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Cdp, cosa farà Simest per le imprese colpite dalla crisi in Ucraina

Simest (Cdp). Due nuove tipologie di finanziamenti agevolati che prevedono un rimborso a tasso zero e una quota a fondo perduto fino al 40%. Fino a 1,5 milioni di euro per venire in soccorso delle realtà più colpite   È ancora impossibile quantificare quanto sarà salato il conto che l’economia italiana pagherà a causa del…

 

È ancora impossibile quantificare quanto sarà salato il conto che l’economia italiana pagherà a causa del conflitto tra Russia e Ucraina: molto, difatti, dipenderà dalla durata della guerra. Quel che è certo, è che sono numerose le aziende nostrane che, a vario titolo, sono state travolte dalle conseguenze dell’invasione russa sul suolo ucraino e raggiungono la totalità se pensiamo alle conseguenze indirette, come l’aumento dell’energia, dell’inflazione e delle materie prime.

QUANTE SONO LE AZIENDE ITALIANE IN PRIMA LINEA?

In prima linea, secondo i dati dell’Agenzia Ice (su base Istat) sarebbero almeno 300 le aziende italiane direttamente in affari con l’Ucraina, per un interscambio complessivo di oltre 4 miliardi di euro nei primi undici mesi del 2021. Sull’altro fronte, le relazioni commerciali tra Russia e Italia, sebbene non si siano più riprese dall’invasione della Crimea, valgono oltre 7 miliardi di euro di prodotti esportati e 12,6 miliardi importati, in particolare gas e materie prime. E poi ci sono quelle che facevano affari con la Bielorussia, colpita dalle medesime sanzioni che l’Occidente ha riservato a Mosca.

I DUE FINANZIAMENTI STUDIATI DA SIMEST

Per permettere alle nostre imprese, già duramente provate dall’emergenza pandemica, di affrontare questa nuova sfida dai contorni indefiniti per portata e durata, SIMEST ha strutturato un doppio intervento a sostegno delle realtà maggiormente esposte nei confronti dei Paesi coinvolti nel conflitto (Russia, Ucraina e Bielorussia). Si tratta di due tipologie di finanziamenti agevolati con un rimborso a tasso zero e una quota a fondo perduto fino al 40%, in regime di Temporary Crisis Framework. Fino a 1,5 milioni di euro per venire in soccorso delle realtà più colpite.

Il primo sostegno è rivolto a tutte le imprese italiane, PMI e alle MidCap, esportatrici in Ucraina, Federazione Russa e in Bielorussia ed è stato attivato il 12 luglio scorso per restarlo fino al 31 ottobre. Per la precisione, si rivolge alle realtà nostrane che hanno realizzato, negli ultimi tre anni, esportazioni complessive verso Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia pari almeno al 20% del fatturato, subendo, a causa del conflitto, una flessione dei ricavi.

Quanto al secondo finanziamento, è stato studiato per sostenere le imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia, che sono penalizzate dai rincari o dall’esigenza di diversificare i mercati di approvvigionamento.

In questo caso, è stato comunicato che sarà attivo a decorrere dalla seconda metà di settembre. Uno strumento indirizzato alle PMI e alle MidCap italiane che negli ultimi tre anni hanno realizzato almeno il 10% del loro fatturato all’estero e i cui approvvigionamenti – nel triennio antecedente il conflitto – provenivano per almeno il 5% da Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia.

TUTTI GLI STRUMENTI DI SIMEST (CDP) DI SOSTEGNO PER LE AZIENDE ITALIANE CHE LAVORANO IN UCRAINA, RUSSIA E BIELORUSSIA

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