Sono in corso i grandi giochi in vista del rinnovo della presidenza di Tim, nel mentre l’azionariato e la governance del gruppo sono sempre in tensione per le critiche e le contestazioni del maggior azionista, i francesi di Vivendi, rispetto ai piani (in primis quello sulla rete) del gruppo guidato dall’amministratore delegato, Pietro Labriola.
Secondo quanto scritto dall’Ansa nei giorni scorsi, l’ex direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi non è disponibile per un nuovo mandato alla presidenza del gruppo tlc. Anche perché, aggiungono fonti del settore, nessuno si è peritato di ricandidare Rossi.
Si è trattato di uno dei mandati più lunghi al vertice di Tim degli ultimi 20 anni, ha sottolineato di recente Mf/Milano Finanza: Rossi è infatti arrivato in Tim nel 2019 dopo una lunga carriera nella Banca d’Italia, da cui era uscito con la carica di direttore generale, venendo cooptato a metà mandato e confermato nel ruolo nel rinnovo del cda del 2021.
L’assemblea per il rinnovo del cda e l’approvazione del bilancio è prevista per il 23 aprile 2024.
Tra i pour parler anche tra alcuni consiglieri di Tim, circola come ipotesi anche il nome di Paolo Boccardelli, attuale membro indipendente del consiglio e anche presidente del Comitato Parti Correlate di Tim.
Boccardelli è direttore del Centro di Ricerca in Strategie Change “Franco Fontana” dell’Università Luiss, oltre ad essere professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese e di Strategie d’Impresa presso la stessa università di Confindustria, ed è stato direttore della Lulss Business School dal 2015 al maggio 2022.
Secondo la ricostruzione di Start Magazine, il nome di Boccardelli non incontrerebbe il favore di Vivendi, che dunque non lo voterebbe nell’assemblea del prossimo 24 aprile quando con l’approvazione del bilancio si rinnoverà il cda.
E il socio Cassa depositi e prestiti, controllata dal ministero dell’Economia? In ambienti governativi si fa notare che di recente Boccardelli è stato sostituito ai vertici della Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche. Sostituito a sorpresa perché prima della scadenza del mandato (i quattro anni del mandato terminano il prossimo giugno) e “con un avallo anche governativo si dice in ambienti calcistici, quindi non solo per mano dei vertici della Figc presieduta da Gabriele Gravina”.
Nei dintorni di Palazzo Chigi è giunta peraltro l’eco anche di un’indiscrezione (vera?): Boccardelli sarebbe tra i nomi evocati positivamente da Luigi Bisignani al posto di Salvatore Rossi in Tim. E’ bastata questa semplice voce per mandare in fibrillazione i meloniani duri e puri vista l’acredina oramai acclarata – come scritto dal Foglio – verso presunti o sedicenti lobbisti come Bisignani.
Ma la vera notizia – sperando che sia una bufala – sarebbe che Bisignani ha ancora una seppur minima voce in capitolo in codeste nomine. A che titolo? Ah saperlo.