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Cassa Depositi E Prestiti

Cdp, Tap, Tav, reddito di cittadinanza. Le idee (ben poco grilline) di Tria

Che cosa ha detto oggi il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, su Tap, Tav, fisco, reddito di cittadinanza, debito e Cassa depositi e prestiti

Non saranno particolarmente apprezzate dal Movimento 5 Stelle le parole odierne del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, pronunciate nel corso del suo intervento alla Summer School di Confartigianato.

Dal reddito di cittadinanza al ruolo della Cdp, passando per Tap e Tav, le idee di Tria non sembrano troppo collimanti con le tesi dei Pentastellati.

Ma vediamo che cosa ha detto oggi il titolare del Tesoro.

ATTENZIONE A NON FARE CASSA CON LA CDP

“Non so se debba diventare una nuova Iri, ma non deve essere una nuova Gepi, con interventi in imprese piu’ o meno decotte”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha parlato oggi del ruolo di Cassa depositi e prestiti, indicata in molte occasioni come ancora di salvezza per le imprese in difficoltà, compresa Alitalia. “E’ un soggetto partecipato dal Mef ma privato, la sua azione deve essere correlata al calcolo economico – ha chiarito Tria – Altrimenti rientrerebbe nella amministrazione pubblica e ci sarebbe un salto nel rapporto debito Pil che non voglio neppure pensarci. Bisogna stare attenti a come si usa questo strumento potentissimo. E’ in un certo senso il nostro fondo sovrano ma staccato dalla pubblica amministrazione”, ha concluso.

Un messaggio indiretto (ai 5 Stelle?) a chi invocando una banca pubblica per gli investimenti e una trasformazione della Cdp tout court in una vera e propria banca a tutti gli effetti fa rischiare alla Cassa una ricapitalizzazione monstre fino a 20 miliardi di euro.

D’altronde, non è un caso che su Cdp ci siano state robuste divergenze fra M5S e Tria (qui la ricostruzione delle divisioni in occasione delle nomine).

(TUTTI I PIANI A 5 STELLE SULLA CASSA DI PALERMO. LO SPECIALE DI START)

TAV E TAP? SI’ GRAZIE

“Personalmente spero che si facciano, che il problema si sblocchi, che ci sia una soluzione, anche perché si tratta di grandi collegamenti internazionali”, ha risposto Tria a chi gli chiedeva delle grandi opere e in particolare del Tav e del gasdotto Tap. Due opere su cui il Movimento 5 stelle, storicamente contrario, ora al governo si sta interrogando e dividendo.

(PERCHE’ IL GASDOTTO TAP E’ STRATEGICO PER L’ITALIA)

REDDITO DI CITTADINANZA? BENE MA A CONDIZIONE CHE…

Il reddito di cittadinanza? “Il problema è come lo si disegna”. Parola del ministro dell’Economia sullo storico cavallo di battaglia dei grillini: “Bisogna valutare qual è il costo addizionale, bisogna vedere quanto serve in più. Serviranno un po’ di fondi”, ha spiegato Tria. “Si tratta di disegnarlo in modo che abbia effetti positivi perché il reddito di cittadinanza aiuta la crescita se è disegnato bene. Bisogna strutturarlo in modo da non creare disincentivi”, ha sottolineato, aggiungendo che la misura “aiuta la crescita perché consente di spostare risorse, redistribuisce il reddito più che la domanda”.

(FATTI, ANALISI E COMMENTI SUL REDDITO DI CITTADINANZA. LO SPECIALE DI START MAGAZINE)

COME SARA’ LA PACE FISCALE

“Una pace fiscale ci sarà. Sarà tanto più motivata quanto più cambierà il sistema fiscale”. “Oggi c’è una complessità di aliquote, aliquote alte, e una massa di Tax expenditures. Non si capisce mai chi vince e chi perde”. “La flat fax – ha quindi aggiunto Tria- va finanziata con le tax expenditures” ma è “un processo complesso e richiede tempo”.

(CHE COSA HA IN CANTIERE IL GOVERNO SUL FISCO. L’ANALISI DEL COMMERCIALISTA MANDOLESI)

FAVOREVOLE A PARTIRE CON IL TAGLIO IRPEF

“Bisogna trovare gli spazi in modo molto graduale per una partenza di un primo accorpamento e una prima riduzione delle aliquote sui redditi familiari”, ha detto. “Bisogna vedere le compatibilità di bilancio ma sono molto favorevole a partire”, ha detto ribadendo che il tutto deve essere comunque attuato “in modo molto graduale”.

(TUTTI I PROGETTI DELLA LEGA SU FLAT TAX, IMPRESE E PROFESSIONISTI)

LA CORREZIONE DEL DEBITO SECONDO TRIA

“Nell’anno in corso ci sarà una correzione del debito dello 0,1%, vedremo gli ultimi dati. Siamo nella stabilizzazione”, ha detto il ministro, ribadendo che l’obiettivo del governo è iniziare a ridurre il rapporto debito Pil e non avere un peggioramento strutturale del bilancio “ma anzi un miglioramento”. Il governo presenterà la Nota al Def il 27 settembre. Il Def di aprile fissava il debito 2018 al 130,8% del Pil in calo dal 131,8% del 2017.

(VERITA’ E BUGIE SU DEBITO STATALI E CONTI PUBBLICI. IL COMMENTO DI POLILLO)

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