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Amco

Cosa succederà ad Amco del Mef?

Fatti, nomi e rumors sulla sgr Amco del ministero dell’Economia.

 

Lo spacchettamento del Tesoro e il destino di Amco – uno dei principali operatori specializzati nella gestione dei crediti deteriorati, con una posizione di leadership nella gestione degli Utp, controllato dal Mef – sono seguiti con grande attenzione dagli investitori.

La premessa è il recente avvicendamento di Alessandro Rivera da parte di Riccardo Barbieri, e l’immediato annuncio di un riordino del Dipartimento. L’idea che è trapelata sui giornali è quella di scindere il Tesoro in due, lasciando la parte di policy e di gestione del debito pubblico sotto Barbieri, e le partecipate di Stato sotto un nuovo direttore generale (Antonino Turicchi?) del neonato dipartimento.

Per il momento, però, il Dpcm di riordino del Tesoro non è stato presentato né discusso in Consiglio dei Ministri, e in ogni caso si tratterebbe di un processo non immediato.

Imminente, invece, sono le scadenze di molti dirigenti di prima fascia del Tesoro. Come Stefano Cappiello, Roberto Ciciani, Elena Comparato, Luigi Disanto. Figure di stretta fiducia di Rivera, che ora sudano freddo.

Cappiello, che è un dirigente della Banca d’Italia in distacco al ministero dell’Economia, è forse nella posizione più delicata. Oltre che della gestione di cruciali dossier bancari (Mps in primis), si è occupato molto di Npl.

Infatti Cappiello è anche il presidente di Amco, e che l’attivismo di Amco abbia attirato da tempo l’attenzione degli investitori che vivono male il ruolo del servicer di Stato, lamentandone una sorta di dumping sui prezzi e l’occhio di riguardo verso Intesa Sanpaolo e Unicredit (anche se io numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, mesi fa esternò rilievi sottolineati in particolare da Milano Finanza e Start Magazine).

L’ultimo episodio in ordine di tempo è rappresentato da un finanziamento a Risanamento per 50 milioni di euro. Perché Risanamento e non altri dossier? Senza dimenticare che molti credit servicer avevano vissuto con grande fastidio la presenza in pompa magna di Cappiello a un evento organizzato da Flavio Valeri di Gardant alla Luiss lo scorso anno.

La presenza di Cappiello fu vista da alcuni addetti ai lavori come una sorta di endorsement a Gardant da parte di Cappiello.

Prima delle elezioni, era stato Guido Crosetto a stigmatizzare la bulimia di Amco. Ma era letteralmente un’altra epoca. Crosetto ora fa il ministro della Difesa e negli ultimi tempi non ha più preso posizione sugli interna corporis del Mef per rispetto naturalmente al titolare del ministero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Sta di fatto che il contratto di Cappiello alla testa della Direzione V del Tesoro scade la prossima settimana e la presidenza AMCO ad aprile. In più, se anche Cappiello venisse confermato in entrambe le posizioni (Tesoro e Amco) si troverebbe prima o poi a servire due “padroni”: Barbieri, nella veste di dirigente del Tesoro, e Turicchi, in quanto presidente della controllata di Stato, Amco.

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