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Puglisi Tv

Non solo ascolti tv, ecco come cambierà l’Auditel

Total Audience, Codice univoco degli spot video e Ascolto non riconosciuto sono i tre pilastri del nuovo Auditel che non intercetterà più i gusti degli spettatori solo dai dati tv ma da tutti i device. Ecco gli effetti economici e pubblicitari dei cambiamenti

 

Auditel si rinnova per stare al passo coi tempi. I dati sugli ascolti degli italiani infatti non passano più solo dalla tv ma da moltissimi device che utilizziamo quotidianamente e che superano di gran lunga in quantità gli schermi televisivi.

Ieri, il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ne ha parlato in Senato presentando non solo la relazione annuale ma anche le novità.

Ecco cosa cambia.

LA TRASFORMAZIONE DI AUDITEL

Auditel, nata a Milano nel 1984 per raccogliere e pubblicare dati sull’ascolto televisivo italiano, ha iniziato il rilevamento due anni più tardi e da allora è stata il metro per misurare il successo o l’insuccesso delle trasmissioni televisive.

Adesso però non è più sufficiente conoscere i dati provenienti solo dalle tv e per realizzare contenuti in grado di catturare l’attenzione dello spettatore bisogna indagare su tutti gli strumenti di cui fruisce.

I DEVICE

Come ha fatto presente Imperiali nel suo intervento, ai 45 milioni di televisori nelle case degli italiani, si aggiungono circa 75 milioni di nuovi schermi connessi. Pc, tablet, smartphone e console per il gaming che offrono film, programmi e, in generale, contenuti audiovisivi in diretta oppure on demand.

Si tratta di pacchetti che spesso possono essere condivisi da più device contemporaneamente sia in modalità di gruppo che individuale, da una postazione fissa o mobile.

LE NOVITÀ

Un panorama “così articolato e così complesso di device e comportamenti di fruizione richiede l’utilizzo incrociato di diversi sistemi di rilevazione”, ha notato il presidente di Auditel, il quale ha aggiunto che questa evoluzione restituirà al mercato “misurazioni trasparenti, oggettive e vigilate nel pieno rispetto delle normative applicabili e dei regolamenti di data protection”.

Per conoscere dunque lo spettatore di oggi e di domani, Imperiali ha annunciato tre novità: la Total Audience, il Codice univoco degli spot video e la riorganizzazione dell’Ascolto non riconosciuto.

LA TOTAL AUDIENCE

La Total Audience (Ta), ha spiegato Imperiali, è “una misurazione attraverso tecnologie e metodologie innovative di tutti i contenuti o frammenti di contenuto fruiti attraverso tutte le piattaforme e tutti i device, in casa o in mobilità, live e on demand”.

Sono sempre di più, infatti, gli abbonamenti sottoscritti dagli spettatori. Secondo i dati dell’ultimo Osservatorio Servizi video Ott executive di EY, pubblicati dal Sole 24 Ore, “al 31 gennaio in Italia si contavano 14,5 milioni di abbonamenti alle piattaforme di video on demand (Vod) a pagamento” che, paragonati a un anno prima, significano “3,2 milioni di abbonamenti in più; 1,4 milioni di utenti in più e 800mila sottoscrittori paganti in più”.

IL CODICE UNIVOCO DEGLI SPOT VIDEO

Conoscere il fruitore è indispensabile anche per la pubblicità che ha subito anch’essa una veloce e complessa trasformazione. Sempre più personalizzata e modellata su ciascuno spettatore, sarà ancora più “intelligente” grazie al Codice univoco degli spot video (Cusv), lanciato dall’Auditel per tracciare ogni singolo spot video fruito su qualsiasi piattaforma o device.

In questo modo, gli investitori pubblicitari possono conoscere i numeri delle visioni di uno spot e l’abbinamento con i contenuti editoriali.

“È l’unico caso al mondo di tracciamento di ogni singolo spot pubblicitario, online e offline, integrato direttamente nella misurazione degli ascolti”, ha precisato Imperiali.

L’ASCOLTO NON RICONOSCIUTO

Tra le novità, il presidente di Auditel ha infine annunciato anche la riorganizzazione dell’“Ascolto non riconosciuto”, ovvero la raccolta dati attraverso strumenti innovativi di tutti quegli ascolti finora non identificati o non classificati e dunque non misurati. Per esempio, l’utilizzo degli schermi per il gaming ma anche gli ascolti generati dalla fruizione di canali radiofonici o anche il browsing dedicato alla consultazione dei diversi cataloghi on demand.

COMPETERE CON I GIGANTI

L’Ascolto non riconosciuto sarà fondamentale anche per posizionarsi nel panorama internazionale perché, ha sottolineato Imperiali, è la tv in streaming “il palcoscenico globale della sfida in atto fra i giganti statunitensi (tra i quali non va dimenticata Apple), giganti che muovono tutti alla conquista dell’Europa e dell’Asia e, pur di acquisire quote rilevanti di abbonati, adottano politiche di prezzo sempre più competitive”.

Come ha ricordato il presidente di Auditel, “nella classifica mondiale dei media per fatturato, 9 delle prime 13 società sono statunitensi; 3 sono cinesi; 1 è giapponese. Bisogna scendere fino al 19esimo posto per trovare il primo gruppo audiovisivo europeo, Bertelsmann” che comunque, scrive Il Sole 24 Ore, “con i suoi 17,3 miliardi è dieci volte più piccolo del capolista Alphabet”.

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