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Cosa decideranno le agenzie di rating sull’Italia. Report Natixis

L'articolo di Roberta Castellarin, giornalista di Mf/Milano finanza, sul report Natixis

Lo spread Btp/Bund oggi è in restringimento a 291,910 punti base. Ma l’attenzione è sempre più rivolta all’appuntamento con le agenzie di rating. Infatti la seconda parte di ottobre sarà cruciale per i titoli di Stato italiani già sotto pressione in queste settimane. Finora ad allarmare i mercati sono stati la scelta di fare una manovra a deficit e l’aver incorporato nelle proiezioni stime di crescita di molto superiori rispetto alle attese dei principali uffici studi italiani e internazionali. Al di là del confronto tra Italia e Bruxelles che è destinato a restare sui toni accesi nei prossimi mesi, l’appuntamento chiave più vicino è rappresentato dall’esito della revisione del rating sul debito pubblico italiano da parte di S&P (26 ottobre) e Moody’s (fine ottobre).

“Il contenuto del budget 2019 sarà alla base della decisione sul rating. La politica fiscale prevista è molto espansionistica ed è basata su attese di crescita che sembrano troppo ottimistiche”, si legge in un report di Natixis intitolato “Cronache di un downgrade annunciato”. In questo studio gli esperti di Natixis oltre ad analizzare l’impatto che potrà avere la manovra approvata dal Consiglio dei Ministri su deficit e debito pubblico italiano analizzano anche i possibili scenari dello spread sulla base delle scelte operate dalle agenzie di rating, indicando anche la probabilità assegnata ai singoli scenari.

In generale gli esperti sottolineano che “lo scenario più probabile è che si arrivi a un downgrade dell’Italia a BBB-, ma con un outlook che resta stabile. Tuttavia anche in uno scenario più positivo di questo lo spread italiano è destinato a restare alto vista la continua incertezza che riguarda i futuri sviluppi in Italia”. Ma ecco nel dettaglio i diversi scenari.

Gli esperti sottolineano che non ci sono dubbi riguardo al fatto che il passaggio più critico è quello di Moody’s visto il “negative watch” del suo attuale rating. “Stimiamo che la probabilità di un downgrade dell’agenzia entro fine mese sia del 100%. Ma restano incertezze sull’outlook che sarà associato al rating con un’alta probabilità che sia neutral (a questo scenario si assegna una probabilità del 75%). Mentre la probabilità che si arrivi a un outlook Baa3 con outlook negativo è soltanto del 25%. Avremo la risposta a fine ottobre, probabilmente nello stesso giorno di S&P, il 26”, si legge nel report.

Mentre per quanto riguarda S&P gli esperti ricordano che si parte da un giudizio più alto perché l’attuale outlook è stabile. Quindi in questo caso esistono due possibili scenari: che sia spostato l’outlook da stabile a negativo, ma con il rating che resta BBB, uno scenario molto positivo per il Btp che secondo Natixis ha una probabilità del 35% di verificarsi; un downgrade a BBB-, ma con outlook stabile (probabilità del 65%). Per quanto riguarda Fitch gli esperti si aspettano che resti alla finestra fino a marzo 2019, passando a un rating BBB- con outlook stabile.

Gli esperti prendono in considerazione le tre agenzie insieme e costruiscono tre possibili scenari.

1. 15% probabilità. Questo è uno scenario toro per i Btp perché si basa sull’ipotesi che resti un rating medio BBB con outlook negativo per i prossimi sei mesi. Tuttavia anche in questo scenario l’attesa è che S&P arrivi a un downgrade dell’Italia nel 2019. In questo contesto lo spread potrebbe scendere entro fine anno a 225 punti base, ma poi sarebbe comunque destinato a risalire nel corso del 2019 al 275 punti base.Questo perché oltre alla questione agenzie di rating ci possono essere altri elementi che mettono sotto pressione i titoli di Stato: la riduzione degli acquisti da parte della Banca d’Italia, il rischio di conti in peggioramento se la crescita rallenta; continue discussioni tra il ministro dell’economia Giovanni Tria e i due vice premier Matteo Salini e Luigi Di Maio; il fatto che gli acquirenti si focalizzino sulla parte breve della curva.

2. 75% probabilità. In questo secondo scenario gli esperti di Natixis ipotizzano che il rating medio diventi BBB- con outlook stabile e si tratta di un’ipotesi neutrale o leggermente positiva per i Btp. Secondo Natixis in questo caso alcuni investitori potranno vivere una fase di sollievo perché si è evitato il rischio junk bond. Quindi lo spread potrebbe assestarsi a 275 punti base. Un livello destinato a continuare visti gli altri fattori negativi menzionati in precedenza.

3. 10% probabilità. Nello scenario peggiore in cui Moody’s decidesse di abbassare il rating e di mantenere l’outlook negativo lo spread potrebbe schizzare e arrivare o superare quota 400 punti base a marzo del 2019. Poi si stabilizzerebbe a quota 350 punti con un range di variazione di 25 punti base intorno a questo livello.

La conclusione a cui arrivano gli esperti di Natixis è che “visti questi livelli di spread e le attese per i prossimi 6-12 mesi, sembra difficile essere positivi sui Btp. Tuttavia è possibile una mossa tattica vista l’attesa che a fine anno lo spread torni intorno ai 280 punti base. La notizia positiva è che il livello di contagio per gli altri titoli sovrani e per le banche italiane è limitato. Solo il terzo scenario porterebbe a un ampliamento degli spread corporate più significativo”, si legge nello studio.

 

Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza

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