzarro.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
PIZZINO RUSSO
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha definito "politicizzata" la decisione Ue di aprire i negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia e ha avvertito che un ingresso dei due Paesi "può destabilizzare la Ue". Lo riporta Ria Novosti. (Agi)
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CARTOLINA DALL’UNGHERIA
– Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha bloccato 50 miliardi di euro (55 miliardi di dollari) di aiuti Ue per l'Ucraina, dopo l'ok dei leader europei all'apertura ai negoziati di adesione di Kiev all'Unione europea. (Ansa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
CARTOLINA DALL’AMERICA
«Vogliamo che la guerra a Gaza finisca prima possibile», chiedono gli americani. La risposta di Israele: "La guerra durerà più di diversi mesi». L’incontro tra il Consigliere per la sicurezza Usa, Sullivan, e il governo israeliano conferma la distanza tra Usa e Israele. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
BARBERA… PURE LEI!
Ma le conferenze stampa dei presidenti della Corte costituzionale che hanno per tema solo bla-bla e chiacchiere non si potrebbero cassare così si eviterebbero pure un po' di figure barbine poco consone alla Consulta?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
UN PACCO PER UPS
La GdF di Milano, su delega della Procura, ha sequestrato a Ups Italia (logistica) oltre 86 milioni di euro. Il sequestro preventivo di urgenza è stato firmato dal pm Storari nella nuova indagine con al centro il fenomeno di una presunta somministrazione illecita di manodopera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 14, 2023
LE GRANE DEL PARMIGIANO
La Dop economy sfonda il tetto dei 20 miliardi di euro di fatturato. Il made in Italy certificato cresce e vale un quinto del settore agroalimentare. Il Grana Padano sorpassa il Parmigiano e diventa la prima Dop d’Italia. (Sole 24 ore)
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LE PILLOLE DI GARATTINI
"Tutta l’informazione ai medici deriva da chi vende i farmaci, come pure quasi tutta la ricerca sui farmaci è fatta dall’industria farmaceutica". (Silvio Garattini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
"L’informazione indipendente manca anche per una responsabilità degli Ordini dei Medici che non la chiedono a gran voce, come pure manca una ricerca indipendente per determinare l’efficaci". (Silvio Garattini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
"Il mercato della medicina ha abbassato i livelli di normalità per quanto riguarda la colesterolemia, la glicemia, la pressione arteriosa, un abbassamento giustificato per piccoli sottogruppi di persone ma che viene invece proposto erroneamente per tutti". (Silvio Garattini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 15, 2023
CARTA CANTA
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 14, 2023
CENETTA CONFINDUSTRIALE A CASA DI CORNETTO BOURLOT
Scende in campo un quarto nome per il dopo Bonomi in Confindustria
Ieri cena a casa di Cornetto Bourlot alla presenza di due past presidente, di 40 membri del Consiglio generale di Confindustria e di…
Tutti i dettagli su Start: https://t.co/1JKW9za8ZHhttps://t.co/jbjD2CY7f8
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 14, 2023
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ESTRATTO DEL D’AGOSTINO PENSIERO A PIAZZAPULITA: DAGOSPIA NEL SALOTTO DI FORMIGLI
CORRADO FORMIGLI: Eccoci qua. D’Agostino detto Dago, allora cominciamo. Cominciamo da una fotografia, la fotografia è questa, qui Giorgia Meloni all’hotel Amigo di Bruxelles, informalmente in compagnia ieri sera di Scholz e Macron. Foto rubata, foto di propaganda, cosa ci racconta?
DAGOSPIA: No, è una foto autentica, non è assolutamente un fake. Sta in quell’albergo. Stava erano tutti lì. Aqquartierati
CF: E che cosa ci racconta questa fotografia? Cosa ci vuole comunicare? Secondo secondo D’Agostino.
D: Beh, intanto va detto subito che hanno discusso del Patto di stabilità, ma hanno discusso in un certo modo, diciamo. L’accordo sul patto c’è, anzi, lo poteva firmare lo stesso ministro dell’Economia Giorgetti, ma lei l’ha stoppato perché vuole essere lei a programmare, a sbandierare la vittoria con la sua trattativa: il famoso pacchetto Mes- Patto di stabilità.
CF: cioè io ti ratifico il MES, ma tu mi fai il patto di stabilità
D: Sì, ma chiaramente è una supercazzola delle sue. Solo per allocchi, perché si sa benissimo che poi il MES andrà firmato e lo dovrà firmare. Lei è in crisi: dovrà contraddire quello che ha detto quando era all’opposizione. L’ha dette di tutti i colori, all’opposizione contro l’Europa.
CF: Contro il Mes, che non si poteva firmare contro l’Europa, contro l’euro addirittura.
D: Lei disse a un certo punto. No, l’Europa è preoccupata. La pacchia è finita, sai le famosi frasi così, poi lei ovviamente sa benissimo che il voto in Parlamento sul MES scatenerà il suo alleato, perché l’opposizione della Meloni non è a sinistra ma è all’interno
CF: È Salvini.
D: Salvini, che ha capito che la strategia della Meloni, che è quella di assorbire e/o emarginare. A questo punto lui aspetta nient’altro che Fratelli d’Italia voti a favore del MES per sbandierare a tutti: vedete io la Lega è l’unico che non tradisce, l’unico coerente dei partiti, mentre Fratelli d’Italia è un traditore, è un servo degli europoteri.
CF: Verrebbe però da obiettare una questione: Sì, Salvini può fare, così come la Meloni fa la scena sul MES. Però anche Salvini non va da nessun’altra parte. Deve rimanere in questa maggioranza, può mica far cascare il governo.
D: Attento, non è questo il problema qui, perché il collante di questo governo è il potere. Assumi questo, assumi quest’altro dai soldi a uno, dai soldi all’altro, il collante è il potere. Ma quello che Salvini rischia, dopo aver perso la gallina dalle uova d’oro, che era la Regione Lombardia, rischia di essere assorbito da questo camaleontismo di Giorgia Meloni che ha tante maschere tutte insieme.
Lei quando va all’estero fa gli occhioni dolci , eccola lì, fa gli occhioni. Allora il problema è questo. Il camaleontismo di Giorgia Meloni, perché c’è una Giorgia Meloni che va con una faccia all’estero, con una maschera all’estero è una Giorgia Meloni che ritorna a casa.
Quando va all’estero, da Biden, da Macron, da Scholz,, fa gli occhioni, la vediamo lì nella foto, fa gli occhioni con i poteri forti stranieri, filo atlantismo, l’appoggio incondizionato all’Ucraina, poi quando arriva in Italia si rimette il fez e comincia a dire, qui comando io. Allora, quando si ribellano i due partiti alleati a lei parte l’embolo e comincia a dire: “Ah, la sindrome di assedio…”
CF: E quindi li rimette in riga o cerca di farlo
D: No. È cominciata la battaglia.
CF: Che battaglia riparte?
D: Per la verità, è una guerra che è iniziata dal giorno in cui Salvini, Ronzulli, in collegamento con la Fascina, portarono Berlusconi a dare la sfiducia al governo Draghi. Cosa che la Meloni non voleva assolutamente fare, perché lei sapeva benissimo, era luglio, che aveva davanti a sé una legge finanziaria, PNRR, tante rogne e non voleva prendersele.
CF: Non era il momento giusto di andare al governo.
D: Bravo, a questo punto che succede che loro quando Salvini vede che Fratelli d’Italia l’aveva scavalcato, superato, sorpassato, sa benissimo che a quel punto la rendita di stare all’opposizione della Meloni l’avrebbe completamente cancellato. Andava sempre più avanti.
La Meloni a questo punto loro devono dire no. A questo punto loro dicono: bisogna fermare sto governo Draghi, perché noi andiamo a finire che diventiamo dei vassalli, dei giullari della Meloni. Lo fanno cadere. Lei diventa ovviamente col voto Presidente del Consiglio, e a quel punto scoppia una guerra vera.
Perché lei che non voleva andarci, quando arriva il momento ad esempio del grande ritorno di Berlusconi in Parlamento dopo le note vicende giudiziarie, Berlusconi, si aspettava l’arco di trionfo, invece cosa ha ricevuto? Un ordine da parte della Meloni di votare presidente del Senato la Russa.
Ora, avendo già la Lega ottenuto il presidente della Camera, Fontana, lei ovviamente a Palazzo Chigi, era ovvio che Berlusconi si aspettava un gesto, come dire di rispetto e tutto quanto. Certamente non era nelle condizioni fisiche di poter fare il presidente del Senato, però, era lui voleva fare il king maker ancora e dire stare o no.
CF: E invece viene, diciamo estromesso dal gioco.
D: E da lì parte e da lì parte quella guerra veramente che oggi abbiamo i vari risultati. Quando lui accusa. Quando lui, Berlusconi fa quel famoso foglietto e poi dice in faccia il tuo compagno è un mio dipendente e lei replica, io non sono ricattabile.
CF: Ecco il caso Giambruno, arriviamo al caso Giambruno. Il caso Giambruno, secondo D’Agostino è una, diciamo una conseguenza di questa guerra o è soltanto non è una uscita estemporanea di Ricci e di Striscia la notizia?
D: Ma quale uscita estemporanea, quello è oltre tre mesi che stava nel cassetto. Che succede? Che Forza Italia, i cui proprietari sono la famiglia Berlusconi comprende, vista, diciamo, l’energia di un peluche che ha Tajani, che il partito Forza Italia era diventato irrilevante, insignificante. Che fa? Questi qua pensano, vabbè piano piano, invece cosa si trovano? Si trovano la famigerata tassa sugli extra profitti bancari.
CF: Eccola qua. Vediamo il video un attimo, perché questo è un momento importante. L’annuncio con cui Giorgia Meloni si mostra la donna contro i poteri forti, no, e contro i poteri delle banche? Vediamo.
D: Lei ovviamente lo poteva fare in una maniera diciamo di dialogo, di incontro, parlarne con la Banca d’Italia, all’epoca c’era Visco, poteva parlarne con i vertici degli istituti bancari. No, lo fa nottetempo. Quello di cui oggi lei accusa Conte, quel favore delle tenebre con cui ha firmato il MES, lei col favore delle tenebre ha deciso quella tassa sulle banche, senza avvisare nessuno.
CF: Tra le banche c’è anche quella della famiglia Berlusconi. Ricordiamolo, Mediolanum no.
D: Ecco, esatto, però perché fa questo? Perché Fazzolari, no, il Rocco Casalino della Meloni, pensa che legnare le banche sia un acchiappa consenso, tutti odiano le banche, banche usuraie di qua e di là.
Come l’ha presa questa decisione? Durante una cena in una trattoria di Bolgheri, insieme con Salvini, dove hanno fatto uno scambio, tu ottieni, otterrai, chissà quando, l’autonomia differenziata, cara alla Lega e in cambio tu dai l’ok per la tassa sulle banche.
Ovviamente a quel punto i Berlusconi dicono: “Eh no , mo’ te stai a allargà, stai esagerando. E a quel punto interviene Marina Berlusconi. A un certo punto arrivano, poi guarda caso, i fuori onda sul compagno della Meloni Andrea Giambruno.