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Germania

Coronavirus grave minaccia globale. Parola dell’Oms (Organizzazione mondiale sanità)

La posizione dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i commenti di virologi e immunologi.

Il coronavirus rappresenta una “grave minaccia” per il mondo, spiega l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha raccolto 400 scienziati a Ginevra per discutere sull’emergenza. Ma “non ci sono allo stato elementi tali da giustificare una sospensione dell’accordo di Schengen” sulla libera circolazione delle persone e delle merci in Europa, dice il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu), in Parlamento. E intervistato dall’Ansa, Anthony Fauci, fra i più celebri immunologi del mondo, annuncia che ci vorranno due o tre mesi per il primo test del vaccino su un piccolo numero di persone per verificarne la sicurezza. Inoltre fa sapere che ci sono elementi per sostenere che l’infezione possa essere trasmessa anche per via asintomatica. Il morbo ha superato quota mille vittime, 1.018 nel mondo su un totale di oltre 43mila contagi.

Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA DICE L’OMS

Il Coronavirus rappresenta “una minaccia molto grave” per il mondo. Lo sostiene il capo dell’Oms, l’agenzia Onu per la sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Circa 400 scienziati prendono parte all’incontro internazionale di due giorni a Ginevra sull’emergenza del coronavirus. “Con il 99% dei casi in Cina, ciò rappresenta ancora un’emergenza per quel Paese ma rappresenta una grave minaccia per il resto del mondo”, ha dichiarato il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus all’inizio dell’incontro. “Ciò che conta di più è fermare l’epidemia e salvare vite. Con il vostro supporto, è quello che possiamo fare”.

LA DELEZIONE DI ESPERTI IN CINA

La prima delegazione internazionale di esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è arrivata in Cina per aiutare la controparte cinese a contrastare l’epidemia di polmonite da nuovo coronavirus. Lo ha ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. La squadra è guidata da Bruce Aylward, epidemiologo canadese “veterano di emergenze”. Il resto della delegazione, ha proseguito il direttore dell’Oms, si unirà al più presto a questa prima squadra, formando così un’unità composta in totale da 10 esperti. “Il team è composto da persone di comprovata esperienza, che sanno cosa fare. Vogliamo che siano veramente liberi e valutino da soli la situazione”, ha spiegato Ghebreyesus.

L’ANALISI DELL’IMMUNOLOGO FAUCI

Due o tre mesi per il primo test del vaccino contro il coronavirus 2019-nCov, condotta su un piccolo numero di persone per verificarne la sicurezza: lo ha detto in un’intervista all’Ansa Anthony Fauci, fra i più celebri immunologi del mondo e direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases). “Stiamo lavorando con l’azienda biotecnologica Moderna e con la Coalion for Epidemic Preparedness Innovation (Cepi)”.

CHE COSA SUCCEDE IN CINA CON IL CORONAVIRUS. L’ANALISI DI BURIONI

LA PROSPETTIVA VACCINI

Il vaccino si basa su una delle tecnologie più avanzate oggi disponibili, che utilizza la sequenza del materiale genetico del coronavirus, ossia l’acido ribonucleico (Rna). E’ quindi un vaccino sintetico, che non utilizza il virus. “Stiamo lavorando per sviluppare un vaccino a ‘Rma messaggero per il nuovo coronavirus”, ha detto Fauci. Attualmente, ha aggiunto, “anche altri Paesi e altre aziende stanno lavorando su un vaccino”. Lo stesso Niaid “sta sostenendo ricercatori e aziende per sviluppare altri candidati vaccini”. “Per quanto riguarda il nostro lavoro con Moderna e Cepi, prevediamo di avere un vaccino sperimentale pronto per la fase 1 dei test clinici entro 2 o 3 mesi”. Questa prima tappa della sperimentazione clinica, ha osservato, “consisterà nel somministrare il vaccino a un piccolo di adulti sani negli Stati Uniti per vedere se è sicuro ed è in grado di indurre una risposta immunitaria. Se questo avrà successo e l’epidemia non sarà conclusa potremo promuovere un test clinico più ampio, di fase 2, allo scopo di dimostrare l’efficacia (o meno) del vaccino in un arco di tempo che va da un anno a un anno e mezzo”. A questo punto, ha concluso il direttore del Niaid, “se il vaccino si sarà dimostrato efficace, saranno necessari ancora dei mesi per produrre una quantità di vaccino sufficiente per una vasta distribuzione”.

IL TASSO DI MORTALITA’

Alla luce dei dati finora noti, il tasso di mortalità del coronavirus 2019-nCoV è del 2%, ma considerando i casi asintomatici o con sintomi molto lievi potrebbe essere inferiore: lo ha detto all’ANSA l’immunologo Anthony Fauci, direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases).

L’ANALISI DI RICCIARDI

“Il blocco dei voli con la Cina? In alcune circostanze si possono prendere in considerazione misure del genere. Ma nel caso specifico l’Oms ha stabilito, sulla base delle evidenze scientifiche, che il blocco dei voli è ingiustificato nei confronti di un virus con questa contagiosità e con questi numeri”. Così Walter Ricciardi, membro del Consiglio Esecutivo dell’Oms ed ex presidente dell’Istituto superiore di sanità, in un’intervista al Manifesto in cui evidenzia che lo stop ai voli potrebbe rivelarsi controproducente dal punto di vista della gestione del rischio. “Si spingono i viaggiatori a compiere scali intermedi per aggirare il blocco, e così perdiamo il controllo delle persone”, dice Ricciardi. “Prima del blocco, la Cina forniva informazioni dettagliate su ogni turista in viaggio verso l’Italia, permettendo di monitorare i casi a seconda della provenienza. Ora rischiamo di non disporre più di queste informazioni”. Durante un’emergenza globale, è necessario coordinare le iniziative. “Qualche cautela in più sarebbe giustificata se le agenzie internazionali e gli altri paesi avessero agito in ritardo, ma non è questo il caso”, osserva Ricciardi. “Così si rischia di minare il clima di fiducia e solidarietà. La Cina si è sentita abbandonata. Dagli Usa, che è uno stato rivale, lo avevano messo in conto. Ma dall’Italia, considerata un paese amico, questo non se lo aspettavano”

CHE COSA SUCCEDE IN CINA CON IL CORONAVIRUS. L’ANALISI DI BURIONI

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