Il gruppo automobilistico Stellantis, presieduto da John Elkann, sta valutando la possibilità – discussa da tempo – di vendere il marchio modenese di automobili sportive di lusso Maserati.
Stando alle fonti di Reuters, l’eventuale cessione di Maserati si inserirebbe in una più ampia strategia di revisione dei quattordici marchi controllati dal gruppo, tra i quali Fiat, Alfa Romeo, Jeep, Chrysler e Peugeot.
L’ANALISI DI MCKINSEY
Pare che le discussioni sul futuro di Maserati siano iniziate prima della nomina del nuovo amministratore delegato Antonio Filosa, che assumerà formalmente l’incarico lunedì prossimo. Ad aprile Stellantis, peraltro, aveva dato incarico alla società di consulenza McKinsey di esaminare gli effetti dei dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti sulle attività di Maserati e Alfa Romeo, in particolare.
Non è chiaro se Maserati – l’unico marchio di lusso di Stellantis – verrà effettivamente venduta: un portavoce del gruppo ha negato questa ricostruzione.
I NUMERI (BRUTTI) DI MASERATI
Nel 2024 le vendite di Maserati sono diminuite di oltre la metà a 11.300 unità (rispetto alle 26.600 unità del 2023) e l’azienda ha riportato una perdita operativa di 260 milioni di euro (rispetto all’utile di 140 milioni del 2023). Il marchio non ha in programma il lancio di nuovi modelli ed è in attesa di un nuovo piano industriale, dopo che Stellantis ha sospeso il precedente.
Santo Ficili, amministratore delegato di Maserati e di Alfa Romeo, ha garantito che il nuovo piano industriale sarebbe stato presentato dopo l’inizio del mandato di Filosa alla guida di Stellantis.
Come dichiarato recentemente dalla Fiom, gli stabilimenti di Maserati a Modena e quello di Alfa Romeo a Cassino “in una condizione ancora più incerta e preoccupante” rispetto alle altre fabbriche di Stellantis in Italia. Nel corso del 2024 si sono fermate le produzioni delle Maserati Ghibli, Quattroporte e Levante, mentre le produzioni di Maserati Gt e Gc non hanno risposto alle aspettative del gruppo attestandosi a poco più di 1100 unità.