Turkish Stream al centro dei colloqui tra Putin e Tsipras nel loro ultimo vertice a Mosca, i due hanno ipotizzato una collaborazione della Grecia al progetto, nato dalle ceneri del South Stream. Il Turkish Stream porterà il gas russo sino in Turchia, alle porte dell’Europa. La Grecia in questi anni ha spesso covato l’ambizione di diventare uno degli hub energetici di riferimento, ma di fatto l’accordo solo ipotizzato e non ufficializzato formalmente a Mosca parlerebbe di un conduttura greca che si collegherà al Turkish Stream. Insieme alla Grecia anche la Croazia si è spesso candidata ad essere hub energetico d’Europa, ma al momento il paese che più di tutti ha riscosso successo da questo punto di vista è la Turchia.
La Turchia dal canto suo in questa fase sembra il paese potrà beneficiare di una posizione vera e propria di hub che già in parte svolge sia sul versante Nord che su quello Est. Non solo il Turkish Stream, che conserva la stessa portata di 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno così come era per il South Stream, ma anche il Tanap-Tap passa nel territorio di Ankara. Nonostante i rapporti tra Russia e Turchia non siano sempre stati facili (anzi! La Turchia è stata storicamente l’ardo della Nato e degli Usa durante la Guerra Fredda), la Russia in questa fase punta, anche per necessità, sulla Turchia essendosi chiusa la “porta” del gas in Europa. Per questo la notizia che la Grecia si candidi a riaprire questa porta chiusa, per così dire, ha fatto rumore. Ma per ora poco si sa, se non un flebile annuncio. Così come del tutto vano è stata la richiesta di Tsipras di fermare le sanzioni dell’Europa verso Mosca.
La Russia contemporaneamente allo svanire del progetto South Stream ha avviato un nuovo, importante accordo con la Cina per la costruzione di un gasdotto che dalla Siberia arriverà nel paese del Dragone. Un gasdotto di 4800 Km, che costerà circa 25 miliardi di dollari. Qualche giorno fa infatti Putin ha ricevuto il capo della diplomazia cinese, il ministro degli Esteri Wang Yi, anche per preparare la visita, per il prossimo 8 maggio, del primo ministro cinese Xi Jinping. I rapporti tra Russia e Cina, secondo Putin, sono ad un elevato livello, come non mai. E il gas sicuramente fa la sua parte.