LA POSIZIONE DELLA COMMISSIONE UE SU ISRAELE E IRAN
“L’Iran non deve dotarsi di armi nucleari”. Tutti ripetono questa frase da anni e cercano di scongiurare la minaccia. Il regime iraniano ha giocato con gli occidentali, ha finto di negoziare, ha continuato il suo programma e ha arricchito l’uranio. L’Europa ha protestato, ha minacciato. Invano. Israele è passato all’azione, ha colpito, decimato il comando militare e gli scienziati iraniani coinvolti nel programma nucleare. L’Iran ha risposto. L’Europa ha lanciato un appello alla “de-escalation”. Israele si è assicurato la supremazia aerea. Washington ha inviato armi e aerei nella regione, ha assicurato con il Regno Unito la distruzione dei missili iraniani. L’Europa è stata lasciata in disparte, perché non ha alcun peso in una regione, di cui denuncia la destabilizzazione da parte del regime iraniano e dei suoi “proxy”, i gruppi armati diventati i suoi bracci armati a Gaza, in Libano, in Siria e in Libano.
COME SI MUOVE VON DER LEYEN SUL DOSSIER IRAN
Venti mesi dopo l’attacco condotto da Hamas contro Israele il 7 ottobre e la guerra lanciata dal governo di Benjamin Netanyahu contro l’organizzazione islamista a Gaza, l’Unione europea è ancora priva di una politica per il Medio Oriente. Minata dalle sue divisioni interne, con i ventisette Stati membri divisi tra filoisraeliani e filopalestinesi, i leader dell’Ue non sono in grado di offrire altro che cacofonia. Israele ha aperto un nuovo fronte con l’attacco alle installazioni nucleari e militari della Repubblica islamica dell’Iran. L’operazione appare a diversi osservatori come un tentativo di provocare la caduta del regime iraniano. Ursula von der Leyen, accusata di aver dato a Netanyahu un assegno in bianco per agire impunemente a Gaza dopo i massacri del 7 ottobre, ha nuovamente giustificato l’azione israeliana. La presidente della Commissione europea ha parlato al telefono con il primo ministro israeliano. “Ho sottolineato che Israele ha il diritto di difendersi. L’Iran è la principale fonte di instabilità regionale”, ha spiegato von der Leyen sui social media.
LA RISOLUZIONE DELL’AIEA
Problema: chi ha attaccato è Israele, non l’Iran. Il voto di giovedì scorso di una risoluzione da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite, che accusa l’Iran di non rispettare i suoi obblighi in materia di non proliferazione nucleare, è la giustificazione avanzata da Israele per il suo intervento. È accettata da Ursula von der Leyen. “L’Europa è sempre stata chiara: l’Iran non potrà mai dotarsi di armi nucleari”, ha ricordato la presidente della Commissione. “Abbiamo costantemente espresso vive preoccupazioni sui programmi nucleari e di missili balistici dell’Iran – gli stessi missili che colpiscono indiscriminatamente città non solo in Israele, ma anche in Ucraina”, ha insistito von der Leyen. L’Iran ha smesso di fornire missili alla Russia dopo l’attacco israeliano per usarli nella guerra scatenata dallo Stato ebraico.
Le bombe e i missili contro l’Iran rientrano nel diritto di Israele a difendersi? I portavoce della Commissione non hanno potuto rispondere chiaramente ieri. A forza di esercizi di equilibrismo retorico, l’Ue è diventata inudibile. E le accuse di doppio standard si moltiplicano nuovamente, perché, se condanna la Russia per l’aggressione all’Ucraina, Ursula von der Leyen si astiene dal condannare Israele per l’attacco contro l’Iran.
(Estratto dal Mattinale Europeo)