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Disoccupazione Giovanile

Il calo della disoccupazione? Frutto più dell’aumento degli inattivi

Il commento di Paolo Mameli, senior economist della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, sul dato della disoccupazione a febbraio La disoccupazione è tornata a calare a febbraio, al 10,9%, dopo essere salita a 11,1% nel primo mese dell’anno. Il calo è stato più ampio del previsto. Nel mese si è registrato un aumento…

La disoccupazione è tornata a calare a febbraio, al 10,9%, dopo essere salita a 11,1% nel primo mese dell’anno. Il calo è stato più ampio del previsto. Nel mese si è registrato un aumento degli occupati pur in presenza di un calo del tasso di attività. Il calo dei disoccupati si è concentrato tra le donne e tra le classi di età intermedie (le più colpite in precedenza). Inoltre, la creazione di posti di lavoro a febbraio, a differenza che in tutto l’anno precedente, è dovuta all’occupazione stabile anziché a quella temporanea. In sintesi, il tasso di disoccupazione mantiene un trend al ribasso, sia pure lento e irregolare su base congiunturale. In prospettiva, anche sulla base delle valutazioni sull’occupazione da parte di imprese e famiglie, confermiamo la nostra stima di un calo del tasso dei senza-lavoro a 10,7% in media d’anno nel 2018 (dopo l’11,2% del 2017). Nel nostro scenario centrale, la disoccupazione calerebbe ulteriormente, attorno al 10%, l’anno prossimo.

IL DATO DI FEBBRAIO

La disoccupazione è tornata a calare a febbraio, al 10,9%, dopo essere salita a 11,1% nel primo mese dell’anno. Ci aspettavamo una diminuzione, in quanto segnalavamo un mese fa come l’indagine di gennaio fosse meno negativa di quanto apparisse a prima vista. Tuttavia, il calo dei senza-lavoro è stato più ampio del previsto.

 

Italia – La disoccupazione mantiene un trend al ribasso

Fonte: Thomson Reuters-Datastream Charting

LE RAGIONI DEL CALO

Il calo del tasso di disoccupazione è dovuto più all’aumento degli inattivi (+28 mila unità ovvero +0,2% m/m) che a quello degli occupati, che tuttavia sono tornati a crescere per la prima volta dopo due mesi di flessione (+19 mila unità ovvero +0,1% m/m).

LA COMPONENTE FEMMINILE

A febbraio, l’aumento sia degli inattivi che degli occupati è dovuto principalmente alla componente femminile (in particolare, il tasso di occupazione femminile ha raggiunto un nuovo massimo storico a 49,2%). Nel mese, il calo dei disoccupati si è concentrato tra le donne e tra le classi di età intermedie.

LA NOTA INCORAGGIANTE

Una nota incoraggiante viene dal fatto che la creazione di posti di lavoro a febbraio è concentrata tra i dipendenti permanenti (+54 mila unità, l’incremento congiunturale maggiore da più di due anni), mentre i dipendenti a termine salgono marginalmente (+4 mila unità, toccando comunque un nuovo massimo storico a 2 milioni 918 mila) e i lavoratori autonomi calano per il quinto mese consecutivo (-39 mila unità). Su base annua, l’occupazione resta in progresso (pur perdendo ancora velocità rispetto al mese scorso: +109 mila unità ovvero +0,5% da +0,7% di gennaio), ma il miglioramento tendenziale resta interamente confinato all’occupazione temporanea (+363 mila unità, +14,2%), in presenza di dipendenti permanenti stabili e lavoratori indipendenti in calo.

LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Il tasso di disoccupazione giovanile è salito dopo quattro mesi di calo, a 32,8% da 32,5% di gennaio. Tuttavia, una nota positiva viene dall’incoraggiante recupero occupazionale registrato dalla classe di età intermedia (35-49 anni), che era stata la più colpita in precedenza. Questo gruppo di età fa segnare un aumento di occupati pari a +19 mila unità nel mese e torna in positivo su base annua, dopo essere stato a lungo in rosso, al netto della componente demografica (+0,3% contro il +0,5% dei lavoratori più giovani e il +0,8% dei più anziani).

LA CONCLUSIONE

In sintesi, il tasso di disoccupazione mantiene un trend al ribasso, sia pure lento e irregolare su base congiunturale. Le note più confortanti dell’indagine di febbraio arrivano dal rimbalzo dell’occupazione stabile dopo mesi di calo, nonché dal recupero occupazionale per la classe di età più colpita dalla crisi, quella dei 35-49enni.

LO SCENARIO

In prospettiva, anche sulla base delle valutazioni sull’occupazione da parte di imprese e famiglie, che restano ottimiste, confermiamo la nostra stima di un calo del tasso dei senza-lavoro a 10,7% in media d’anno nel 2018 (dopo l’11,2% del 2017). Nel nostro scenario centrale, la disoccupazione calerebbe ulteriormente, attorno al 10%, l’anno prossimo.

La tendenza annua sia degli occupati che delle forze di lavoro ha perso vigore negli ultimi mesi

Fonte: Thomson Reuters-Datastream Charting

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