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Amazon, Alphabet (Google) e Microsoft ma anche Alibaba e Jd.com, ecco come sprintano i giganti del web. Report Mediobanca

Ecco numeri, confronti e analisi che emergono dal report curato da Mediobanca sulle Websoft (Software & Web Companies) nel triennio 2019-2022 e nei primi 9 mesi del 2023

 

Tornano in carreggiata i giganti del web quest’anno dopo la frenata dei ricavi post pandemia registrata nel 2022.

Nei primi nove mesi del 2023 il fatturato aggregato dei maggiori operatori mondiali del WebSoft cresce del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

È quanto segnala l’indagine annuale dell’Area Studi Mediobanca sulle 25 maggiori WebSoft internazionali (Software & Web Companies con ricavi superiori a 12 miliardi di euro ciascuna) nel triennio 2019-2022 e nei primi nove mesi del 2023.

Amazon, Alphabet e Microsoft rappresentano oltre la metà dei ricavi aggregati tra le società web.

Tutti i dettagli.

CRESCONO TUTTI I SETTORI WEB, MA QUALCUNO DI PIÙ SECONDO MEDIOBANCA

Come emerge dal rapporto di Mediobanca, le performance migliori sono registrate dai servizi innovativi per la mobilità, come Ride-hailing e Sharing Mobility (+23,8%), dalle attività di vendita di viaggi online (+20,4%) e dalle prestazioni di consegna a domicilio (+19,3%), settore che sta vivendo un significativo consolidamento. Nonostante l’incremento del giro d’affari abbia accomunato tutti i settori, i comparti con maggiore incidenza sul fatturato rimangono l’e-commerce (31%), la pubblicità (23%) e il cloud (16%).

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MIGLIORANO I MARGINI

Sempre nei primi nove mesi del 2023 i giganti del WebSoft vedono un solido miglioramento dei propri margini: la redditività operativa (MON) cresce del 31,5% sui primi nove mesi 2022, mentre gli utili netti accelerano del 46,4% raggiungendo livelli record: ogni operatore ha mediamente prodotto un profitto netto giornaliero di oltre €30 milioni rispetto ai €21 milioni del 2022 e ai €27 milioni del 2021.

AUMENTA ANCHE LA LIQUIDITÀ

Inoltre, l’aumento dei tassi di interesse non sembra influenzare i colossi del WebSoft che mostrano una crescita della liquidità dell’11,6%, con un’incidenza sul totale attivo che raggiunge il 24,2% a fine settembre 2023 (dal 23,5% di dicembre 2022, ben superiore all’11,4% della grande manifattura). Più della metà dei fondi è investita in titoli a breve termine: 360,5 miliardi di euro, ovvero circa il 13% del totale attivo.

L’incremento della liquidità lascia presagire un possibile ritorno a operazioni di M&A, oltre a preservare il potere della valuta in un contesto di inflazione diffusa, secondo Mediobanca.

CRESCONO I RICAVI DELLE CINESI PDD E DIDI NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023

A livello di singoli gruppi, nei primi nove mesi del 2023 si registra l’impennata dei ricavi della cinese PDD (PinDuoDuo e Temu) a +75,0%, seguita a distanza dalla connazionale DiDi (+31,2%) e dalla statunitense Booking (+27,1%). Per quanto riguarda la redditività industriale, nei primi nove mesi del 2023, Microsoft guida la classifica per ebit margin (44,4%), davanti a Oracle (43,7%), Adobe (34,2%), Meta (32,0%) e Booking (31,5%), a fronte di un valore medio del settore che si attesta al 18,4%.

COSA È SUCCESSO NEL 2022

Nel 2022 il giro d’affari aggregato delle 25 maggiori WebSoft mondiali ha toccato quota €1.792mld, pari al 90% del PIL italiano.

In uno scenario dominato da lungo tempo dagli Stati Uniti e dalla Cina, spiega Mediobanca, quasi tutti i ricavi sono stati prodotti in questi due paesi: il 70% del fatturato WebSoft è stato generato dai colossi statunitensi, il 26% da quelli cinesi e solo il 4% dai gruppi di altre nazioni. Il ritorno alla normalità post pandemica ha ulteriormente evidenziato il differente passo di crescita tra le WebSoft e le multinazionali manifatturiere: mentre le prime volano (+64% i ricavi 2019-2022). le seconde segnano una più modesta performance del +21,0%.

AMAZON, ALPHABET (GOOGLE) E MICROSOFT SUL PODIO PER RICAVI DELLA TOP 25

Il giro d’affari è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano oltre la metà dei ricavi aggregati, con Amazon (€481,9mld, di cui il 46,5% generato dal retail), in prima posizione dal 2014, che ne concentra da sola oltre un quarto. Il 2022 è stato un anno anomalo per i giganti del WebSoft: hanno registrato la più bassa crescita dei ricavi nell’ultimo quadriennio, solo un +9,6%, ben al di sotto dei tassi di crescita a doppia cifra dei periodi precedenti (+20,9% nel 2020 sul 2019 e +24% nel 2021 su 2020). Con una redditività in calo (ebit margin al 14,7%), nel 2022 le multinazionali WebSoft si posizionano solo al 5° posto nel confronto con gli altri settori. Se però ci si focalizza esclusivamente sull’anima digitale e si esclude l’e-commerce, il loro ebit margin vola al 23,9%, secondo solo a quello delle case farmaceutiche, rileva Mediobanca.

LA FORZA LAVORO AUMENTA PER I GIGANTI DEL WEB A FINE 2022 RISPETTO AL 2019 RILEVA MEDIOBANCA

A fine 2022 la forza lavoro delle WebSoft contava quasi quattro milioni di persone in tutto il mondo, in aumento di un milione e mezzo di unità sul 2019, di cui +743mila assunti dalla sola Amazon, regina indiscussa per numero di occupati: 1.541mila a fine 2022.

ANCORA MICROSOFT, ALPHABET E AMAZON SUL PODIO PER CAPITALIZZAZIONE

Dopo un 2022 in netta flessione, che aveva riportato le 25 maggiori WebSoft indietro di due anni per capitalizzazione di Borsa, il 2023 sembrerebbe mostrare il ritorno del feeling con i listini azionari.

Al 30 novembre 2023 infatti i colossi del Web Soft raggiungono una capitalizzazione di €8.767mld, in accelerazione del 47,5% sul dicembre 2022. Tale crescita è evidente anche in termini di rappresentatività rispetto alle borse mondiali: a fine 2022 la capitalizzazione delle 25 maggiori WebSoft esprimeva il 6,9% del valore complessivo delle borse mondiali, incidenza che sale al 9,5% a fine novembre 2023.

Al 30 novembre 2023 il podio di Borsa è occupato da Microsoft (2.581 miliardi di euro), Alphabet (1.528 miliardi di euro) e Amazon (1.384 miliardi di euro). Da fine dicembre 2022 a novembre 2023 due gruppi hanno registrato una performance particolarmente brillante: Meta (+165,9%) e Uber (+123,0%).

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