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Videogiochi Licenziare Pokémon Go

Fine partita per gli sviluppatori. Le case dei videogiochi continuano a licenziare

Dieta forzata per la divisione videoludica di Amazon, decimata la software house di veterani Deviation Games. Le software house dei videogiochi non smettono di licenziare

Il mondo dei videogiochi macina profitti record, soprattutto in Cina, eppure un numero crescente di software house versa in difficoltà economiche non indifferenti. Soprattutto in Occidente. Del mega rosso di Ubisoft, tra le più grandi e famose a livello europeo, abbiamo ampiamente parlato. Ci sono poi le Case che procedono già coi licenziamenti.

NESSUNA VITA EXTRA, QUELLA È LA PORTA…

La più famosa è senz’altro Amazon che si è andata a impelagare nel mondo dei videogiochi con un unico titolo, New World, uscito tra mille difficoltà e dopo innumerevoli rinvii nel 2021. Il gruppo fondato da Jeff Bezos ha licenziato un centinaio di dipendenti delle divisioni Prime Gaming, Game Growth e Amazon Games con sede in San Diego. Lo ha annunciato il VP Games Christoph Harmann in un comunicato interno in cui viene ribadita la volontà di “continuare ad investire nei nostri sforzi di sviluppo interno”.

Gli studi di Amazon Games sono tre: oltre a quelli di San Diego e Montreal c’è quello di Orange Country ad Irvine, in California. I primi due sarebbero al lavoro su un nuovo videogame.

L’azienda, in profonda ristrutturazione dopo il taglio di 18.000 lavoratori, cui ne è seguito un secondo di ulteriori 9.000 che ha riguardato in parte anche Twitch, secondo Bloomberg intende “capitalizzare le sue risorse nel gaming, anche attraverso il suo canale Crown”.

“LICENZIARE” IL MANTRA DELLE SOFTWARE HOUSE DEI VIDEOGIOCHI

VGC ha poi reso noto che un altro studio di sviluppo è stato decimato dalla crisi: Deviation Games, che si compone da diversi veterani dell’industria videoludica provenienti da team che hanno realizzato diversi capitoli della saga di Call of Duty quali Dave Anthony e Jason Bludell (che tuttavia ha lasciato il team a settembre dello scorso anno) e ha fatto notizia per essere al lavoro con Sony PlayStation a uno sparatutto tripla A in esclusiva per PS5.

Licenziare come se non ci fosse un domani, o forse per restare a galla fino a domani: è questo il nuovo mantra di molte realtà dei videogiochi. DG ha appena chiesto a 90 dipendenti di mettere ciò che avevano sulle scrivanie negli scatoloni. Il software engineer Kyle Perras, ha affermato: “il mio studio si è trovato recentemente in una situazione difficile ed è stato costretto a fare una serie di licenziamenti, incluso me”.

Stessa sorte pure per molti dei ragazzi e delle ragazze di Deck Nine Games, lo studio fondato da ex-Sony Interactive Studios America, tra i quali Mark Lyonsdi sviluppo dietro a titoli come Life is Strange: True Colors e all’imminente The Expanse. In questo caso i tagli riguardano una trentina di persone, in tutti i rami dell’azienda, tra programmatori, grafici e sceneggiatori. Tra questi, figurano anche diverse figure apicali che non erano incluse nella dieta ma che hanno deciso volontariamente di andarsene per non far licenziare i loro colleghi.

 

L’ex narrative lead dello studio, cringey ikari, ha confermato l’informazione su Twitter, affermando di aver volutamente lasciato Deck Nine Games: “La prima responsabilità di un capo è verso la sua squadra e questo è stato il modo migliore per proteggere la maggior parte dei miei dall’ondata di licenziamenti.”

Un’altra testimonianza, sempre via Twitter, arriva dalla narrative designer Elizabeth Ballou la quale ha spiegato questa scelta maturata per proteggere parte dello staff di livello più basso: “Quando abbiamo iniziato, hanno promesso di proteggerci e hanno voluto mantenere la promessa, anche a costo dei loro posti di lavoro.”

 

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