skip to Main Content

Yahoo record: utile da 99 milioni, ma la fusione con Verizon è vicina

Numeri record per Yahoo: l’azienda chiude il primo trimestre con numeri che battono le attese degli analisti. Ma non si torna indietro, il closing con Verizon arriva a Giugno   Yahoo da record nel primo trimestre 2017. La società guidata (ancora per poco) da Marissa Mayer ha registrato nei mesi di gennaio-marzo risultati superiori alle…

Numeri record per Yahoo: l’azienda chiude il primo trimestre con numeri che battono le attese degli analisti. Ma non si torna indietro, il closing con Verizon arriva a Giugno

 

Yahoo da record nel primo trimestre 2017. La società guidata (ancora per poco) da Marissa Mayer ha registrato nei mesi di gennaio-marzo risultati superiori alle attese degli analisti. I buoni risultati, in altri tempi, avrebbero reso felicissimi i vertici dell’azienda, ma oramai la fine di Yahoo è decisa. Si attende il closing dell’accordo con Verizon e la nascita di Oath. Approfondiamo insieme.

I risultati da record

I ricavi di Yahoo, sono stati pari a 1,33 miliardi di dollari: un aumento importante (+22%) rispetto agli 1,09 miliardi che sono stati ottenuti nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Numeri che portano il trimestre a chiudere con un utile netto di 99,43 milioni di dollari, un risultato dunque in forte miglioramento rispetto alla perdita di 99,23 milioni del primo trimestre del 2016. I numeri superano ampiamente le previsioni, che si fermavano a 1,23 miliardi di dollari.

yahooL’utile per azione è stato così di 0,1 dollari. Escludendo le voci straordinarie, l’utile per azione sarebbe stato di 0,18 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione adjusted di 0,14 dollari e ricavi per 1,23 miliardi di dollari.Le attività più redditizie e promettenti, che comprendono la pubblicità mobile, native, social e video, sono cresciute del 35,6% a 529 milioni.

I buoni risultati non salveranno comunque Yahoo dalla fusione con Verizon, di cui tutto è stato oramai deciso e che verrà portata a termine a giugno, con un ritardo causato dagli scandali di hacking che hanno colpito il gruppo.

“Yahoo intende chiudere con forza la sua performance da società indipendente e preparare al meglio l’integrazione con Verizon”, ha commenttao Marissa Mayer.

Il nuovo Yahoo

I numeri mostrano che Yahoo non è del tutto decaduta. Ancora oggi, infatti, il sito è il terzo più trafficato degli Stati Uniti ed utilizzato ogni mese da circa un miliardo di utenti. Ma della società originaria di Sunnyvale, in California, rimarrà ben poco dopo la fusione. Di Yahoo resterà una sorta di investment company importante, dal momento che possiede una partecipazione del 16% in Alibaba.

Al cambio di natura che intende applicare Verizon, poi, seguirà anche un cambiamento che passa vertici e nome. Tra i top manager che lasceranno la compagnia alla chiusura della cessione delle attività internet a Verizon, infatti, c’è anche Marissa Mayer, attuale Ceo dell’azienda.

verizon yahooUna volta che l’affare sarà concluso, poi, Yahoo si chiamerà Oath e avrà un consiglio di amministrazione ridotto a cinque membri. A lavorare per la nuova compagnia rimarranno Tor Braham, Eric Brandt, Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith.

Yahoo cresce, ma Verizon lo acquista con lo sconto

Il fatto che la salute di Yahoo stia migliorando poco incide sul prezzo di Yahoo. Verizon lo compra con i saldi, a causa di due incursioni hacker. Secondo il vecchio accordo, siglato a Luglio 2016, la Telco avrebbe dovuto acquisire il big della Silicon Valley per una cifra che doveva attestarsi sui 4,8 miliardi di dollari.

Visti i problemi con le incursioni hacker, Verizon ha rivisitato le condizioni dell’accordo, stretto nel luglio dello scorso anno. La telco ora pagherà per le attività “core” di Yahoo $4,48 miliardi, invece dei previsti $4,83 miliardi. Una prima incursione  è avvenuta nel 2013, ha coinvolto oltre un miliardo di account. Sarebbero stati colpiti anche circa 150mila account di utenti che avrebbero dei legami con l’amministrazione e l’esercito americano, i cui dati e password sono ora a disposizione dei cybecriminali. Tutti gli altri account sarebbero di utenti comuni. Un secondo attacco hacker a Yahoo è avvenuto nel 2014, ma la notizia è stata resa pubblica solo qualche mese fa. Questa volta a rischio erano 500 milioni di account.

Sulle trattative, comunque, pesa ancora l’incognita della Sec. La Consob statunitense ha avviato un’indagine per capire se Yahoo avesse deliberatamente nascosto agli investitori il maxi attacco hacker del 2013. Fino alla conclusione delle indagini, Yahoo non potrà tenere l’assemblea degli azionisti per l’approvazione dell’accordo.

Cosa ha acquisito Verizon

La società di telecomunicazioni si è aggiudicata le le attività ‘core’ di internet di Yahoo, e l’accordo dovrebbe anche comprendere gli asset immobiliari del gruppo di Sunnyvale. Restano fuori dall’accordo gli asset legati ai brevetti, che Yahoo intende vendere separatamente.

Non solo. Yahoo Conserverà anche le sue riserve di contanti, le sue partecipazioni in Alibaba e Yahoo Japan e i cosiddetti brevetti “non core”. Dopo la conclusione dell’operazione, che è ora attesa nel corso del secondo trimestre, la compagnia cambierà nome in Altaba e diventerà una società di investimenti quotata.

Verizon punta al mercato della pubblicità

Grazie all’acquisizione di Yahoo, Verizon raddoppia le sue dimensioni nel mercato della pubblicità digitale, ma rimane ancora lontana dai colossi Google e Facebook Inc. “L’idea che l’acquisto di Yahoo metta, in qualche modo, Verizon in una posizione per competere contro Google e Facebook è ridicolo”, ha detto Jonathan Chaplin, analista di New Street Research LLC.

Per inseguire (ora è al terzo posto) Big G. e il Social Network, la società di telecomunicazioni ha speso quasi 10 miliardi di dollari. Oltre all’acquisizione di Yahoo, nel 2015, la Telco ha acquisito, per 4.4 miliardi di dollari, Aol, interessata alla tecnologia pubblicitaria sviluppata dalla società, che permette la compravendita automatica di pubblicità online e la vendita di annunci.
Proprio Aol ha dato, dunque, a Verizon uno strumento per entrare nel mercato degli annunci, mentre Yahoo darà alla Telco i numeri necessari per ampliare il suo business. Finanziariamente l’acquisizione è a basso rischio, ma se tutto va come Verizon vorrebbe, allora la Telco potrebbe realmente iniziare a far paura a colossi del settore.

“Wall Street è bravo a contare, ma non va bene a immaginare. Non si ottengono risultati subito. Verizon si sta posizionando per cogliere le opportunità “, ha detto Rosabeth Kanter, professore alla Harvard Business School. “Google e Facebook sono gli standard d’oro oggi”, ma ha continuato Kanter, “Nessuno rimane in cima per sempre.”

La crisi di Yahoo

Yahoo è stato fondato da due giovani ricercatori della Stanford University, David Filo e Jerry Yang. Il motore di ricerca sfruttava il servizio di posta per attrarre investimenti pubblicitari, ottenendo gran successo nei primi anni.

A segnare l’inizio del declino è l’arrivo, mentre si contendevano il mercato Yahoo e Google, di Microsoft, interessato ad acquistare il pacchetto di maggioranza delle azioni della compagnia della rete. A respingere l’offerta (di 44,6 miliardi di dollari) è stato Jerry Yang. Respingere l’offerta per la casa di Sunnyvale, forte in quel periodo delle quotazioni in borsa, significava vincere la battaglia contro Microsoft. Ma proprio da quella battaglia è iniziata la fine del colosso. In pochi mesi le azioni di Yahoo hanno perso metà del loro valore e Jerry Yang è stato costretto a lasciare il consiglio di Amministrazione.

acquisizione Yahoo VerizonA sostituirlo è stata Marissa Mayer, prima ingegnere donna assunta da Google, che nonostante i suoi sforzi ha dovuto cedere alla cessione delle attività core a Verizon.

A dirla tutta, se è vero che Yahoo è in crisi, è vero anche che non è del tutto decaduto. Ancora oggi, infatti, il sito è il terzo più trafficato degli Stati Uniti, utilizzato ogni mese da circa un miliardo di utenti. E non solo: la società di Sunnyvale, in California, controlla siti come Flickr e Tumbrl e possiede una partecipazione del 16% in Alibaba.

“Yahoo è un marchio che ha un buon valore sul mercato”, ha commentato a Bloomberg Mahoney, di Falcon Point Capital. Questo fa sì che Verizon utilizzerà le notizie degli attacchi per rivedere il prezzo, ma non rinuncerà a “comprare Yahoo”.

 

Back To Top