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Videogiochi d’oro. Ecco quanto guadagnano le software house con le serie più famose

Il mercato dei videogiochi è in crisi e sotto la scure dei licenziamenti ma le serie più note assicurano guadagni miliardari alle software house. In qualche caso anche dal cinema

“Abbiamo osservato cambi radicali delle abitudini di spesa dei consumatori a causa del rincaro generale dei prezzi, e una diversificazione delle attività legate all’industria dell’intrattenimento nella fase post Covid-19”, a dirlo, qualche settimana fa, il presidente di Nintendo, Shuntaro Furukawa, in una conferenza stampa. La crisi sta colpendo duramente il mercato dei videogiochi: l’aumento generalizzato dei prezzi porta i consumatori ad avere meno soldi in tasca e l’aumento dei costi dell’energia fa sì che le grandi aziende non possano permettersi grossi sconti nemmeno sul piano virtuale, come gli store digitali, che non coinvolgono supporti ottici, l’uso di materie prime e spese di distribuzione ma richiedono comunque la gestione di server potenti perennemente connessi. Le software house solitamente non amano rivelare il guadagno connesso ai singoli videogiochi, tuttavia una serie di report usciti negli ultimi giorni permette di farsi qualche idea.

IL MERCATO DEI VIDEOGIOCHI IN NUMERI

Prima, però, qualche dato recente per avere una panoramica del comparto. Secondo il Global Entertainment and Media Outlook di PwC, il mercato dei videogiochi arriverà a valere a livello globale 312 miliardi di dollari entro il 2026. Stando a un recente studio di DFC Intelligence in tutto il mondo i videogiocatori sono 3,7 miliardi.

Noi siamo tra i Paesi del Vecchio continente con il maggior numero di gamer paganti per quanto riguarda le console (oltre 10 milioni): ovviamente gli Stati Uniti dominano e sempre ovviamente la parte del leone è costituita da titoli per smartphone, con il mobile gaming che si è da anni posizionato in testa al settore. Per dare qualche cifra il comparto vale 136 miliardi di dollari, mentre il segmento console 40 miliardi di dollari.

HALO, GALLINA DALLE UOVA D’ORO PER MICROSOFT

Il 2023 è iniziato con la notizia della cura dimagrante che si è autoimposta Microsoft: 10mila licenziamenti, che hanno riguardato anche la divisione gaming, tra cui 343 Industries e la software house acquisita appena 2 anni fa Bethesda Game Studios.

Numeri di un certo rilievo che hanno fatto intuire anche a chi non segue il mercato da vicino che se la scure dei tagli si è abbattuta sugli studi responsabili di titoli di prim’ordine, capaci di vendere milioni di copie, come Halo, Starfield, The Elder Scrolls (Skyrim, Oblivion…) e Falloutla situazione dalle parti di Redmond deve essere particolarmente pesante.

Eppure, il guadagno che la serie di videogiochi Halo ha garantito in questi anni a Microsoft è di tutto rispetto: oltre 6miliardi. Parliamo di cifre ufficiose, naturalmente, riportate da TweakTown che stava spulciando il profilo LinkedIn del creative director Frank O’Connor di 343 Industries per capire se avesse realmente lasciato Microsoft e il suo ruolo di guida sul franchise, dato che la news in circolazione da giorni non era stata ancora confermata ufficialmente ma derivava proprio dal curriculum in questione.

 

La conferma è arrivata infatti solo pochi minuti fa attraverso Stephen Totilo, giornalista di Axios: Frank O’Connor ha lasciato 343 Industries e la stessa Microsoft per avventurarsi in qualcosa di completamente nuovo, in attesa di comunicazioni più precise al riguardo.

I dati riportati nel CV sono aggiornati al 2019 e dunque non tengono in considerazione gli introiti di Halo Infinite e la serie TV di Paramount. Il profilo LinkedIn di Lillian Lehmann, Senior Business Manager di Microsoft, parla infatti di 10 miliardi di dollari per la serie. Si tratta, per avere un ordine di grandezza, della medesima cifra (benché spalmata nell’arco di circa 20 anni) che la Casa di Redmond ha recentemente investito in OpenAI, la software house dietro a ChatGpt.

 

I recenti licenziamenti di Microsoft hanno dato origine a una vera e propria diaspora del team responsabile della serie. Joseph Staten, che ha lavorato alla saga dedicata a Master Chief sin dai suoi esordi, come sceneggiatore e direttore delle cinematiche di Halo Combat Evolved e Halo 2, fino a diventare il direttore creativo di Halo Infinite nel 2020, ha annunciato su Twitter di essere entrato nel nuovo team Netflix impegnato nello sviluppo di un gioco tripla A. Si tratta di un team creato da zero dal gigante dello streaming che ha l’obiettivo di proporre un’IP completamente nuova.

 

Sempre via LinkedIn arrivano altre informazioni mai trapelate prima in via ufficiale circa il guadagno assicurato dai videogiochi. Matt Welsh, ex Global Brand Manager di Warner Bros. Entertainment, sul suo profilo ha difatti rivelato che Mortal Kombat 11, da solo, abbia generato oltre 500 milioni di dollari di profitti.

 

I soli dati ufficiali riguardano le copie vendute. Guardando a quelle, sappiamo che Mortal Kombat 11 ha superato quota 12 milioni di copie a luglio del 2021 e i 15 milioni di copie a luglio 2022. E a questo proposito possiamo aggiungere i dati emersi da un altro report secondo cui i videogiochi su licenza WWE hanno totalizzato vendite per oltre 95 milioni di copie, sommando sia i titoli pubblicati da THQ prima sia da 2K Games poi, mentre non è possibile desumerne il guadagno.

 

Tornando invece al successo di Mortal Kombat sarebbe quello alla base del nuovo film dedicato al franchise che dovrebbe essere presto girato in Australia.

 

GLI INCASSI DEI VIDEOGIOCHI AL CINEMA

A proposito di pellicole cinematografiche legate ai videogiochi e i relativi incassi: Super Mario Bros. Il Film ha superato i 700 milioni di dollari d’incassi globali. Solo nel weekend ne ha totalizzati 92 milioni di dollari. Si tratta del secondo miglior secondo weekend di sempre per ricavi di un film animato, e del settimo miglior secondo weekend di sempre per un film in USA, stando a quanto dichiarato da Universal.

Finora solo dodici film hollywoodiani avevano incassato più di 700 milioni di dollari globali dopo la pandemia nei loro primi tredici giorni di programmazione. Il film che ha visto collaborare Nintendo con Illumination è il primo del 2023 per ricavi, davanti ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania (212 milioni di dollari in USA, 474 milioni di dollari globali). Inoltre è l’adattamento videoludico che ha prodotto più incassi di sempre, superando Warcraft (439 milioni di dollari) e Pokémon: Detective Pikachu (449 milioni di dollari).

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