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Vivendi - Mediaset

Mediaset-Vivendi, perchè Vincente Bollorè è indagato

Vincente Bollorè di Mediaset è indagato per aggiotaggio, nell’inchiesta sulla scalata a Vivendi. Proviamo a capire   Vincente Bollorè è stato iscritto nella lista degli indagati dalla procura di Milano per aggiotaggio, nell’inchiesta sulla scalata di Vivendi a Mediaset. La notizia fa crollare il titolo di Vivendi, società guidata da Bollorè (anche secondo azionista, in…

Vincente Bollorè di Mediaset è indagato per aggiotaggio, nell’inchiesta sulla scalata a Vivendi. Proviamo a capire

 

Vincente Bollorè è stato iscritto nella lista degli indagati dalla procura di Milano per aggiotaggio, nell’inchiesta sulla scalata di Vivendi a Mediaset. La notizia fa crollare il titolo di Vivendi, società guidata da Bollorè (anche secondo azionista, in Italia, di MedioBanca e primo di Telecom). Ma partiamo dall’inizio.

Vivendi – Mediaset: dall’accordo fallito ad una eventuale Opa

I primi accordi

Il primo accordo Vivendi-Mediaset risale ad aprile 2016 e parlava di uno scambio azionario di un pacchetto del 3,5% del capitale e della vendita della quota del Biscione nella pay-tv Mediaset Premium (l’89% della pay-tv, mentre il restante 11% acquistato dagli spagnoli di Telefonica sarebbe arrivato in un secondo momento). La partnership, “avente una portata internazionale, prevedeva, da un lato, varie iniziative relative alla produzione e distribuzione congiunta di ambiziosi programmi audiovisivi e, dall’altro lato, la creazione di una piattaforma televisiva globale over-the-top”, spiega l’azienda francese.

VivendiDopo aver analizzato il business plan di Mediaset Premium (che secondo la francese si basava “su ipotesi irrealistiche” nel fissare al 2018 il limite per il ritorno all’equilibrio operativo), l’azienda guidata da Vincent Bollorè ha fatto marcia indietro, proponendo un nuovo accordo.

La nuova proposta fatta da Vivendi, però, cambiava non poco le carte in tavola, riducendo drasticamente l’impegno francese sulla pay-tv italiana. La società d’Oltralpe avrebbe confermato lo scambio del 3,5% del capitale di Vivendi e del 3,5% del capitale di Mediaset, ma aveva proposto di acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset Premium e di arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile. La tv del Biscione non ci sta, si rifiuta di siglare il nuovo accordo e insieme a Fininvest ha deciso di richiedere i danni.

La scalata di Vivendi a Mediaset

VivendiLa guerra legale in corso, però, non sembra far paura a Vivendi, che nei giorni scorsi ha iniziato a rastrellare le azioni Mediaset. Il primo giorno si è assicurato il 3,01% del Capitale dell’azienda del Biscione. Solo poche ore ha raggiunto il 20%.

Ad oggi, il gruppo Vivendi guidato da Vincent Bolloré è salito al 28,8% del capitale, vicinissima al 30%, ovvero alla soglia massima oltre la quale è necessario lanciare una offerta su tutto il capitale.

Mediaset avrebbe dunque chiesto l’intervento di Agcom , che sta verificando in questi giorni eventuali violazioni della doppia partecipazione di Vivendi nella Tv di Berlusconi e in Telecom.

Perchè Vincente Bollorè è indagato?

mediasetLa scalata di Vivendi a Mediaset era già programmata da tempo. Ed era un punto di arrivo (non definitivo) per Vincent Bollorè, che avrebbe deciso di disdettare l’accordo iniziale preso con Mediaset per far scendere il valore del titolo della casa del Biscione, e quindi approfittarne. È con questa accusa che la procura di Milano ha iscritto Vincente Bollorè nel registro degli indagati, nell’ambito dell’inchiesta della scalata di Vivendi a Mediaset., seguita dai pm Stefano Civardi e Fabio De Pasquale

Ci spieghiamo meglio. Secondo la procura di Milano, Vivendi non avrebbe più rispettato gli accordi presi con Mediaset “per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset” e quindi poi programmare la scalata “a prezzi di sconto”.

Che tutto sia stato pianificato era anche l’accusa contenuta nell’esposto che i legali del Biscione avevano presentato negli scorsi mesi in procura chiedendo, appunto, l’intervento dei Pm sulla faccenda.

C’è da dire, comunque, che l’iscrizione di Bollorè dopo la denuncia di Fininvest, era quasi cosa dovuta, per il proseguio delle indagini.

Cosa accadrà ora?

mediasetDifficile prevedere. La situazione, che ora vede Bollorè come stratega e Berlusconi vittima, potrebbe ribaltarsi. In corso, ora, c’è anche l’indagine di Agcom, l’autorità del garante per le comunicazioni, che ha aperto un’istruttoria per verificare che Vivendi non abbia violato le regole del testo unico dei servizi media audiovisivi radiofonici, che impediscono il collegamento tra un operatore che abbia più del 40% di quota del mercato delle comunicazioni elettroniche ( e Vivendi è primo azionista Telecom) e un operatore che abbia più del 10 per cento di quota dei media (scalata a Mediaset).

Mediaset vende Premium a Sky?

Mentre le indagini sono in corso, continuano anche le trattative. Ma non tra Mediaset e Vivendi, ma tra Mediaset e Sky. Il gruppo di Rupert Murdoch, infatti, è tornato all’attacco per l’acquisto della compagnia della famiglia Berlusconi. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero ripresi i colloqui e potrebbe anche essere vicino un possibile accordo. Ma proviamo ad approfondire.

In passato Sky ci aveva provato a prendersi Premium, ma l’ostacolo all’accordo era il prezzo imposto da Finivest per l’acquisto della pay-tv. Ora lo scenario è ben diverso e le parti sembrano davvero essere vicine.

skyLa famiglia del Biscione, infatti, potrebbe voler raggiungere un’intesa in tempi stretti, per anticipare un’eventuale Offerta pubblica di acquisto di Vivendi (che nei mesi scorsi è salita quasi al 30% di Mediaset) sull’azienda della famiglia Berlusconi. L’eventualità di un’Opa, infatti, farebbe scattare la passivity rule, ovvero il divieto di operazioni “difensive” senza aver ottenuto preventivamente il via libera degli azionisti.

Grazie a Mediaset Premium, Sky raggiungerebbe il monopolio della tv a pagamento in Italia, eliminando un concorrente che in questi anni gli ha recato più di un fastidio. Grazie a Premium, Sky riuscirebbe nuovamente ad ottenere i diritti per la Champions League, per la felicità di tutti gli appassionati di calcio che ad oggi non sanno ancora a quale Pay-TV abbonarsi.

Vantaggi di un’immediata cessione di Premium anche per Mediaset, dal momento che “darebbe immediata visibilità su una fetta importante del recupero di redditività previsto dal piano industriale 2017-2020 (200 mln di euro su 468 mln a livello di Ebit)”, affermano gli analisti di Icbpi.

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