Giornate poco felici per Samsung e Twitter, che fanno i conti con il crollo in borsa dei rispettivi titoli
Le motivazioni sono diverse, i risultati sono gli stessi (o quasi): crollano i titoli tech Samsung e Twitter. Mentre il mercato azionario vive giorni di volatilità, dovuti alle incertezze circa le prossime elezioni per la presidenza degli Stati Uniti, al percorso della Gran Bretagna verso Brexit e agli esiti del referendum italiano (in misura minore, però), Samsung e Twitter registrano le loro performance peggiori in borsa.
Titoli Tech: uno sguardo generale
Non solo Twitter e Samsung. A chiudere in perdita la giornata in borsa, sono state, anche Paypal, società che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro tramite Internet e Intel, la più grande azienda multinazionale produttrice di dispositivi a semiconduttore.
Giornata negativa per Netflix (-1,42%), società di distribuzione di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento via internet. C’è da dire che l’azienda americana resta sempre un colosso del settore, ma la crescita di abbonati sui maggiori mercati europei è in rallentamento, come evidenziato dalla ricerca “Western Europe: Pay-Tv & Free-To-Air Forecasts to 2021” di Ovum.
Continuano a salire, invece, i titoli tech di Alibaba, Alphabet (casa madre di Google), Apple, Amazon, Baidu e Facebook.
Il crollo del titolo Samsung
Non si prospettano giornate felici per il titolo Samsung, che nella giornata di ieri è sceso di oltre il 7 per cento a Seul, dopo che l’azienda ha annunciato la sospensione delle vendite. Samsung avrebbe chiesto agli operatori telefonici e a tutti i suoi partner commerciali di interrompere le vendite dei Galaxy Note 7, e ha invitato i suoi clienti a smettere di usarli e riconsegnarli quanto prima nei negozi, per ottenere un cellulare di un altro tipo in sostituzione o un rimborso totale.
Twitter: nessun acquirente. E il titolo crolla
Se in Asia è stata Samsung ad attirare l’attenzione dei mercati, in America è stato Twitter il protagonista della giornata. In negativo, purtroppo: le azioni sono arrivate a perdere il 14,11%. Il motivo? Non ci sono pretendenti per l’acquisto. Dopo l’uscita di scena di Google, Apple e Walt Disney, anche Saleforce sembra infatti intenzionata a rinunciare all’operazione.
La vendita di Twitter, dunque, diventa affare davvero complicato e Jack Dorsey può solo provare a risollevare le sorti della piattaforma di microblogging cambiando strategia.