Sarà il palazzo del Mise la sede scelta dal vicepremier Luigi Di Maio per la sua azione congiunta come ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro.
Di Maio si è riunito già ieri con i suoi collaboratori più stretti tra cui il capo di gabinetto in pectore, Vito Cozzoli, alto funzionario della Camera, già alla guida del gabinetto del ministro Federica Guidi sempre allo Sviluppo economico, dove per la sua azione aveva fatto mugugnare parti della burocrazia ma aveva trovato già il consenso del leader dei Cinque Stelle.
Cozzoli è considerato molto vicino agli americani: è presidente, tra l’altro, dell’associazione filo USA, Amerigo. Cozzoli in Amerigo è affiancato dai consiglieri Silvia Minardi (Coordinatore Chapter Fulbright), Antonio Perdichizzi (IVLP), e i oordinatori dei Chapter Daniela Rondinelli (Bruxelles), Gianluca Petrillo (Roma), Edoardo Imperiale (Napoli), Edoardo Croci (Milano) e Michele Ricceri (Firenze).
Cozzoli è docente di Politica industriale alla Link University (da cui provengono anche ministri del governo Conte, come il titolare della Difesa, Elisabetta Trenta). Il capo di gabinetto in pectore di Di Maio è un giurista apprezzato trasversalmente: sia da Gianni Letta sia da Maria Elena Boschi. E lo stesso Di Maio negli scorsi mesi ha presentato il suo libro sulla pubblica amministrazione (“Sviluppo e innovazione”) con parole di elogio per Cozzoli.
Ieri l’ex ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, in passato frequentato della Leopolda super renziana – e che aveva sostituito Cozzoli appena arrivato al Mise – lo ha accusato su Twitter di essere stato parte del Giglio Magico incassando però tweet e commenti critici per questa sortita contro un alto funzionario dello Stato.
Di Maio ha affrontato già con Cozzoli ieri i principali dossier, tra cui Ilva e Alitalia, nel solco di quanto stabilito dal Contratto di programma del governo Conte ma con pragmatismo, si dice al Mise, dunque senza ideologismi. Domani si attendono già le prime novità.
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