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F-35, nasce a Birgi la base gemella per la formazione dei piloti

A Trapani-Birgi, in Sicilia, sorgerà il nuovo polo internazionale di addestramento per i caccia F-35, destinato a diventare la struttura gemella di quella già attiva presso la Luke Air Force Base in Arizona, negli Stati Uniti. Tutti i dettagli.

Sarà la base di Trapani-Birgi a ospitare il nuovo polo globale di addestramento degli F-35, gemello della Luke Air Force Base in Arizona.

È quanto ha confermato il presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati, Nino Minardo. Come aveva anticipato quest’estate il ministro della Difesa Guido Crosetto, la regione Sicilia diventerà così “il primo luogo fuori degli Stati Uniti dove saranno formati i piloti degli F-35”, adesso arrivano i primi dettagli.

“I lavori a Trapani-Birgi inizieranno la prossima primavera e si concluderanno entro la primavera del 2028”, spiega il deputato Minardo, evidenziando che il progetto “porterà significative ricadute economiche per la Sicilia, grazie a un indotto che coinvolgerà non solo il comparto militare e civile, ma anche aziende strategiche come Leonardo e Lockheed Martin”.

Prodotto dall’americana Lockheed Martin, l’F-35 Lightning II è un velivolo caccia di quinta generazione, multiruolo (cioè capace di svolgere tutte le missioni della dottrina aeronautica), con spiccate caratteristiche stealth (bassa osservabilità da parte dei sistemi radar) e net-centriche (interconnessione di tutti i sistemi di comunicazione, informazione e scambio dati a disposizione).

L’Italia è partner di livello 2 del programma F-35 Joint Strike Fighter con l’impegno di acquistare 90 F-35 (ridotti nel 2012 dagli iniziali 131). Lo scorso settembre il dicastero guidato dal ministro Crosetto ha pubblicato e trasmesso al Parlamento il documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2024-2026. Quest’ultimo mette nero su bianco la decisione di incrementare la flotta italiana di F-35 passando da 90 a 115 velivoli complessivi. Altri 25 caccia dunque per una spesa aggiuntiva di 7 miliardi di euro.

Tutti i dettagli.

L’ANNUNCIO DEL MINISTRO CROSETTO

“La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35. Così come siamo l’unico Paese al mondo dove vengono assemblati gli F-35, a Cameri“. Lo aveva annunciato a inizio luglio Crosetto, che insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha presenziato all’International Flight Training School (Ifts) nella base aerea di Decimomannu, a pochi chilometri da Cagliari, alla cerimonia di consegna delle aquile a 16 piloti che avevano terminato la fase 1 del percorso formativo.

“Perché il futuro si costruisce non limitandosi alla difesa, ma facendo diventare la difesa un motore sociale, economico e di innovazione tecnologica. E questo ne è l’esempio”, ha aggiunto il ministro.

LA SCELTA TRA BIRGI E SIGONELLA

Come riportava ieri Repubblica, la base di Trapani ha così vinto il ballottaggio con Sigonella, l’altra base siciliana. L’aggiudicazione per Birgi è “grazie alla presenza di un aeroporto civile” secondo Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società che gestisce lo scalo civile Vincenzo Florio, che condivide pista e infrastrutture con l’Aeronautica militare. Ombra ha partecipato ad alcune riunioni preliminari con ministero della Difesa e Stato maggiore. Uno degli interventi più attesi è il rifacimento della pista: “In occasione dell’intervento – ha spiegato Ombra al quotidiano – lo scalo sarà chiuso, ma solo per il tempo strettamente necessario e comunque durante la bassa stagione”.

LE RISORSE

“Al momento non è certo l’ammontare dell’investimento  che potrebbe arrivare a 200 milioni di euro” ha indicato il presidente di Airgest sottolineando che i fondi riguarderanno “la base militare ma anche indirettamente l’aeroporto e l’area circostante. Ne beneficerà tutto il territorio”.

PRONTO ENTRO IL 2028

Dunque, come ha indicato il parlamentare Minardo, i lavori inizieranno la prossima primavera e si concluderanno entro il 2028.

“Questa scelta rappresenta molto più di un investimento in difesa: è un’opportunità concreta per la Sicilia. Significa centinaia di posti di lavoro tra personale civile e militare, nuove possibilità per le imprese locali e la presenza di grandi realtà industriali come Leonardo e Lockheed Martin” ha sottolineato il presidente della commissione Difesa della Camera.

IL RUOLO DELLA FACO DI CAMERI

Passo avanti per l’Italia nel programma, considerando che a Cameri, in provincia di Novara, si trova una delle due linee di produzione dell’F-35 fuori dagli Stati Uniti (l’altra è in Giappone) e l’unica in Europa.

La struttura gestita da Leonardo a Cameri è infatti l’unico sito di assemblaggio e checkout finale per gli F-35 in Europa. Si tratta di un sito tri-funzionale (produzione delle ali, assemblaggio velivoli – Final Assembly and Check out e MRO&U). Qui si effettuano le attività di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento degli F-35 della regione euro-mediterranea. La struttura è responsabile dell’assemblaggio degli F-35A/B dell’Aeronautica Militare Italiana e della Marina Militare Italiana, nonché dei velivoli per le forze aeree olandesi.

Lo stabilimento di Cameri è specializzato in lavorazioni industriali ad alta tecnologia ed è il principale centro dell’Aeronautica Militare per la manutenzione, l’ingegneria e la logistica dei velivoli ad alte prestazioni (fast jet).

CRESCIUTA L’ATTIVITÀ NEGLI ULTIMI ANNI

E negli ultimi anni è cresciuta l’attività per la Faco di Cameri. Il sito di Leonardo è diventato sempre più il punto di riferimento europeo per gli F-35.

Oltre ad assemblare gli aerei venduti in Italia e nei Paesi Bassi, l’hub novarese assemblerà anche quelli diretti in Svizzera e in Repubblica Ceca.

Nel 2022 Berna ha deciso infatti di costruire almeno 24, ma forse anche 28, a Cameri dei 36 F-35 ordinati. Il 29 gennaio 2024 il governo di Praga ha firmato una lettera di offerta e accettazione ufficializzando l’intenzione di acquistare 24 velivoli F-35 Lightning II. Un anno fa il paese aveva approvato un piano di acquisto di 24 caccia F-35 per un totale di 150 miliardi di corone (6,16 miliardi di euro). E proprio a Cameri saranno costruiti i primi 12 velivoli.

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