È in orbita la prima coppia di satelliti di prova di Amazon per la rete internet Kuiper.
Il 6 ottobre un razzo Atlas 5 della United Launch Alliance è decollato da Cape Canaveral con a bordo i due prototipi della rete Kuiper. Il progetto Kuiper di Amazon ha l’autorizzazione di lanciare 3.236 satelliti da posizionare nella parte bassa dell’orbita terrestre, per formare una costellazione destinata a fornire accesso a Internet anche in luoghi remoti. La società ha promesso di investire 10 miliardi di dollari nel progetto, con l’obiettivo di mettersi al passo con la rete Starlink in rapida crescita di SpaceX, che offre già servizi Internet a migliaia di clienti in dozzine di paesi.
Tutti i dettagli.
IL LANCIO CON ULA
La United Launch Alliance (Ula), la joint venture Boeing-Lockheed, ha lanciato tramite razzo Atlas 5 i due piccoli satelliti KuiperSat-1 e KuiperSat-2. Amazon in seguito ha affermato che i due satelliti erano stati schierati e che il suo centro operativo della missione era entrato in contatto con loro.
A proposito della società di lancio, a inizio settembre un azionista di Amazon ha intentato una causa contro il fondatore dell’azienda Jeff Bezos e il suo cda per aver presumibilmente esercitato un cattivo giudizio e non aver agito in buona fede nella selezione dei fornitori di lancio per Project Kuiper. Per lanciare i satelliti Kuiper, nell’aprile 2022 Amazon ha firmato contratti per 38 lanci con Ula; 18 lanci con la società europea Arianespace; e 12 lanci con Blue Origin, con un’opzione per ben 15 lanci aggiuntivi con l’impresa privata di proprietà del fondatore di Amazon Jeff Bezos. Quindi Amazon si è ben guardata dallo scartare come fornitore di lanci per i suoi satelliti Kuiper la rivale SpaceX, leader nei lanci di razzi.
“Un potenziale ostacolo, tuttavia, è che la maggior parte di queste missioni sono prenotate su veicoli che devono ancora entrare in servizio e non è raro che i nuovi sistemi missilistici falliscano nelle loro prime uscite” osserva la Bbc.
I PRIMI DUE SATELLITI DI AMAZON IN ORBITA
Tornando ai primi due satelliti lanciati da Amazon, questi prototipi sperimenteranno la tecnologia necessaria.
Nei giorni precedenti al lancio, la società ha divulgato pochi dettagli sui due satelliti, costruiti nel suo impianto satellitare a Redmond, Washington.
A CHE PUNTO È IL PROGETTO KUIPER
Amazon ha lanciato il progetto Kuiper nel 2019, sperando di utilizzare i satelliti nell’orbita terrestre bassa per aumentare l’accesso alla banda larga ad alta velocità e a bassa latenza nelle aree che attualmente non dispongono di una connettività Internet affidabile. Amazon gestisce un centro di ricerca e sviluppo per il progetto a Redmond e lo scorso anno ha annunciato piani per un impianto di produzione a Kirkland per fabbricare i satelliti.
A luglio invece il colosso di Seattle fondato da Jeff Bezos ha annunciato che investirà 120 milioni di dollari in un impianto di preparazione di satelliti Kuiper al lancio, presso il Kennedy Space Center della Nasa in Florida.
Con il lancio dei primi prototipi dei satelliti Internet nello spazio, la società prevede di offrire i primi test commerciali poco dopo. L’unità Internet satellitare di Amazon inizierà la produzione di massa dei satelliti entro la fine dell’anno e punta a lanciare due prototipi di satelliti “nei prossimi mesi”. L’obiettivo di implementazione del 2024 manterrebbe Amazon sulla buona strada per adempiere al mandato normativo della FCC di lanciare metà della sua intera rete Kuiper di 3.236 satelliti entro il 2026.
LA CONCORRENZA CON STARLINK E NON SOLO
Così Bezos con il progetto Amazon Kuiper si sta posizionando in concorrenza con Starlink che, al momento, rende SpaceX il più grande operatore satellitare del mondo. Gli altri rivali di Amazon includono la canadese Telesat, che non ha ancora lanciato satelliti, e OneWeb che ha costruito una rete di 620 satelliti ora della società satellitare francese Eutelsat, che offre il suo servizio Internet principalmente a governi e imprese. L’elenco degli aspiranti plyaer nel settore è in continua crescita con progetti simili annunciati anche in Ue e Cina, oltre a proposte di altre società statunitensi.