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Cassa depositi e prestiti, che cosa si dice fra M5S e Lega

Fatti, nomi e indiscrezioni sulla partita delle nomine pubbliche, a partire dalla Cassa depositi e prestiti. Tutte le ultime novità Nessuna quadra politica, al momento, per i vertici della Cassa depositi e prestiti. Nessun accordo soprattutto perché il Movimento 5 Stelle, in particolare, vuole definire un’intesa con la Lega anche su altre nomine pubbliche, in…

Nessuna quadra politica, al momento, per i vertici della Cassa depositi e prestiti. Nessun accordo soprattutto perché il Movimento 5 Stelle, in particolare, vuole definire un’intesa con la Lega anche su altre nomine pubbliche, in primis Ferrovie e Rai.

Anche per questo motivo, dunque, i tempi su Cdp si stanno dilatando. L’assemblea dei soci della Cassa (controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie) da giorni è stata convocata per il 28 giugno in prima convocazione e per il 29 in seconda convocazione.

“E’ possibile che venga approvato il bilancio e votate delle modifiche statutarie ma che si decida di rinviare il rinnovo del cda”, ha detto a Reuters una delle fonti secondo cui si sta valutando se lasciare aperta in tal caso l’assemblea, per 45 giorni, o riconvocarla ad hoc in un altro momento.

Comunque, oltre Massimo Tononi già indicato dalle fondazioni bancarie azioniste per la presidenza della Cassa al posto di Claudio Costamagna, i papabili più gettonati per la guida operativa della Cassa sono il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Dario Scannapieco, e il direttore finanziario della stessa Cdp, Fabrizio Palermo, che potrebbero essere nominati rispettivamente amministratore delegato e direttore generale.

Ma tutto potrebbe saltare. “In questo schema resterebbe fuori Massimo Sarmi, già numero uno di Poste e della società che controlla l’autostrada Milano Serravalle”, gradito alla Lega di Salvini, ha sottolineato Alessandro Barbera del quotidiano La Stampa. Ci sarebbero poi anche le aspirazioni dell’attuale numero uno di Fincantieri, Giuseppe Bono, come ha scritto oggi Lettera 43.

Ma al di là dei nomi, negli ultimi giorni in particolare per le esternazioni del vicepremier Luigi Di Maio l’esecutivo sta delineando funzioni e compiti inediti della Cassa depositi e prestiti.

Il programma di governo M5S-Lega prevede l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti (senza citare in verità la Cdp, ma si temono contraccolpi sulla Cassa come rimarcato dal presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti) e Di Maio ha evocato e invocato la Cassa per diversi dossier.

“Sarà molto importante lavorare in tandem nel rapporto dei debiti della P.a. con le imprese anche” con “strumenti come Cassa depositi e prestiti – ha detto oggi il ministro dello Sviluppo economico – Dobbiamo necessariamente pagare e onorare i nostri debiti o non avremo nessuna credibilità. Le nomine che si andranno a fare nei prossimi giorni in aziende importanti come Cdpsaranno occasione per individuare una mission: lavorare per ridurre ed eliminare i debiti che lo Stato ha e che ha portato al fallimento di tante imprese”.

Ieri lo stesso leader pentastellato ha investito di fatto la Cdp di un altro dossier: la mobilità elettrica (qui l’approfondimento di Start Magazine). Non solo: Di Maio ha indicato la Cassa depositi e prestiti come una delle opzioni per risolvere la crisi dell’ex Bredamenarinibus.

Appuntamento al prossimo annuncio.

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