Il verdetto della Corte Ue ferma in Francia e Lussemburgo il trattamento speciale destinato agli e-book, dove dal 2012 godevano di un trattamento Iva ridotto del 5.5% e del 3%.
La Corte ha quindi accolto i ricorsi presentati dalla Commissione Europea che aveva chiesto ai giudici di Lussemburgo di dichiarare i due Paesi inadempienti perché applicando un’aliquota Iva ridotta per gli eBook, sono venuti meno agli obblighi della direttiva Iva.
Il perché della scelta: Con le sentenze 479/13 e 502/13 la Corte rileva può essere applicata un’aliquota Iva ridotta solo per «fornitura di libri su qualsiasi tipo di supporto fisico». L’Iva ridotta è quindi applicabile quando si tratta di fornire un libro su un supporto fisico. Anche se i libri elettronici necessitano di un reader o comunque un supporto fisico come il computer, tale supporto non è tuttavia fornito insieme al libro elettronico.
La direttiva UE non permette che possano essere applicate aliquote ridotte IVA a servizi offerti per via elettronica. In tal caso la vendita degli e-book verrebbe considerata alla stregua di “servizio” e non di “bene”, in quanto bene materiale è secondo la corte quello fornito di supporto fisico.
“La Commissione Ue apprezza che gli Stati membri possano voler inserire la cultura tra le priorità della loro politica fiscale. Deve essere fatto nel quadro normativo comunitario. Per questo motivo la Commissione intende affrontare la questione con un’ampia revisione del sistema Iva, ora in preparazione. Speriamo di essere in grado di comunicare su questo nel prossimo anno”, dichiara Vanessa Van Mock portavoce dell’esecutivo Ue su Tasse e dogane dopo la sentenza della Corte Ue sull’Iva ridotta sugli ebook.
A rischio anche l’Italia. Il legislatore nel 2015 aveva introdotto un’aliquota ridotta passando dal 22% al 4% ma viste le ragioni della sentenza è più che probabile che nei prossimi tempi le valutazioni investiranno anche l’Italia.
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