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Perché i fringe benefit possono essere un alleato per le famiglie

Conversazione con Fabrizio Ruggiero, amministratore delegato di Edenred Italia: “Ci auguriamo che la misura del decreto Aiuti bis diventi permanente, perché più alta è la soglia di esenzione per i fringe benefit, maggiore è il sostegno che questi strumenti possono offrire”   “I fringe benefit possono avere il ruolo di alleato importante nell’affrontare una situazione economica…

 

“I fringe benefit possono avere il ruolo di alleato importante nell’affrontare una situazione economica come quella attuale”. A dirlo, a Start Magazine, è Fabrizio Ruggiero, Amministratore Delegato di Edenred Italia, commentando la decisione del governo Draghi, attraverso il decreto Aiuti Bis pensato per affrontare il cosiddetto caro bollette, di portare a 600 euro la soglia di esenzione per i fringe benefit, i benefit che non vengono erogati ai dipendenti sotto forma di denaro, ma come beni e servizi.

Insomma, in un contesto tanto incerto e volatile, caratterizzato da una inflazione galoppante e dal continuo aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, il welfare aziendale diventa sempre più importante, anche nell’azione dell’esecutivo. Del resto, ricorda Ruggiero, “rappresenta un supporto immediato in grado di aumentare il potere d’acquisto delle persone, il benessere delle famiglie e allo stesso tempo sostiene la domanda di beni e servizi, contribuendo a produrre effetti positivi diffusi a tutti i soggetti che fanno parte dell’ecosistema, comprese le aziende che hanno la possibilità di integrare le normali retribuzioni in maniera effettiva.” Quanto al futuro: “La normativa dovrebbe proseguire nella direzione intrapresa, favorendo un allargamento progressivo del paniere di beni e servizi offerti grazie al welfare aziendale”.

Fabrizio Ruggiero, Amministratore Delegato di Edenred Italia

Il passato governo all’interno del Decreto Aiuti Bis ha innalzato a 600 euro la soglia entro la quale i fringe benefit sono esenti da tassazione, per tutto il 2022. Ciò è sufficiente?
Si tratta sicuramente di un passo in avanti nel percorso che porta verso un maggiore sostegno alle famiglie italiane alle prese con il carovita. Il provvedimento governativo riconosce ai fringe benefit il ruolo di alleato importante nell’affrontare una situazione economica come quella attuale, sia per le persone che per le aziende. Ci auguriamo che questa misura diventi permanente, perché più alta è la soglia di esenzione per i fringe benefit, maggiore è il sostegno che questi strumenti possono offrire.

Cosa chiedete al nuovo esecutivo? Quali sono le misure più idonee a fronteggiare un inverno molto difficile per i lavoratori e le loro famiglie, tra inflazione generalizzata e aumenti del costo dell’energia?
Il percorso intrapreso in questi anni e approfondito dal Decreto Aiuti Bis va nella direzione giusta. Il welfare aziendale rappresenta un supporto immediato in grado di aumentare il potere d’acquisto delle persone, il benessere delle famiglie e allo stesso tempo sostiene la domanda di beni e servizi, contribuendo a produrre effetti positivi diffusi a tutti i soggetti che fanno parte dell’ecosistema, comprese le aziende che hanno la possibilità di integrare le normali retribuzioni in maniera effettiva. I fringe benefit garantiscono inoltre un’ampia spendibilità, sono strumenti flessibili in grado di rispondere alle diverse esigenze della vita quotidiana, e di affrontare meglio l’aumento dei costi. La normativa dovrebbe proseguire nella direzione intrapresa, favorendo un allargamento progressivo del paniere di beni e servizi offerti grazie al welfare aziendale.

Può spiegare perché i fringe benefit costituiscono una risposta al carovita generalizzato?
Analizzando i dati in nostro possesso vediamo che i buoni acquisto vengono utilizzati prevalentemente per le spese comuni connesse alle necessità quotidiane delle famiglie. Le voci più diffuse riguardano la spesa alimentare, il carburante e l’elettronica. In particolare, quest’ultima categoria di spesa, con l’affermarsi negli ultimi anni di nuovi stili di vita e necessità, è diventata sempre più rilevante nei bilanci familiari. Si tratta di campi in cui l’aumento dei prezzi pesa sulle famiglie, e i fringe benefit per la loro natura e per come vengono utilizzati rappresentano un supporto pratico alle spese quotidiane, con un forte valore economico, ma anche sociale. L’aumento della soglia di esenzione non fa che accrescere il contributo che può essere messo a disposizione delle famiglie, con effetti positivi che si vanno ad aggiungere a quelli generati da quanto stabilito dal Decreto Ucraina sul riconoscimento di buoni benzina fino a 200 Euro per ogni dipendente.

Sono stati fatti calcoli circa i benefici generalizzati sull’intera economia del raddoppio della soglia dei fringe benefit?
I fringe benefit hanno ricadute positive sull’intero sistema, in quanto contribuiscono a sostenere la domanda di beni e servizi soprattutto in un periodo come questo, caratterizzato da una forte contrazione dei consumi dovuta all’aumento dei prezzi. Da una recente ricerca realizzata da The European House – Ambrosetti emerge che il raddoppio della soglia dei fringe permette di generare consumi aggiuntivi per una cifra che oscilla tra 1,6 e 4,1 miliardi di euro all’anno (stima 2021). Numeri che confermano il ruolo fondamentale giocato da questi strumenti nell’attuale contesto economico, non solo per i lavoratori e le aziende. Un fattore che può realmente offrire un aiuto concreto e immediato a tutti gli attori in campo.

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