La commissione ristretta sul Partito comunista cinese della Camera degli Stati Uniti sta indagando sui colossi finanziari BlackRock e Morgan Stanley Capital, entrambi con sede a New York. Sono sospettate di aver favorito gli investimenti in aziende cinesi sottoposte a restrizioni commerciali dal governo americano.
BLACKROCK E MORGAN STANLEY METTONO A RISCHIO LA SICUREZZA NAZIONALE AMERICANA?
Stando a una lettera ottenuta dal Wall Street Journal, datata 31 luglio e firmata da due membri della commissione (uno repubblicano e uno democratico), BlackRock e Morgan Stanley sono accusate di stare “aggravando un già significativo rischio di sicurezza nazionale e minando i valori americani”. La commissione, infatti, dopo aver effettuato una revisione delle attività delle due società, avrebbe scoperto degli investimenti in oltre sessanta aziende cinesi che Washington considera colpevoli di violazioni dei diritti umani oppure affiliate alle forze armate cinesi.
“È inconcepibile che una qualsiasi società statunitense tragga profitto da investimenti che alimentano il progresso militare del principale avversario straniero dell’America e che facilitano le violazioni dei diritti umani”, si legge nella lettera.
La commissione, tuttavia, non ha il potere di giudicare un’azienda penalmente responsabile.
LE RISPOSTE DELLE DUE SOCIETÀ
In un comunicato inviato al quotidiano online Quartz, BlackRock ha dichiarato che “come molte società globali di gestione degli investimenti, BlackRock offre ai suoi clienti una serie di strategie per investire in Cina o escluderla dai loro portafogli. La maggior parte degli investimenti dei nostri clienti in Cina avviene attraverso fondi indicizzati e siamo uno dei sedici gestori patrimoniali che attualmente offrono fondi indicizzati statunitensi che investono in società cinesi. Per tutti gli investimenti in Cina e nei mercati di tutto il mondo, BlackRock rispetta tutte le leggi governative statunitensi applicabili”.
Morgan Stanley Capital International, invece, ha fatto sapere che i suoi indici “misurano la performance dei mercati azionari disponibili per gli investitori internazionali e rispettano tutte le leggi statunitensi applicabili”, precisando di non gestire, raccomandare né agevolare gli investimenti in alcun paese.
BLACKROCK DOVRÀ “RISPONDERE DELLE SUE AZIONI”
Su Twitter il repubblicano Dusty Johnson, membro della commissione ristretta sul Partito comunista cinese, ha attaccato BlackRock scrivendo che la società “gestisce milioni di conti pensionistici americani. Sfortunatamente, sta investendo i vostri soldi della pensione in decine di società cinesi inserite nella lista nera che rappresentano una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti. Faccio parte della commissione ristretta sul Partito comunista cinese e lavoreremo per chiedere a BlackRock di rispondere delle sue azioni”.
BlackRock manages millions of American retirement accounts. Unfortunately, its investing your retirement dollars into dozens of blacklisted China-based companies that pose a security threat to the U.S.
I'm on the @committeeonccp & we will be working to hold BlackRock…
— Rep. Dusty Johnson (@RepDustyJohnson) August 1, 2023
Il focus di Johnson su BlackRock soltanto, e non anche su Morgan Stanley, si spiega sia il fatto che la società d’investimento è la più grande al mondo, ma anche perché è da tempo finita al centro di una battaglia politico-culturale legata agli ESG, quei fattori che misurerebbero la sostenibilità ambientale, sociale e di governance di un investimento. I repubblicani, spesso legati all’industria oil & gas, accusano BlackRock di stare boicottando il settore petrolifero e di dare priorità a presunti parametri di sostenibilità piuttosto che al ritorno economico degli investimenti.
BlackRock, nonostante l’attenzione agli ESG, continua comunque a investire in asset legati ai combustibili fossili: è azionista di grosse compagnie petrolifere come ExxonMobil e ConocoPhillips e pure delle principali imprese americane che esportano gas liquefatto.
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LE CRITICHE DI SOROS
Nel 2021 George Soros, imprenditore ungherese naturalizzato statunitense, aveva pubblicato un’opinione sul Wall Street Journal (segnalato al tempo da Startmag) per dire che investire grosse cifre in Cina è “un tragico errore” che si tradurrà in perdite economiche per i clienti delle società di investimento e, “più importante, danneggerà gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e di altre democrazie”.
Soros citava proprio BlackRock, sostenendo che avesse tracciato una linea di distinzione tra le società private cinesi e quelle statali che non rispecchiava affatto la realtà del paese, perché il Partito comunista ha il potere di intromettersi negli affari delle aziende.
L’AFFARE FORD-CATL
Di recente la commissione ristretta sul Partito comunista cinese della Camera si è espressa in maniera critica sull’accordo tra la casa automobilistica americana Ford e la compagnia cinese di batterie CATL.
Ford, in sostanza, pagherà CATL per ottenere in licenza le sue tecnologie di batterie per i veicoli elettrici. Chi contesta il patto sostiene che renderà gli Stati Uniti tecnologicamente dipendenti dalla Cina.