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Tutti i piani americani di Stellantis sul litio geotermico per le batterie

Stellantis investirà 100 milioni di dollari in Controlled Thermal Resources, un'azienda americana che estrae litio utilizzando una tecnologia non convenzionale. Tutti i dettagli

La casa automobilistica Stellantis ha annunciato oggi che investirà oltre 100 milioni di dollari in Controlled Thermal Resources, un’azienda californiana specializzata in una nuova tecnologia di estrazione del litio, un metallo critico per le batterie che alimentano i veicoli elettrici.

La transizione ecologica sta stimolando la domanda di litio – è necessario non solo all’industria automobilistica ma anche alla costruzione di sistemi di stoccaggio per la rete elettrica – e ha dato il via a una vera e propria corsa agli approvvigionamenti: le aziende vogliono evitare di rimanerne a corto o di finire coinvolte nelle tensioni geopolitiche tra i governi, considerato che il paese che domina la filiera del metallo è la Cina.

COS’È L’ESTRAZIONE DIRETTA DEL LITIO

La tecnologia utilizzata da Controlled Thermal Resources si chiama estrazione diretta del litio (abbreviata in DLE).

Pur dovendosi ancora affermare su larga scala, l’estrazione diretta promette di avere un impatto ambientale minore rispetto alle tecniche convenzionali perché consente di prelevare con maggiore accuratezza – si utilizzano dei filtri o delle membrane – il litio dai giacimenti di salamoie, riducendo i consumi di acqua. La DLE, inoltre, dovrebbe garantire tempi estrattivi più brevi (giorni anziché mesi) e tassi di recupero del litio più elevati (80 per cento anziché 50 per cento) rispetto agli stagni di evaporazione, consentendo lo sfruttamento di risorse attualmente non competitive dal punto di vista economico: le acque reflue dei progetti di energia geotermica, ad esempio.

IL LITIO GEOTERMICO IN CALIFORNIA

È proprio dalle acque salate dei progetti geotermici che Controlled Thermal Resources estrarrà il litio. Più nello specifico, dalle calde salamoie geotermiche che si trovano al di sotto del Salton, un lago salato nel sud della California. L’azienda ha intenzione di spendere oltre 1 miliardo di dollari per l’estrazione diretta del metallo dal sito. Le attività saranno alimentate dall’energia geotermica, una fonte rinnovabile che non emette CO2.

IL PROBLEMINO DI BERKSHIRE HATHAWAY…

Nell’area del lago Salton già opera Berkshire Hathaway, che però ha avuto problemi con la produzione di litio per via dell’elevata concentrazione di silice nelle salamoie, che raffreddandosi forma una sostanza vetrosa che intasa le tubature. Controlled Thermal Resources ha specificato di essersi dotata di un impianto apposito per la rimozione della silice.

COSA FARÀ STELLANTIS

Stellantis vuole che entro il 2030 la metà della sua flotta sia composta da veicoli elettrici. Per questo la casa ha deciso di triplicare la quantità di litio che acquisterà da Controlled Thermal Resources portandola a 65.000 tonnellate all’anno per dieci anni, a partire dal 2027.

Stellantis ha investito anche in un’altra società di estrazione diretta del litio dalle salamoie geotermiche, l’australiana Vulcan Energy, attiva nella valle del Reno (tra Germania e Francia) e in Italia (vicino Roma, in collaborazione con Enel).

COSA FARÀ CONTROLLED THERMAL RESOURCES

Controlled Thermal Resources conta di ottenere tutti i permessi estrattivi entro ottobre, e di avviare subito dopo la costruzione di un impianto per litio. L’azienda ha già stipulato un accordo di fornitura del metallo con un’altra casa automobilistica, la statunitense General Motors, a partire dal 2025.

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