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Apple e Irlanda bastonate dalla Corte di Giustizia Ue

La Corte di giustizia europea conferma che l'Irlanda ha fornito "aiuti illegittimi" ad Apple tramite un accordo fiscale e annulla la decisione del tribunale del 2020 confermando la decisione della Commissione europea del 2016. Tutti i dettagli sull'ultimo capitolo della saga giudiziaria decennale tra Bruxelles e il colosso di Cupertino

La Corte di giustizia Ue stronca definitivamente Apple e Irlanda dando ragione alla Commissione europea.

A dieci anni di distanza dall’inizio della battaglia giudiziaria, la più alta corte dell’Ue ha confermato la decisione dell’Antitrust europeo del 2016: l’Irlanda ha concesso alla Apple un aiuto illegale che tale Stato è tenuto a riscuotere.

Soddisfatta la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager che ha accolto con favore le due sentenze della Corte di giustizia Ue. Oltre ad aver stabilito che gli aiuti fiscali dell’Irlanda ad Apple per 13 miliardi di euro sono illegali e devono essere recuperati, sempre oggi la Corte ha confermato anche la multa di 2,4 miliardi a Google per abuso di posizione dominante. Da parte sua il governo irlandese ha affermato in una dichiarazione che il paese “non concede un trattamento fiscale preferenziale a nessuna azienda”, ma che il caso ruotava attorno a “una questione che ora è solo di rilevanza storica”.

Per l’azienda guidata da Tim Cook l’Ue sta “cercando di modificare retroattivamente le regole e ignorare che, come richiesto dal diritto fiscale internazionale, il nostro reddito era già soggetto a tasse negli Stati Uniti”.

Quel che è certo è che “la sentenza significa che Apple sarà costretta a pagare all’Irlanda fino a 13 miliardi di euro di tasse arretrate e rappresenta l’ultima battuta d’arresto in Europa per il gigante della tecnologia” commenta Axios.

Tutti i dettagli.

LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UE

Oggi la Corte di giustizia dell’Unione europea ha annullato una sentenza del Tribunale Ue, che nel luglio del 2020 aveva a sua volta annullato una decisione dell’Antitrust europeo sulle agevolazioni fiscali ottenute da Apple tra l’inizio degli anni 90 e la metà del decennio passato.

LA MOSSA DELL’ANTITRUST EUROPEO NEL 2016

Nel 2016 la Commissione europea ha multato Apple per aver goduto di vantaggi fiscali illeciti accordati dall’Irlanda dal 1991 al 2014.

La commissione ha accusato entrambi di un accordo fiscale, in base al quale il produttore di iPhone ha canalizzato negli Stati Uniti i ricavi di Apple Sales International e Apple Operations Europe, le sue due unità irlandesi che non hanno residenza fiscale sull’isola, ma hanno solo una funzione puramente operativa, violando così la normativa europea sugli aiuti di Stato.

Secondo le stime effettuate dalla Commissione, nel periodo in esame l’Irlanda avrebbe concesso alla Apple vantaggi fiscali illegali per un totale di 13 miliardi di euro.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE UE DEL 2020

Nel 2020 il Tribunale aveva annullato la decisione comunitaria ritenendo che quest’ultima non avesse sufficientemente dimostrato l’esistenza di un vantaggio selettivo a favore di tali societa. Nel pronunciarsi sull’impugnazione, la Corte annulla la sentenza del Tribunale e statuisce definitivamente sulla controversia, confermando al contrario la decisione della Commissione.

COSA HA STABILITO LA CORTE DI GIUSTIZIA OGGI

Nel 2016, riporta ancora la Corte Ue, la Commissione europea ha ritenuto che escludendo dalla base imponibile gli utili generati dall’utilizzo delle licenze di proprietà intellettuale detenute dall’ASI e dall’AOE, per il motivo, essenzialmente, che le sedi di tali società erano situate al di fuori dell’Irlanda e che la gestione di tali licenze dipendeva da decisioni adottate a livello del gruppo Apple negli Stati Uniti, i ruling fiscali avessero concesso a tali società, dal 1991 al 2014, un aiuto di Stato illegale e incompatibile con il mercato interno, di cui aveva beneficiato il gruppo Apple nel suo insieme.

Sulla base della sentenza odierna, ora l’Irlanda dovrà recuperare gli aiuti elargiti al colosso di Cupertino.

LA SODDISFAZIONE DELLA COMMISSARIA VESTAGER

“Oggi è una grande vittoria per i cittadini europei e per la giustizia fiscale” ha dichiarato la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, responsabile alla concorrenza, Margrethe Vestager, in una conferenza stampa a Bruxelles a seguito delle sentenze della Corte di giustizia europea riguardo ai casi della multa contro Google per abuso di posizione dominante e degli aiuti illegali concessi dall’Irlanda a Apple. “La Corte di giustizia ha confermato la decisione del 2016 della Commissione europea: l’Irlanda aveva concesso a Apple aiuti illegali che ora l’Irlanda deve recuperare. La sentenza è definitiva. La Corte conferma anche la decisione della Commissione nel caso antitrust di Google Shopping. Anche questa è una sentenza definitiva”, ha sottolineato Vestager.

D’altronde “La decisione di Apple è di gran lunga la più importante nella sua campagna decennale per l’equità fiscale, che ha preso di mira anche aziende come Amazon e la casa automobilistica Stellantis” ricorda Bloomberg.

LA REPLICA DEL COLOSSO DI CUPERTINO

Amareggiata Apple.

“Questo caso non ha mai riguardato la quantità di tasse che paghiamo, ma il governo a cui siamo tenuti a pagarle. Paghiamo sempre tutte le tasse che dobbiamo ovunque operiamo e non c’è mai stato un accordo speciale”, fa sapere l’azienda in una nota.

“Apple è orgogliosa di essere un motore di crescita e innovazione in Europa e nel mondo e di essere sempre uno dei maggiori contribuenti al mondo. La Commissione europea sta cercando di cambiare retroattivamente le regole, ignorando che, come previsto dal diritto tributario internazionale, il nostro reddito era già soggetto a imposte negli Stati Uniti. Siamo delusi dalla decisione odierna, poiché in precedenza la Corte di Giustizia aveva riesaminato i fatti e annullato categoricamente il caso”.

Come ricorda il Financial Times, il ceo di Apple Tim Cook aveva bollato la mossa dell’Ue del 2016 di ordinare all’azienda di pagare 13 miliardi di euro di tasse arretrate come “totale spazzatura politica”.

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