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Cassa Depositi E Prestiti

Che cosa stanno pensando M5S, Lega e Tria sulla Cassa depositi e prestiti

C’è un accordo di massima fra i partiti della maggioranza di governo e il ministero dell’Economia retto da Giovanni Tria per l’assemblea della Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro) in programma il 13 luglio che dovrà eleggere il nuovo consiglio di amministrazione della Cdp. Al di là della roulette sui nomi, in vista della…

C’è un accordo di massima fra i partiti della maggioranza di governo e il ministero dell’Economia retto da Giovanni Tria per l’assemblea della Cassa depositi e prestiti (controllata dal Tesoro) in programma il 13 luglio che dovrà eleggere il nuovo consiglio di amministrazione della Cdp.

Al di là della roulette sui nomi, in vista della lista che il Mef deve presentare per l’assemblea della Cassa, tra Movimento 5 Stelle, Lega e ministro dell’Economia ci sarebbe un’intesa al vaglio tutt’altro di secondo piano su una questione di metodo.

Secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine nella maggioranza giallo-verde, l’accordo prevederebbe che per il consiglio di amministrazione della Cassa non siano candidati dirigenti del ministero dell’Economia.

Una novità, visto che ad esempio nel board uscente compaiono dirigenti di peso del Tesoro: Maria Cannata, già direttore al Mef per la gestione del debito pubblico, e Alessandro Rivera, a capo della direzione sistema bancario-finanziario-affari legali.

L’ipotesi – al vaglio prima di presentare la lista per il cda della Cassa – ha un obiettivo fondamentale: non dare alcun appiglio, neppure indiretto, a chi in Europa potrebbe considerare la presenza di dirigenti del Mef come una prova della natura solo formalmente privatistica della società per azioni Cdp e bensì pubblicistica.

La Cassa è sì controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze con l’82,77% ma grazie alla presenza delle fondazioni bancarie nell’azionariato con il 15,93% non rientra nel perimetro della pubblica amministrazione, con chiaro beneficio per la contabilità statale. E comunque il cda per la “gestione separata” è integrato da membri che sono delegati personalmente dal Ragioniere generale dello Stato e dal direttore generale del Tesoro.

La mossa allo studio di M5S, Lega e Tesoro ricalca, secondo gli addetti ai lavori, un’operazione simile che fu presa dal Tesoro durante la gestione Bassanini-Gorno Tempini.

In questo modo, infine, si taglierebbe le unghie- si dice nella maggioranza giallo-verde a chi a Bruxelles potrebbe architettare azioni anti Italia da parte di soggetti stranieri che criticano l’attivismo della Cdp.

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