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Tim Dazn

L’Antitrust fa gol a Tim e Dazn

Tutti i dettagli sulla sanzione dell’Autorità antitrust a Tim e Dazn sui diritti tv del calcio di serie A. L’articolo di Emanuela Rossi.

Poco più di 8 milioni di sanzione a Tim e a Dazn per l’accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l’istruttoria, avviata a luglio 2021 per intesa restrittiva della concorrenza contestualmente a un subprocedimento cautelare grazie al quale un mese dopo le due società avevano già interrotto la condotta contestata. In dettaglio, oltre 7,2 milioni di sanzione sono stati irrogati a Dazn, titolare dei diritti tv a seguito della gara indetta dalla Lega Calcio a marzo 2021, e più di 760mila euro a Tim.

Tra le altre parti del procedimento operatori concorrenti come Fastweb, WindTre, Sky, Vodafone, Iliad, Open Fiber, Linkem, e associazioni di consumatori (Federconsumatori e Codacons).

Come ricorda l’Antitrust nel provvedimento di chiusura, recenti ricerche “confermano la centralità assoluta dei contenuti sportivi ai fini della competitività dell’offerta di servizi televisivi a pagamento”. In Italia il 68% degli spettatori che guardano almeno una volta al mese sport e notizie si abbona alla pay-tv contro solo il 39% dei non spettatori di sport e notizie. Ed è proprio il campionato di calcio di Serie A ad attrarre un vasto pubblico. Basti considerare che – secondo un’indagine svolta per la Gazzetta dello Sport ad agosto 2022 – i tifosi dei club del massimo campionato sono quasi 25 milioni.

LE CONTESTAZIONI DELL’AGCM

Secondo l’Autorità l’accordo fra Tim e Dazn – stipulato a fine gennaio 2021 in vista della gara “per la realizzazione di una partnership per la distribuzione e il supporto tecnologico, denominato Deal Memo Distribution” – prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i suoi concorrenti nel settore delle telecomunicazioni. Ciò, scrive l’Authority guidata da Roberto Rustichelli, “poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive in atto nel settore delle tlc nei mercati dei servizi di connettività e della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento”.

In virtù di quest’accordo, infatti, Tim ha commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti, comprensiva dei contenuti di TimVision e di Dazn e del servizio di connettività. Peraltro si trattava di un’offerta suscettibile di sottrarre ai concorrenti di Tim, attivi nei mercati delle comunicazioni elettroniche, la possibilità di associare ai propri servizi di connettività contenuti di particolare pregio, come i diritti per la visione delle partite del campionato di Serie A per il triennio 2021-2024, limitando la capacità di esercitare una pressione concorrenziale nei confronti della stessa Tim. Senza contare che alcune clausole erano in grado di limitare le opzioni commerciali di Dazn in relazione allo sviluppo di offerte di contenuti audiovisivi su altre piattaforme tecnologiche.

Dunque, ne conseguiva un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 101, comma 1, del Trattato di funzionamento dell’Unione europea (Tfue) con effetti nei mercati dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa a banda larga e ultra-larga, dei servizi di telecomunicazioni al dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga, della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento.

L’INTERVENTO DELL’AGCM E LA FINE DELL’ESCLUSIVA

Come si diceva, gli effetti dell’accordo, e in particolare quelli derivanti dall’esclusiva, sono durati circa un mese perché “sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità avvenuto il 6 luglio 2021 e dal contestuale sub-procedimento cautelare”, proprio a ridosso dell’avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024. Ad agosto, infatti, Tim e Dazn hanno interrotto l’applicazione delle clausole contestate.

IL NUOVO ACCORDO

Un anno dopo, ad agosto 2022, Tim e Dazn hanno siglato un nuovo accordo per cui “Dazn è libera di concludere con qualsiasi operatore interessato accordi di distribuzione dei propri servizi”. Dunque, è stata del tutto eliminata l’esclusiva. All’interno del documento un articolo che “disciplina i ristori economici a favore di Tim nell’ipotesi di sottoscrizione di altri contratti di distribuzione da parte di Dazn con altri operatori”. In tal modo, rileva l’Antittrust, “si è consentito a tutti gli operatori interessati, tra i quali Sky, di concludere partnership con Dazn e, quindi, di offrire in combinazione servizi di connettività e contenuti audiovisivi relativi al campionato di calcio di Serie A”.

IL PARERE DELL’AGCOM

Durante l’istruttoria l’Antitrust ha anche ricevuto il parere dell’Agcom. L’Autorità guidata da Giacomo Lasorella ha evidenziato che il primo accordo stipulato fra Tim e Dazn era potenzialmente lesivo della concorrenza e dunque ha convenuto con Piazza Verdi su un’intesa restrittiva a svantaggio dei competitor e “grave nella misura in cui è stata finalizzata a limitare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti e ad applicare, nei rapporti commerciali, con gli altri contraenti condizioni asimmetriche”.

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