Le università telematiche chiamano. Il governo forse risponde. Intanto s’incontrano. Dato che i ricorsi degli atenei virtuali contro la spada di Damocle che pende sulle 11 università telematiche esistenti in Italia, ovvero quel decreto ministeriale (il 1154/2021) che impone requisiti più stringenti per quanto riguarda sia il numero di docenti sia quello degli studenti sono stati puntualmente rigettati, gli atenei digitali hanno preferito cambiare strategia, provando la via del dialogo col legislatore.
IL DIALOGO TRA LE UNIVERSITÀ TELEMATICHE E IL GOVERNO…
Un dialogo portato avanti attraverso United (Università Italiane Telematiche e Digitali), la neonata nonché prima associazione delle università digitali italiane (di cui però non fa parte stranamente Unimarconi). “Alla formazione di questa nuova realtà – si legge su Prima Comunicazione – hanno contribuito sette dei maggiori atenei digitali italiani riconosciuti dal Ministero dell’Università e Ricerca, tra cui Università telematica Pegaso, Università telematica Mercatorum, Università telematica San Raffaele Roma, Università Telematica degli Studi IUL, Università eCampus, Università telematica Leonardo Da Vinci e, infine, Università Telematica Giustino Fortunato”.
Insomma, è una associazione fortemente voluta dal gruppo Multiversity. Non va dimenticato che Fabio Vaccarono oggi non solo è amministratore delegato e direttore generale di Multiversity (che ha peraltro in corso un aggrovigliato cambiamento di azionariato), ma pure amministratore delegato di Università Telematica Pegaso Spa e Università Telematica Pegaso srl, Presidente e Ad di Pegaso Management srl e Ad di Universitas Mercatorum. È insomma United a farsi portavoce delle istanze della categoria col legislatore, anche grazie a corpose e dettagliate ricerche come quella della Fondazione Einaudi (che tiene a precisare comunque per la ricerca non ha ricevuto contributi da parte di United o di singole università). Ma a quanto pare non è la sola strada battuta.
…PROCEDE IN OGNI SEDE
Le università telematiche provano a coinvolgere il governo anche in altri modi. Per esempio attraverso la partecipazione ai medesimi convegni, come quello organizzato dalla Scuola di Politiche Economiche e sociali Spes-Aises, retta dall’ex ministro Enrico Giovannini e fondata da Valerio De Luca, con Luigi Fiorentino (dal 2022 Capo Dipartimento per l’informazione e l’editoria a Palazzo Chigi con un lungo cursus honorum alle spalle) alla direzione dei programmi, che ha appena portato a casa un accordo con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che risponde direttamente a Palazzo Chigi. Come si vedrà a breve, Bruno Frattasi peraltro oltre a presiedere l’Agenzia siede pure nell’Alto consiglio direttivo di Spes Academy Carlo Azeglio Ciampi.
Nel board di Spes-Aises poi siedono Giuseppina Rubinetti (Capo segreteria del Ministro della Giustizia), Serena Marzucchi (titolare del Settore “Educazione assicurativa” dell’Ivass, l’authority sulle ) responsabile rapporti istituzionali, Benedetta Loversi alla segreteria tecnica, Federica Massaro come responsabile IT-partnership e Alessandro Alfieri alla comunicazione.
TUTTO L’ESTABLISHMENT ITALIANO IN UN SOLO CONSIGLIO
Nell’Alto Consiglio direttivo di Spes-Aises troviamo l’onnipresente Giuliano Amato, gli ex ministri Patrizio Bianchi, Pier Carlo Padoan, Corrado Passera, Paolo Savona (oggi presidente Consob) e Renato Brunetta (oggi presidente del Cnel), Lorenzo Bini Smaghi (da giugno 2005 a dicembre 2011 è stato membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea), l’ad del Sole 24 Ore (che ha interessi nella formazione) Mirja Cartia D’Assero, il Ceo di Enel Flavio Cattaneo, l’ad di Italgas Paolo Gallo, di Snam Massimo Venier, di Poste Italiane Matteo Del Fante, di Eni Claudio Descalzi, di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris, di Invitalia Bernardo Mattarella, di Cdp Dario Scannapieco, della Rai Roberto Sergio, il presidente uscente di Tim Salvatore Rossi, il già citato direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Bruno Frattasi, il presidente dell’Enciclopedia Treccani Franco Gallo, la numero 1 di Borsa italiana Claudia Parzani, giornalisti come Cesara Buonamici, Massimo Giannini, Gianni Letta, Maria Latella e Giovanni Floris.
C’è anche Melissa Ferretti Perretti, VP and Country Manager di Google Italia (da Google proviene Fabio Vaccarono oggi ad e direttore generale di Multiversity (gruppo che controlla le università telematiche Pegas, Mercatorum e San Raffaele). E c’è pure Luciano Violante, alla presidenza del colosso italiano delle università telematiche Pegaso, Mercatorum e San Raffaele di Roma. E giorni fa in un convegno di Spes-Aise con autorevoli relatori ha anche parlato Andrea Stazi, Head Regulatory Affairs Lead South Europe di Google e consulente reputazionale del gruppo Multiversity oltre che docente in una delle università del gruppo.
I RELATORI DELLA LECTIO MAGISTRALIS
Presente all’incontro in programma il 16 aprile il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo (Forza Italia), che alle Università telematiche ha concesso l’accesso all’iniziativa Pa 110 e lode. Si tratta di un programma partorito sull’onda d’entusiasmo del Pnrr e sull’esigenza di aggiornare le competenze degli statali frutto di un protocollo d’intesa firmato il 7 ottobre 2021 tra il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, per consentire a tutti i dipendenti pubblici di usufruire di un incentivo per l’accesso all’istruzione terziaria: corsi di laurea, corsi di specializzazione e master.
Con il cambio di governo, da Draghi a Meloni, le università private digitali del gruppo Multiversity hanno firmato con il ministero della Pubblicazione amministrazione un’intesa per la formazione dei dipendenti pubblici; intesa che il predecessore di Zangrillo al dicastero della Pa, ossia Brunetta, no firmò. I lavori del convegno sono coordinati invece da Giuseppina Rubinetti, Capo segreteria del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Una presenza rassicurante visti i subbugli giudiziari che stanno lambendo Pegaso a Bari.