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fincantieri Constellation

Fincantieri, ecco cosa ha deciso la Us Navy

La Us Navy volta pagina sulle fregate Constellation: cancellato l'ordine per quattro navi, mantenute solo quelle già in costruzione. Scivola il titolo dell'appaltatore Fincantieri in Borsa, ma il gruppo navale italiano si dichiara pronto alla transizione verso nuove classi di navi. Fatti, numeri e approfondimenti

La Marina statunitense cambia rotta, ma l’italiana Fincantieri si prepara alla transizione.

Ieri il Segretario della Us Navy John Phelan ha annunciato la cancellazione dei piani per l’acquisto delle fregate classe Constellation: mantenute le due fregate attualmente in fase di realizzazione, mentre cancellato il contratto per le altre quattro.

Nel 2020 la Marina americana ha scelto Fincantieri Marinette Marine (Fmm), controllata statunitense del gruppo navale di Trieste, per progettare e costruire nel suo cantiere in Winsconsin la fregata di classe Constellation “un tempo considerate un elemento chiave della strategia statunitense per tenere il passo con la flotta navale cinese in rapida espansione”, riporta la Cnn. Un programma dal valore di 22 miliardi di dollari che è finito al centro della crescente attenzione da parte dei legislatori e dei vertici del Pentagono.

L’obiettivo della rimodulazione è chiaro: liberare risorse e accelerare la costruzione di nuove classi di navi da guerra più rapidamente producibili, in linea con la strategia del Pentagono.

La notizia è stata ufficializzata dal Segretario della Marina John Phelan, che tramite un post su X ha messo nero su bianco: “Stiamo rimodellando il modo in cui costruiamo e schieriamo la flotta, collaborando con l’industria per fornire un vantaggio in combattimento, a partire da un allontanamento strategico dal programma di fregate classe Constellation”.

Ripercussioni sul titolo Fincantieri a Piazza Affari: alle 10:30 le azioni cedono il 3,75% a 16,96 euro sulla notizia della cancellazione da parte della marina Usa dell’ordine. La commessa per le quattro navi potrebbe valere circa due miliardi di dollari.  Ma il gruppo guarda avanti: “in stretta collaborazione con la U.S. Navy, Fincantieri contribuirà alla realizzazione di nuove classi di unità navali”.

Tutti i dettagli.

IL PROGRAMMA CONSTELLATION

Fincantieri, con il suo cantiere Marinette Marine, aveva presentato un progetto derivato dalla versione italiana delle fregate Fremm, costruite per l’Italia e per la Francia. Il contratto comprendeva il supporto postvendita e l’addestramento degli equipaggi.

Il 31 agosto 2022 Fincantieri Marine Group (Fmg), la controllata statunitense del gruppo, ha comunicato di aver avviato la costruzione a Marinette (in Winsonsin) della prima fregata della classe Constellation.

Lo scorso maggio il Dipartimento della Difesa americano ha assegnato a Fincantieri Marinette Marine (Fmm) il contratto, del valore di oltre 1 miliardo di dollari, per la costruzione della quinta e sesta fregata della classe “Constellation”, destinata alla US Navy.

Tuttavia, il programma è in ritardo sulla tabella di marcia.

I RITARDI

All’origine, la classe Constellation fu pensata come la via più rapida per dotare la Marina statunitense di nuove navi da guerra: un progetto italiano già collaudato, adattato alle esigenze operative degli Stati Uniti.

Con l’avanzare dei lavori, però, l’entità delle modifiche richieste si è rivelata molto più ampia del previsto. I costi sono lievitati, i tempi si sono allungati e il programma ha iniziato ad accumulare ritardi significativi. La consegna della USS Constellation, inizialmente fissata per il 2026, è già slittata al 2029, come evidenziato da un rapporto del Congressional Research Service dello scorso marzo.

LA DECISIONE DALLA MARINA USA

Secondo l’accordo raggiunto tra la Us Navy e Fincantieri Marinette Marine (Fmm), il cantiere del Wisconsin completerà: le due fregate Constellation (FFG-62) e Congress (FFG-63),  ma le quattro fregate successive – già finanziate dal Congresso, ma non ancora avviate – saranno cancellate.

L’accordo garantisce quindi la prosecuzione dei lavori sulle due fregate della classe Constellation attualmente in costruzione, mentre si prevede la discontinuità del contratto relativo alle altre quattro unità già commissionate, in linea con le nuove priorità strategiche della U.S. Navy.

LA NUOVA ROTTA DEL PENTAGONO

In parallelo, il Pentagono sta riorganizzando il suo sistema di acquisizione per enfatizzare la velocità.

“La velocità di consegna è ora il nostro principio organizzativo”, ha dichiarato il Segretario alla Difesa Pete Hegseth nel suo discorso del 7 novembre “Arsenal of Freedom”. “Il senso di urgenza è venuto meno troppo e, considerando ciò che ci troviamo ad affrontare, dobbiamo recuperarlo”.

In questo periodo, i cantieri navali cinesi hanno prodotto navi da guerra a un ritmo frenetico, superando la flotta statunitense diversi anni fa, ricorda ancora la Cnn.

La decisione è solo una di una serie di importanti riorganizzazioni in ambito acquisitivo intraprese dal Pentagono negli ultimi mesi. Ciò avviene anche in un momento in cui la Casa Bianca e la Marina stanno seriamente prendendo in considerazione una nuova classe di navi militari che sarebbero molto più grandi delle fregate e pesantemente corazzate per combattere nell’Indo-Pacifico, osserva Breaking Defense.

RIASSEGNAZIONE DEI FONDI

Ora che il programma è stato ridotto a due fregate, la Marina sta valutando come reindirizzare parte dei fondi già stanziati.

Secondo i dati di bilancio della Marina, la Marina ha speso circa 2 miliardi di dollari per il programma e il Congresso ha stanziato un totale di 7,6 miliardi di dollari per le opzioni contrattuali per le sei navi della classe. Non è chiaro come la Marina chiederà al Congresso di distribuire i fondi in nuovi programmi, evidenzia Usni news.

PERCHÉ MARINETTE RESTA STRATEGICO PER LA US NAVY

Che ne sarà quindi della presenza del gruppo navale di Trieste negli Stati Uniti alla luce della decisione della Marina americana?

Negli ultimi anni, Fincantieri ha investito oltre 800 milioni di dollari nei suoi quattro cantieri americani – Marinette, Green Bay, Sturgeon Bay e Jacksonville – con l’obiettivo di assicurare la massima efficienza produttiva, flessibilità e innovazione tecnologica.

Senza dimenticare che Fincantieri Marine Group impiega attualmente circa 3.750 lavoratori altamente specializzati negli Stati Uniti, con un recente incremento di 850 unità per sostenere la crescita e rafforzare la propria base industriale.

Secondo il presidente della Commissione Forze Armate del Senato, il senatore Roger Wicker,  “Fincantieri Marinette Marine rimarrà fondamentale per il futuro della nostra cantieristica navale. Questo è un chiaro segnale che la gestione del programma della Marina sta venendo corretta e che la responsabilità è ripristinata”, riporta Breaking Defense.

Se da una parte la Marina ha optato per il ridimensionamento del programma Constellation, il cantiere del Wisconsin di Fincantieri continuerà a lavorare almeno sulle prime due unità.

Non solo, “Per Fincantieri sono previsti nuovi ordini per la costruzione di unità in segmenti che rispondono al meglio agli interessi immediati del Paese e al rilancio della cantieristica navale statunitense, come le navi rompighiaccio, le operazioni anfibie e le missioni speciali”, comunica oggi il gruppo guidato da Pierroberto Folgiero.

“Fincantieri è infatti pronta a eseguire i contratti pianificati in coordinamento con la U.S. Navy. Guardando al futuro e in linea con le capacità e il potenziale industriale del Gruppo, Fincantieri supporterà la Marina americana nella ridefinizione delle scelte strategiche nel segmento delle piccole navi da combattimento di superficie, manned e unmanned” prosegue la nota.

LA POSIZIONE DI FINCANTIERI MARINE GROUP

In una nota, il ceo di Fincantieri Marine Group, George Moutafis, ha confermato la natura collaborativa dell’accordo e l’intenzione comune di traghettare l’azienda verso nuovi segmenti di mercato. “L’accordo con la U.S. Navy segna un nuovo capitolo nella nostra partnership strategica, fondata sulla fiducia reciproca, visione condivisa e sulla ricerca dell’eccellenza. Il percorso definito per il programma Constellation garantisce la necessaria stabilità ai nostri team e all’intero Sistema dei Cantieri del Wisconsin, consentendoci di continuare a investire in innovazione e competenze. Mentre la Marina si prepara a nuove tipologie di unità, siamo pronti a supportare le sue esigenze in evoluzione, facendo leva sulla forza delle nostre strutture americane e sull’esperienza maturata”.

IL PORTAFOGLIO ORDINI DI MARINETTE

A seguito del taglio al programma Constellation, l’attuale portafoglio ordini di Fincantieri Marinette include l’ultima nave da combattimento litoranea classe Freedom, la cui consegna è prevista per quest’anno, e quattro navi da combattimento di superficie multimissione per la Royal Saudi Navy basate sul progetto Freedom LCS, rileva ancora Usni news.

PREVISTO ANCHE UN INDENNIZZO

“Oltre all’assegnazione di futuri ordini, a copertura di quanto sopra, l’intesa prevede un indennizzo a favore di Fincantieri Marine Group, tramite specifiche misure di compensazione, rispetto agli impegni economici e agli impatti industriali derivanti dalla decisione contrattuale della U.S. Navy, presa per propria convenienza” indica la nota del gruppo di Trieste.

LE RIPERCUSSIONI PER IL COLOSSO CANTIERISTICO DI TRIESTE

Pur essendo una contrazione del programma originario Constellation, con il nuovo accordo, Fincantieri si dichiara ottimista circa la propria posizione all’interno della base industriale della difesa statunitense, inserendosi nella visione di lungo periodo delineata dalla Us Navy.

In pratica, il programma della classe Constellation sarà “sdoppiato”. “Una parte – ha spiegato oggi al Sole 24 Ore il numero uno di Fincantieri Pierroberto Folgiero – sarà trasformata in nuovo naviglio più aderente alla tipologia di navi strategiche che il sistema americano ha messo a fuoco, includendo navi più piccole e con un dislocamento più contenuto e prospetticamente con più tecnologia a bordo”.

Fincantieri non ha fornito cifre, ma il backlog complessivo delle sei navi ammonta a circa 5 miliardi di euro: secondo le stime, circa 3 miliardi dovrebbero coprire le due fregate confermate e le compensazioni, mentre i restanti 2 miliardi saranno destinati alla trasformazione del programma, legata alle quattro unità che non verranno più costruite come Constellation. “Queste quattro saranno trasformate in nuovi ordini – conclude Folgiero – in conseguenza del cambio di strategia che la Marina ha inteso intraprendere”.

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