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Vivendi – Mediaset. Il punto della situazione

Vivendi – Mediaset: il Biscione rifiuta la nuova proposta della francese, medita di intraprendere un’azione legale e di chiedere i danni Vivendi – Mediaset ai ferri corti. Il Biscione rifiuta la nuova proposta che arriva dalla francese guidata da Vincent Bollorè e pensa di chiedere i danni. Ma partiamo dall’inizio e proviamo, insieme, a fare il…

Vivendi – Mediaset: il Biscione rifiuta la nuova proposta della francese, medita di intraprendere un’azione legale e di chiedere i danni

Vivendi – Mediaset ai ferri corti. Il Biscione rifiuta la nuova proposta che arriva dalla francese guidata da Vincent Bollorè e pensa di chiedere i danni. Ma partiamo dall’inizio e proviamo, insieme, a fare il punto della situazione.

Il vecchio accordo Vivendi – Mediaset

Il vecchio accordo tra Vivendi e Mediaset parlava di uno scambio azionario di un pacchetto del 3,5% del capitale e della vendita della quota del Biscione nella pay-tv Mediaset Premium (l’89% della pay-tv, mentre il restante 11% acquistato dagli spagnoli di Telefonica sarebbe arrivato in un secondo momento).

Cosa prevede la nuova proposta di Vivendi

La nuova proposta fatta da Vivendi cambia non poco le carte in tavola, riducendo  drasticamente l’impegno francese sulla pay-tv italiana. Vivendi avrebbe confermato lo scambio del 3,5% del capitale di Vivendi e del 3,5% del capitale di Mediaset, ma ha proposto di acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset Premium e di arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile.

Cosa ha fatto cambiare idea a Vivendi?

Quello he non ha convinto Vivendi è stato il business plan di Mediaset Premium: si basa, come spiega la stessa azienda di Bollorè, “su ipotesi irrealistiche” nel fissare al 2018 il limite per il ritorno all’equilibrio operativo. A dar ragione alla francese, anche una perizia stilata da Deloitte a giugno, in cui si sostiene che “il business plan di Mediaset Premium pare irraggiungibile e avrebbe bisogno di essere rivisto seriamente al ribasso per essere realista”.

Vivendi - Mediaset

Mediaset: rifiuta la proposta e pensa al risarcimento danni

“Il business plan con le annesse assunzioni di base – che rientra nel novero delle documentazioni aziendali coperte da obblighi di riservatezza – era in possesso di Vivendi fin da inizio marzo 2016, oltre un mese prima della firma dell’accordo vincolante. Tanto che l’analisi dei suoi contenuti da parte della società francese ha concorso in modo significativo alla definizione dei termini e delle condizioni del contratto firmato il successivo 8 aprile”, ha replicato il Biscione, che nell’ultimo cda ha scelto di respingere la nuova proposta di Vivendim ritenendola “irricevibile perché incompatibile con il contratto vincolante già firmato”.

Ma Mediaset va oltre il rifiuto e pensa anche ad un possibile risarcimento danni. L’azienda italiana ha deciso “di adottare tutte le opportune azioni finalizzate ad ottenere l’adempimento del contratto da parte di Vivendi e, in caso di inerzia di quest’ultima, di agire in sede civile ed eventualmente anche penale a tutela degli interessi della società”. Il Biscione potrebbe chiedere danni a Vivendi per 1,5 miliardi di euro e a questo potrebbe aggiungere il danno patrimoniale legato al crollo del titolo. Dopo la decisione di Vivendi, infatti, le azioni Mediaset hanno perso oltre il 15% facendo precipitare la capitalizzazione dell’azienda a 3,2 miliardi di euro.

Vivendi – Mediaset: perchè al Biscione non piace la nuova proposta della francese?

Il nuovo accordo non piace al Biscione per due motivi. Il primo è che Mediaset non riuscirebbe a liberarsi subito di un asset che pesa sul bilancio dell’azienda da troppo tempo.

Il secondo motivo è che il possibile accordo prevede la salita al 15% di Mediaset, attraverso l’emissione di prestito obbligazionario convertibile: la cosa farebbe scendere Fininvest sotto la minoranza di blocco. E Mediaset sarebbe dunque una società di fatto contendibile sul mercato.

La perdita di Mediaset nel primo semestre 2016

Male i conti di Mediaset, che nei primi sei mesi dell’anno ha perso 27,8 milioni di euro, rispetto a un risultato positivo di 24,2 milioni dello stesso periodo del 2015. Negli ultimi tre mesi “sono stati sostenuti esborsi di cassa una tantum, derivanti unicamente dalla firma del contratto con Vivendi, pari a 34,6 milioni”, sottolinea Mediaset. I ricavi del semestre sono 1.870 milioni in netta crescita rispetto ai 1.721 milioni precedenti, con ricavi pubblicitari in aumento del 3,7%.

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